Vita di città

Simulazione di reato e tentativo di truffa: un tranese nei guai

Un autotrasportatore denuncia una finta rapina

Un autotrasportatore tranese di 58 anni, R. L. le iniziali, aveva denunciato lo scorso 12 marzo, al locale commissariato di PS, la rapina di un autocarro Iveco sotto la minaccia di un'arma. I meticolosi accertamenti effettuati sulle dichiarazioni del R. L., però, evidenziavano numerose incongruenze che lasciavano subito dubitare dell'attendibilità delle stesse. La descrizione dei fatti narrati, infatti, non trovava riscontro nei tempi e nei luoghi in cui il tutto si sarebbe sviluppato.

Nel dettaglio, il R. L. aveva riferito che il camion gli era stato asportato la mattina del 12 marzo, verso le ore 05.00 circa, dall'interno di un'area di servizio sita in Trani ove era giunto poco prima. I dipendenti della stazione di servizio, però, riferivano che il R. L. aveva consolidato l'abitudine di parcheggiare il camion della ditta ogni sera dopo la chiusura del distributore all'incirca verso le ore 20.00, per poi riprenderlo poco prima della riapertura della stazione la mattina verso le ore 05.00. Tale circostanza veniva confermata anche dal dipendente di un locale attiguo alla stazione che, tra l'altro, riferiva di aver visto quel camion anche la sera prima della presunta rapina. Il R. L., quindi, aveva mentito in merito all'orario in cui aveva parcheggiato il camion, particolare questo che induceva gli investigatori ad approfondire ulteriormente la versione dei fatti raccontata.

Si scopriva così, che la ditta DHL, che aveva commissionato il trasporto, aveva un contratto assicurativo che copriva il valore della merce solo in caso di rapina (e non anche per eventuali furti, soprattutto se questo fosse stato frutto di negligenza dell'autotrasportatore). L'ipotesi investigativa che si andava componendo era quella secondo cui il R. L., proprio in virtù delle sue consolidate abitudini, la sera dell'11 marzo, aveva, come sempre, parcheggiato il camion della sua ditta, con rimorchio annesso, nella solita piazzola di sosta per poi la mattina seguente scoprire che ignoti ladri avevano asportato entrambi i mezzi. Denunciare il furto significava ammettere di essere stato negligente con la conseguenza che la DHL per recuperare il valore del carico si sarebbe rivalsa sulla ditta trasportatrice ed avrebbe probabilmente anche annullato le successive commesse.

Tutto ciò aveva probabilmente indotto il R. L., con la complicità del suo datore di lavoro B. V., 55enne di Palo del Colle, a denunciare la falsa rapina.

Messi alle strette, R. L. e B. V. capitolavano, confessando ed assumendosi a pieno la responsabilità di aver denunciato il falso. Asserivano che la ditta di trasporto versava in difficoltà economiche per una riduzione del numero dei contratti e non volevano, quindi, rischiare di perdere i rapporti con la DHL in quanto commissionava loro il maggior numero dei trasporti nazionali; denunciando la rapina avrebbero comunque permesso alla ditta di recuperare il valore della merce trasportata senza ulteriori danni. Il rimorchio della DHL veniva pochi giorni dopo rinvenuto privo di carico, mentre risulta ancora da ricercare il trattore. R. L. e B. V. venivano quindi deferiti all'A.G. competente per i reati di simulazione di reato e tentativo di truffa.
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