Vita di città
Senz'acqua né decoro: la fontana assetata nella desolazione di Piazza della Repubblica
Quello che dovrebbe essere il cuore di Trani è trascurato e sciatto
Trani - lunedì 30 settembre 2024
11.47
Il punto è che i cittadini poi si abituano a a vedere la fontana asciutta da mesi, le aiuole della piazza spoglie, brulle, aride trascurate, ridotte a giacigli di arbusti caduti e sterpaglie varie. Oltretutto la recente riqualificazione della aiuola alla fine di via Aldo Moro, grazie a privati, rende ancora più pesante il confronto tra quello che è e quello che essere sarebbe dovuto essere. Poi arrivano i forestieri, i turisti, che dopo aver visitato il centro storico si aspettano di passeggiare nella piazza centrale, il cuore della Città, il salotto buono della celebre "perla dell'Adriatico" blasonata da articoli di giornale in tutto il mondo per quello Skyline sul mare coronato da tre monumenti meravigliosi: ovvio che ci restino male, quantomeno sconcertati e stupefatti, a guardarsi intorno in una piazza che appare sciatta e trascurata, non degna quantomeno di quanto avevano poco prima ammirato. "Poi ci dicono di cautelarci dalle zanzare evitando i ristagni di acqua sul balcone: dopo la pioggia nei giorni di caldo lì diventa una specie di palude piena di larve, oltre che un cestino della spazzatura", ci racconta una signora che abita a pochi passi.
Pensiero, Azione, Diritto, Filosofia, sui volti di una delle fontane di Trani realizzata da Antonio Bassi: le quattro maschere scolpiscono nella pietra i motivi ispiratori dei pilastri della Città. Ma dov'è il diritto? Dov'è il diritto dei cittadini tranesi a poter godere di una piazza dignitosa, con un verde curato, delle aiuole decorate da fiori, da piante mediterranee, dov'è realizzata la situazione ideale per una socialità condivisa in un posto gradevole dove magari, come in altre città d'Italia, (già la vicina Bisceglie ne è un gradevolissimo esempio), si possa passeggiare, incontrare, fotografarsi. "Ma lo sapete quante volte vediamo scendere e salire i topi dagli alberi alle sterpaglie delle aiuole? - ci dice amareggiato uno dei pensionati che frequentano durante il giorno la Piazza e si fermano sulle panchine. "Là in mezzo sicuramente tengono i nidi".
Dov'è il pensiero, dov'è l'attenzione a che a partire dalla piazza centrale riporti a Trani il ruolo di salotto di eleganza e cultura che aveva nel passato? Dov'è l'azione? Gli interventi che vengono presentati con vanto e orgoglio appaiono come concessioni alla Città di qualcosa di eccezionale quando invece dovrebbero costituire nulla più dell'ordinario come la recente installazione di ringhiere che non siano cumuli di ruggine.
Il povero Giovanni Bovio di lì a pochi metri declama il suo inno d'amore alla città, un amore infelice potremmo dire perché Trani è bella, Trani è bellissima, ma ad averla così sciatta fa davvero male al cuore. La fontana accanto zampilla, ma in una cornice anch'essa che sa di trascuratezza profonda. Niente effetti speciali, solo la normalità sarebbe auspicabile fatta di cura, pulizia, manutenzione, la gradevolezza di un verde ingentilito dai fiori e due fontane che zampillano pulite. Prendiamola con filosofia.
Pensiero, Azione, Diritto, Filosofia, sui volti di una delle fontane di Trani realizzata da Antonio Bassi: le quattro maschere scolpiscono nella pietra i motivi ispiratori dei pilastri della Città. Ma dov'è il diritto? Dov'è il diritto dei cittadini tranesi a poter godere di una piazza dignitosa, con un verde curato, delle aiuole decorate da fiori, da piante mediterranee, dov'è realizzata la situazione ideale per una socialità condivisa in un posto gradevole dove magari, come in altre città d'Italia, (già la vicina Bisceglie ne è un gradevolissimo esempio), si possa passeggiare, incontrare, fotografarsi. "Ma lo sapete quante volte vediamo scendere e salire i topi dagli alberi alle sterpaglie delle aiuole? - ci dice amareggiato uno dei pensionati che frequentano durante il giorno la Piazza e si fermano sulle panchine. "Là in mezzo sicuramente tengono i nidi".
Dov'è il pensiero, dov'è l'attenzione a che a partire dalla piazza centrale riporti a Trani il ruolo di salotto di eleganza e cultura che aveva nel passato? Dov'è l'azione? Gli interventi che vengono presentati con vanto e orgoglio appaiono come concessioni alla Città di qualcosa di eccezionale quando invece dovrebbero costituire nulla più dell'ordinario come la recente installazione di ringhiere che non siano cumuli di ruggine.
Il povero Giovanni Bovio di lì a pochi metri declama il suo inno d'amore alla città, un amore infelice potremmo dire perché Trani è bella, Trani è bellissima, ma ad averla così sciatta fa davvero male al cuore. La fontana accanto zampilla, ma in una cornice anch'essa che sa di trascuratezza profonda. Niente effetti speciali, solo la normalità sarebbe auspicabile fatta di cura, pulizia, manutenzione, la gradevolezza di un verde ingentilito dai fiori e due fontane che zampillano pulite. Prendiamola con filosofia.