Enti locali
Si è concluso il corso per disabili presso "Il Pineto"
Il progetto ha visto impegnate un'equipe di socio-psico-pedagogiste.
Trani - lunedì 5 settembre 2005
Si è concluso da pochi giorni il progetto estivo di musicoterapia, voceterapia e informatica per stimolare i processi di intergrazione dei diversamenti abili che si è svolto presso il centro comunale socio-educativo "Il Pineto". Il progetto ha visto impegnate, nello svolgimento e realizzazione dei laboratori, un'equipe di socio-psico-pedagogiste.
"Gli obiettivi programmati dall'equipe di lavoro - spiega Salvatore Venditti - si sono incastonati nel continuum di attività già messe in essere nell'ambito del progetto di assistenza specialistica effettuate nella scuole cittadine, che prevedeva il potenziamento dell'autonomia e della comunicazione dei soggetti coinvolti. Per riuscire a comunicare col bambino occorre entrare nei suoi spazi, nei suoi luoghi. Nella realizzazione delle attività del Pineto, il gioco ha costituito, uno dei medium più importanti ed è diventato uno strumento metodologico e didattico che, oltre a tenere in considerazione le motivazioni che spingono il bambino a ricercare e scoprire, ha consentito di collegare il patrimonio esperienziale di ciascuno con l'attività educativa. E' per questo che una delle strategie di lavoro attuate durante i tre mesi di operatività del Pineto è stata il saper individuare, gestire e modulare le emozioni del gruppo come fattore di protezione a favore dello sviluppo di un armonico setting di apprendimento".
Un servizio innovativo offerto ai numerosi adolescenti è stata la musicoterapica. Una musicoterapista, specializzata in voceterapia e umanistica integrata, nonché esperta di pedagogia musicale, ha praticato incontri settimanali con i bambini, arricchendo con la stimolazione vocale, musicale, sensoriale e strumentale il vasto ventaglio di strategie a supporto dell'handicap già messe in atto con la serie degli altri interventi.
"I presupposti da cui si è partiti - spiega l'assessore Laricchia - è che i bambini imparassero ad ascoltare in base al loro personale modo di essere. I bambini "sono", aldilà delle loro qualità. La voceterapia aderisce pienamente al principio per cui si impara ad ascoltare partecipando alle esperienze vivendole, facendole. Il primo passo con i bambini del Pineto è stato l'esplorare gli strumenti musicali e scoprirne i suoni. Ogni bambino è stato libero di scegliere. La scelta è innanzitutto attesa, è un osservare attivo, è un mettere a confronto gli strumenti e decidere di prenderne uno tra tanti. La scelta, quindi, è soprattutto emozione, accanto alla decisione. La psicomotricità, più che un laboratorio, è stata una attività quotidiana, tesa al raggiungimento o al recupero di abilità motorie. Anche il laboratorio di informatica, coordinato da un esperto in informatica, è rimasto un'attività trasversale ai vari laboratori messi in atto. L'aula del centro, totalmente attrezzata con 12 computer dotati di stampante, è sempre stata a disposizione dei bambini, i quali hanno potuto cimentarsi ed essere stimolati dai software interattivi e di grande impatto sia cognitivo che sensoriale, appositamente acquistati secondo le varie tipologie di deficit da una primaria software-house specializzata".
"Gli obiettivi programmati dall'equipe di lavoro - spiega Salvatore Venditti - si sono incastonati nel continuum di attività già messe in essere nell'ambito del progetto di assistenza specialistica effettuate nella scuole cittadine, che prevedeva il potenziamento dell'autonomia e della comunicazione dei soggetti coinvolti. Per riuscire a comunicare col bambino occorre entrare nei suoi spazi, nei suoi luoghi. Nella realizzazione delle attività del Pineto, il gioco ha costituito, uno dei medium più importanti ed è diventato uno strumento metodologico e didattico che, oltre a tenere in considerazione le motivazioni che spingono il bambino a ricercare e scoprire, ha consentito di collegare il patrimonio esperienziale di ciascuno con l'attività educativa. E' per questo che una delle strategie di lavoro attuate durante i tre mesi di operatività del Pineto è stata il saper individuare, gestire e modulare le emozioni del gruppo come fattore di protezione a favore dello sviluppo di un armonico setting di apprendimento".
Un servizio innovativo offerto ai numerosi adolescenti è stata la musicoterapica. Una musicoterapista, specializzata in voceterapia e umanistica integrata, nonché esperta di pedagogia musicale, ha praticato incontri settimanali con i bambini, arricchendo con la stimolazione vocale, musicale, sensoriale e strumentale il vasto ventaglio di strategie a supporto dell'handicap già messe in atto con la serie degli altri interventi.
"I presupposti da cui si è partiti - spiega l'assessore Laricchia - è che i bambini imparassero ad ascoltare in base al loro personale modo di essere. I bambini "sono", aldilà delle loro qualità. La voceterapia aderisce pienamente al principio per cui si impara ad ascoltare partecipando alle esperienze vivendole, facendole. Il primo passo con i bambini del Pineto è stato l'esplorare gli strumenti musicali e scoprirne i suoni. Ogni bambino è stato libero di scegliere. La scelta è innanzitutto attesa, è un osservare attivo, è un mettere a confronto gli strumenti e decidere di prenderne uno tra tanti. La scelta, quindi, è soprattutto emozione, accanto alla decisione. La psicomotricità, più che un laboratorio, è stata una attività quotidiana, tesa al raggiungimento o al recupero di abilità motorie. Anche il laboratorio di informatica, coordinato da un esperto in informatica, è rimasto un'attività trasversale ai vari laboratori messi in atto. L'aula del centro, totalmente attrezzata con 12 computer dotati di stampante, è sempre stata a disposizione dei bambini, i quali hanno potuto cimentarsi ed essere stimolati dai software interattivi e di grande impatto sia cognitivo che sensoriale, appositamente acquistati secondo le varie tipologie di deficit da una primaria software-house specializzata".