Eventi e cultura
I bambini delle primarie a Scolanova per conoscere storia e tradizioni ebraiche
La finalità è diffondere la conoscenza della cultura ebraica quale elemento identitario della storia della Città
Trani - venerdì 15 dicembre 2023
08.00
"Sono convinta che solo attraverso la conoscenza dell'altro, delle sue tradizioni, delle sue abitudini, ci possa essere davvero la diffusione della luce e quindi dei concetti di tolleranza, rispetto e vorrei tanto, di pace": sono le parole di Antonietta Caffarella (responsabile incaricato dalla Comunità di Napoli per la gestione turistico-culturale del sito, che con lieta soddisfazione ha sostenuto l'iniziativa) che in questi giorni della ricorrenza della Hannukkah ebraica sta animando incontri laboratorio con i bambini delle scuole primarie della città, invitate con il patrocinio del Comune e la preziosa collaborazione di Irene Cornacchia, consigliere comunale delegata del progetto dedicato alla riqualificazione del quartiere ebraico).
Sono stati i piccoli della scuola Petronelli a aprire tali esperienze, volte a diffondere la conoscenza della cultura ebraica quale elemento identitario della storia della città: e Antonietta Caffarella, che accoglie ogni anno centinaia di bambini oltre a turisti e ospiti ebrei nella sinagoga, li ha appassionati e coinvolti attraverso il racconto e il gioco, in particolare l'antico dreidel, una piccola trottola che fa parte in maniera potente della tradizione ebraica: "Una storia apocrifa popolare per il dreidel sostiene che il gioco abbia avuto origine al tempo dei greco-siriani. Durante questo periodo al popolo ebraico fu impedito di studiare la sua Torah dai greco-siriani. La leggenda narra che, riuniti per le letture della Torah,. gli ebrei avrebbero tenuto un dreidel in movimento in modo che se qualche greco-siriano fosse arrivato avrebbero nascosto la Torah fingendo che stessero semplicemente giocando."
Dopa la partecipazione dei bambini della scuola Petronelli è stata la volta della scuola D'Annunzio e comunque l'invito resta aperto a tutte le scuole che volessero aderire: "La riqualificazione della Giudecca parte dalla conoscenza del legame della nostra Città con gli ebrei - sottolinea Irene Cornacchia- e vedere lo stupore, l'entusiasmo e la purezza dei bambini nello scoprire questo mondo ci spinge a continuare questo percorso di conoscenza e consapevolezza, elementi che potranno un domani trasformarsi in rispetto e accoglienza".
Non è casuale la realizzazione di questi incontri nei giorni della Hannukkah, (che commemora la conquista di Gerusalemme e la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme avvenute nel 164 a.C.) chiamata anche festa della luce e accompagnata dal rito dell'accensione delle candele su candelabro a nove braccia dal 7 al 14 dicembre: "Ogni volta condividere l'entusiasmo dei bambini in particolare, che davvero hanno la luce negli occhi e nel cuore, è per me un'esperienza vivificante e di grande responsabilità e gioia, conclude Antonietta Caffarella: "la storia ha tanto da raccontarci: e noi cerchiamo di fare il nostro meglio per raccontarla a nostra volta nei legami profondi con la nostra Città". Una curiosità, ma anche un bellissimo momento di integrazione e comunione: tra i bambini vi erano anche alcuni musulmani. Una delle attività è stata quella di creare delle kippot (plurale di kippa) e decidere tramite un gioco quale kippa avrebbe rappresentato le altre e sarebbe stata data in dono al rabbino. La "sorte" ha voluto che vincesse una delle bimbe musulmane e il rav - cui sono stati mandati messaggi da parte di tutti i bambini - ha accolto questo dono con gioia davvero profonda.
Sono stati i piccoli della scuola Petronelli a aprire tali esperienze, volte a diffondere la conoscenza della cultura ebraica quale elemento identitario della storia della città: e Antonietta Caffarella, che accoglie ogni anno centinaia di bambini oltre a turisti e ospiti ebrei nella sinagoga, li ha appassionati e coinvolti attraverso il racconto e il gioco, in particolare l'antico dreidel, una piccola trottola che fa parte in maniera potente della tradizione ebraica: "Una storia apocrifa popolare per il dreidel sostiene che il gioco abbia avuto origine al tempo dei greco-siriani. Durante questo periodo al popolo ebraico fu impedito di studiare la sua Torah dai greco-siriani. La leggenda narra che, riuniti per le letture della Torah,. gli ebrei avrebbero tenuto un dreidel in movimento in modo che se qualche greco-siriano fosse arrivato avrebbero nascosto la Torah fingendo che stessero semplicemente giocando."
Dopa la partecipazione dei bambini della scuola Petronelli è stata la volta della scuola D'Annunzio e comunque l'invito resta aperto a tutte le scuole che volessero aderire: "La riqualificazione della Giudecca parte dalla conoscenza del legame della nostra Città con gli ebrei - sottolinea Irene Cornacchia- e vedere lo stupore, l'entusiasmo e la purezza dei bambini nello scoprire questo mondo ci spinge a continuare questo percorso di conoscenza e consapevolezza, elementi che potranno un domani trasformarsi in rispetto e accoglienza".
Non è casuale la realizzazione di questi incontri nei giorni della Hannukkah, (che commemora la conquista di Gerusalemme e la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme avvenute nel 164 a.C.) chiamata anche festa della luce e accompagnata dal rito dell'accensione delle candele su candelabro a nove braccia dal 7 al 14 dicembre: "Ogni volta condividere l'entusiasmo dei bambini in particolare, che davvero hanno la luce negli occhi e nel cuore, è per me un'esperienza vivificante e di grande responsabilità e gioia, conclude Antonietta Caffarella: "la storia ha tanto da raccontarci: e noi cerchiamo di fare il nostro meglio per raccontarla a nostra volta nei legami profondi con la nostra Città". Una curiosità, ma anche un bellissimo momento di integrazione e comunione: tra i bambini vi erano anche alcuni musulmani. Una delle attività è stata quella di creare delle kippot (plurale di kippa) e decidere tramite un gioco quale kippa avrebbe rappresentato le altre e sarebbe stata data in dono al rabbino. La "sorte" ha voluto che vincesse una delle bimbe musulmane e il rav - cui sono stati mandati messaggi da parte di tutti i bambini - ha accolto questo dono con gioia davvero profonda.