Cronaca
Si fingono clienti e rubano Cartier in gioielleria
I Carabinieri di Lecce arrestano due persone, uno è di Trani
Trani - mercoledì 11 novembre 2009
Nella giornata di martedì i Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Lecce hanno arrestato due persone, a Trani e Altamura, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta del Sostituto Procuratore Emilio Arnesano, con l'accusa di furto aggravato e ricettazione in concorso.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dai Carabinieri sulla base della denuncia presentata dal direttore di una nota gioielleria di Lecce, vittima il 23 giugno 2009 di furto con destrezza di due preziosi orologi cartier perpetrato all'interno del negozio. Fondamentali per i militari inquirenti le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza interno del locale, che hanno consentito l'identificazione dell'autore del furto all'interno dell'oreficeria e del suo complice che lo attendeva all'esterno della gioielleria.
Si tratta di Roberto Lommito, nato a Trani il 7 ottobre 1960 e ivi residente e Donato Fuzio, nato ad Andria il 22 agosto 1963. I due autori del furto, già noti alle Forze dell'ordine, erano giunti la scorsa estate nel capoluogo salentino per un primo sopralluogo, compiuto la mattina del 23 giugno, all'interno della gioielleria. In quella occasione Fuzio si era mostrato seriamente interessato all'acquisto di un costoso orologio Cartier e di un bracciale di diamanti.
L'atteggiamento di Fuzio non aveva destato particolari sospetti. Distinto e signorile nell'aspetto, l'uomo era ritornato, nel pomeriggio dello stesso giorno, nel negozio. Aveva tratto in inganno i dipendenti che, fidadosi, avevano messo in mostra i due preziosi orologi Cartier del valore complessivo di 11 mila euro circa. Lommito invece era rimasto fuori dall'oreficeria a far da palo.
Approfittando della distrazione dei dipendenti, impegnati ad accertarsi della copertura di due assegni da 5.000 euro ciascuno consegnati per il pagamento, Fuzio era riuscito a farsi consegnare gli orologi e ad allontanarsi rapidamente con il complice tranese, facendo perdere le proprie tracce.
Nel corso delle indagini i militari hanno appurato che i due assegni erano compendio di furto ai danni di una banca di Arezzo, avvenuto il 31 marzo 2009. Gli arrestati si trovano ora rispettivamente presso la casa circondariale di Bari e Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria di Lecce.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dai Carabinieri sulla base della denuncia presentata dal direttore di una nota gioielleria di Lecce, vittima il 23 giugno 2009 di furto con destrezza di due preziosi orologi cartier perpetrato all'interno del negozio. Fondamentali per i militari inquirenti le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza interno del locale, che hanno consentito l'identificazione dell'autore del furto all'interno dell'oreficeria e del suo complice che lo attendeva all'esterno della gioielleria.
Si tratta di Roberto Lommito, nato a Trani il 7 ottobre 1960 e ivi residente e Donato Fuzio, nato ad Andria il 22 agosto 1963. I due autori del furto, già noti alle Forze dell'ordine, erano giunti la scorsa estate nel capoluogo salentino per un primo sopralluogo, compiuto la mattina del 23 giugno, all'interno della gioielleria. In quella occasione Fuzio si era mostrato seriamente interessato all'acquisto di un costoso orologio Cartier e di un bracciale di diamanti.
L'atteggiamento di Fuzio non aveva destato particolari sospetti. Distinto e signorile nell'aspetto, l'uomo era ritornato, nel pomeriggio dello stesso giorno, nel negozio. Aveva tratto in inganno i dipendenti che, fidadosi, avevano messo in mostra i due preziosi orologi Cartier del valore complessivo di 11 mila euro circa. Lommito invece era rimasto fuori dall'oreficeria a far da palo.
Approfittando della distrazione dei dipendenti, impegnati ad accertarsi della copertura di due assegni da 5.000 euro ciascuno consegnati per il pagamento, Fuzio era riuscito a farsi consegnare gli orologi e ad allontanarsi rapidamente con il complice tranese, facendo perdere le proprie tracce.
Nel corso delle indagini i militari hanno appurato che i due assegni erano compendio di furto ai danni di una banca di Arezzo, avvenuto il 31 marzo 2009. Gli arrestati si trovano ora rispettivamente presso la casa circondariale di Bari e Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria di Lecce.