Cronaca
Sequestrato laboratorio di analisi a Trani
Scaduti reagenti e sostanze chimiche con i quali venivano eseguite le analisi
Trani - venerdì 17 ottobre 2008
15.42
I Carabinieri del N.A.S. di Bari nell'ambito dei controlli finalizzati alla vigilanza nel settore della sanità disposti dal comando carabinieri per la tutela della salute, hanno apposto i sigilli, a Trani, ad un laboratorio di analisi cliniche, lo studio medico Di Liddo.
I militari durante il controllo hanno appurato che nel laboratorio, accreditato con il servizio sanitario nazionale, si utilizzavano reagenti scaduti di validità compromettendo così i responsi analitici. Nel corso del controllo si è appurato che analisi di chimica clinica, di ematologia e ormonali venivano falsate dall'utilizzo dei reagenti scaduti.
Al termine del controllo, l'immobile e le attrezzature sono state poste sotto sequestro penale preventivo ed il titolare del laboratorio, un 68enne di Bisceglie, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trani per truffa e per frode in pubbliche forniture. Le indagini sono in corso allo scopo di appurare eventuali altri reati. Gli investigatori hanno lavorato insieme col nucleo di valutazione della Regione Puglia per le verifiche delle autorizzazioni dei centri accreditati con il servizio sanitario pubblico. Il valore economico del laboratorio sequestrato, tra immobile e attrezzature, ammonta a circa due milioni di euro.
I militari durante il controllo hanno appurato che nel laboratorio, accreditato con il servizio sanitario nazionale, si utilizzavano reagenti scaduti di validità compromettendo così i responsi analitici. Nel corso del controllo si è appurato che analisi di chimica clinica, di ematologia e ormonali venivano falsate dall'utilizzo dei reagenti scaduti.
Al termine del controllo, l'immobile e le attrezzature sono state poste sotto sequestro penale preventivo ed il titolare del laboratorio, un 68enne di Bisceglie, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trani per truffa e per frode in pubbliche forniture. Le indagini sono in corso allo scopo di appurare eventuali altri reati. Gli investigatori hanno lavorato insieme col nucleo di valutazione della Regione Puglia per le verifiche delle autorizzazioni dei centri accreditati con il servizio sanitario pubblico. Il valore economico del laboratorio sequestrato, tra immobile e attrezzature, ammonta a circa due milioni di euro.