"Sinfonia d'autunno" di Ingmar Bergman al Teatro Impero di Trani

Tutto l'intimismo del teatro di Bergman riversato a piene mani su di una platea tranese "ipnotizzata" da una coppia d'eccezione: Rossella Falk, monumentale nel suo stile e Maddalena Crippa, limpida e diretta nella sua recitazione, quanto dura, arcigna, fredda, in perfetto riferimento bergmaniano.
Due donne, una mamma e una figlia si ritrovano in casa di quets'ultima dopo sette anni e, complice una notte insonne ed un atavico conflitto personale e generazionale, ingaggiano un "duello" fatto di parole, ricordi, vicendevoli recriminiazioni, disagi diffusi e mai confessati, astio decennale mai sfogato.
Maddalena Crippa e Rossella Falk vestono i panni di Eva e Charlotte, la figlia e la madre che mai si son sopportate, che hanno provato ad accettarsi e che giungono a questo capolinea tragico nel quale si rinfacciano gli errori compiuti, i mancati doveri di madre e di figlia, a seconda di chi parla, i rispettivi fallimenti. La madre celebre concertista di fama internazionale, la figlia abile musicista, l'una alla ricerca dell'altra, l'una a cercare l'approvazione dell'altra, ma mai in sintonia, sempre sul crinale dell'odio, indipendentemente dai punti di vista delle loro esistenze di madri, donne in carriera, mogli.
Una prova da teatro con la T maiuscola in un'atmosfera volutamente fredda, a far da sfondo al deserto dei sentimenti, al trionfo dell'incomunicabilità, tipica tematica dell'arte novecentesca, ma sempre con la flebile speranza di un recupero di quel calore umano, di quell'anello mancante nella catena di odio sviscerato dalle due donne. Alla fine infatti la separazione repentina con la fuga della mamma ed una lettera della figlia, con la quale tenere in piedi quello spiraglio d'amore. Magistrale. Accademico. Un Bergman riprodotto nell'unico modo possibile e più efficace da due donne - simbolo del teatro italiano.

Giovanni Ronco