Vita di città
Servizi sociali, porte aperte della quinta commissione a patronati e associazioni
Ieri si è parlato di cantieri sociali, disoccupazione e piani di zona
Trani - venerdì 4 novembre 2016
10.23 Comunicato Stampa
E' tornata ieri a riunirsi la quinta commissione consiliare, alla quale hanno preso parte anche Caf, patronati, Caritas e associazioni. Ad introdurre la seduta la presidente Francesca Zitoli, che dopo un riepilogo del precedente incontro, ha passato la parola all'assessore Deborah Ciliento. Quest'ultima ha precisato che è volontà di questa amministrazione occuparsi dell'emergenza sociale in termini di servizi e non di puro assistenzialismo tramite le misure dei cantieri sociali, di cittadinanza e del reddito di dignità (Red).
Uno dei patronati ha proposto di limitare l'accesso ai contributi previsti per un tetto massimo di 800 euro e per un solo tipo di richiesta; ma Gemma Mele, dipendente dell'ufficio servizi sociali, ha ritenuto che ciò non sia possibile dal momento che la situazione d'emergenza può verificarsi all'improvviso e l'ente comunale non può non intervenire a favore dell'utente indigente. Sono seguiti gli interventi degli esponenti delle caritas cittadine: dalla discussione è emerso la già nota distribuzione squlibrata di viveri tra le diverse realtà parrocchiali e la necessità di maggiore coordinamento tra le stesse. La parola è poi passata alle associazioni. Una di queste ha rappresentato la necessità di effettuare un'analisi in termini numerici dei disoccupati, di istituire una carta servizi sociali, di avviare collaborazioni col tessuto imprenditoriale locale per il reinserimento lavorativo degli utenti.
Dalla discussione è emerso anche che la misura dei cantieri sociali è positiva, nonostante alcune criticità, perchè non c'è puro e semplice assistenzialismo. Da altre associaizoni la proposta di rimodulare e riprogettare i piani di zona perchè impegnano ingenti risorse economiche con scarse ricadute sul territorio. Dopo un'ampia discussione, la commissione ha invitato gli intervenuti a far pervenire per iscritto ulteriori proposte, osservazioni, obiezioni sul regolamento vigente al fine di poterle discutere.
Uno dei patronati ha proposto di limitare l'accesso ai contributi previsti per un tetto massimo di 800 euro e per un solo tipo di richiesta; ma Gemma Mele, dipendente dell'ufficio servizi sociali, ha ritenuto che ciò non sia possibile dal momento che la situazione d'emergenza può verificarsi all'improvviso e l'ente comunale non può non intervenire a favore dell'utente indigente. Sono seguiti gli interventi degli esponenti delle caritas cittadine: dalla discussione è emerso la già nota distribuzione squlibrata di viveri tra le diverse realtà parrocchiali e la necessità di maggiore coordinamento tra le stesse. La parola è poi passata alle associazioni. Una di queste ha rappresentato la necessità di effettuare un'analisi in termini numerici dei disoccupati, di istituire una carta servizi sociali, di avviare collaborazioni col tessuto imprenditoriale locale per il reinserimento lavorativo degli utenti.
Dalla discussione è emerso anche che la misura dei cantieri sociali è positiva, nonostante alcune criticità, perchè non c'è puro e semplice assistenzialismo. Da altre associaizoni la proposta di rimodulare e riprogettare i piani di zona perchè impegnano ingenti risorse economiche con scarse ricadute sul territorio. Dopo un'ampia discussione, la commissione ha invitato gli intervenuti a far pervenire per iscritto ulteriori proposte, osservazioni, obiezioni sul regolamento vigente al fine di poterle discutere.