Politica
Sistema Trani 2, Barresi: «Un altro passo verso la verità è stato fatto»
L'ex consigliera commenta l'ultima sentenza emessa dalla Sezione Giurisdizionale Puglia della Corte dei Conti
Trani - mercoledì 23 novembre 2022
9.48
«È con soddisfazione che posso affermare che un altro grande passo è stato fatto verso la verità. Con Sentenza 652 del 16.11.2022 la Sezione Giurisdizionale per la Puglia della Corte dei Conti ha definito il giudizio contabile generatosi a carico del dipendente comunale rag. Sergio de Feudis oltre che dell'ex Comandate di P.L. dott. Antonio Modugno e del sig. Edoardo Savoiardo scaturito dal procedimento penale denominato "Sistema Trani 2"»: lo scrive l'ex consigliera comunale Anna Maria Barresi.
«Com'è noto, ai predetti la Procura Erariale contestava di aver ingiustificatamente fatto uscire dalle casse comunali dal 2009 al 2014 la astronomica somma di euro 673.979,00 (di cui euro 508.414,03 in favore della Cooperativa Vigilanza Notturna Tranese ed euro 165.565.82 in favore della Cooperativa "Un Amico per Trani") senza che queste avessero reso alcuna prestazione in favore del Comune.
Invero, all'esito del giudizio erariale, l'accusa di danno è stata praticamente smontata ed i difensori del rag. De Feudis, gli avvocati Emanuele Tomasicchio e Giacomo Tarantini, sono riusciti a dimostrare in maniera analitica che le somme pagate dal Comune alla Cooperativa Vigilanza Notturna Tranese ed alla Cooperativa "Un Amico per Trani" sono sempre state erogate a fronte di prestazioni effettivamente rese dai due appaltatori.
In definitiva, a fronte dei 673.979,00 contestati, la pronuncia si è conclusa con un accertamento di danno erariale, che comunque si contesta, di appena 24.396,49 euro quali somme che, secondo la Corte, sarebbero state pagate erroneamente, in quanto non sarebbero state rinvenute adeguate "pezze di appoggio" in grado di attestare con certezza l'effettività delle prestazioni.
Sicché, appare chiara anche la estrema sommarietà delle indagini svolte, che hanno avuto ripercussioni gravissime sulla vita del dipendente comunale e sulla sua famiglia, oltre che risultare, in ogni caso, sommamente sproporzionate rispetto a quanto poi oggetto di accertamento in sentenza.
E' appena il caso di chiarire immediatamente che anche relativamente a detta somma la difesa del de Feudis proporrà immediato appello, poiché in realtà erano stati depositati a processo elementi documentali giustificativi anche per i 24.396,49 euro di cui sopra.
Inoltre, la Corte, con decisione che si ritiene ingiusta ed erronea, ha ritenuto di aggiungere, con argomentazioni opinabili e che saranno anch'esse oggetto di immediato appello, un ulteriore importo (sempre a carico del de Feudis ed in via sussidiaria del col. Modugno e del sig. Savoiardo) pari all'utile che le imprese appaltatrici avrebbero conseguito per le prestazioni comunque effettivamente rese in favore del Comune di Trani, forfettariamente presunto e computato dalla Corte nel 10% delle somme pagate, poiché i lavori effettuati erano stati richiesti dal Comune in estensione contrattuale».
«Com'è noto, ai predetti la Procura Erariale contestava di aver ingiustificatamente fatto uscire dalle casse comunali dal 2009 al 2014 la astronomica somma di euro 673.979,00 (di cui euro 508.414,03 in favore della Cooperativa Vigilanza Notturna Tranese ed euro 165.565.82 in favore della Cooperativa "Un Amico per Trani") senza che queste avessero reso alcuna prestazione in favore del Comune.
Invero, all'esito del giudizio erariale, l'accusa di danno è stata praticamente smontata ed i difensori del rag. De Feudis, gli avvocati Emanuele Tomasicchio e Giacomo Tarantini, sono riusciti a dimostrare in maniera analitica che le somme pagate dal Comune alla Cooperativa Vigilanza Notturna Tranese ed alla Cooperativa "Un Amico per Trani" sono sempre state erogate a fronte di prestazioni effettivamente rese dai due appaltatori.
In definitiva, a fronte dei 673.979,00 contestati, la pronuncia si è conclusa con un accertamento di danno erariale, che comunque si contesta, di appena 24.396,49 euro quali somme che, secondo la Corte, sarebbero state pagate erroneamente, in quanto non sarebbero state rinvenute adeguate "pezze di appoggio" in grado di attestare con certezza l'effettività delle prestazioni.
Sicché, appare chiara anche la estrema sommarietà delle indagini svolte, che hanno avuto ripercussioni gravissime sulla vita del dipendente comunale e sulla sua famiglia, oltre che risultare, in ogni caso, sommamente sproporzionate rispetto a quanto poi oggetto di accertamento in sentenza.
E' appena il caso di chiarire immediatamente che anche relativamente a detta somma la difesa del de Feudis proporrà immediato appello, poiché in realtà erano stati depositati a processo elementi documentali giustificativi anche per i 24.396,49 euro di cui sopra.
Inoltre, la Corte, con decisione che si ritiene ingiusta ed erronea, ha ritenuto di aggiungere, con argomentazioni opinabili e che saranno anch'esse oggetto di immediato appello, un ulteriore importo (sempre a carico del de Feudis ed in via sussidiaria del col. Modugno e del sig. Savoiardo) pari all'utile che le imprese appaltatrici avrebbero conseguito per le prestazioni comunque effettivamente rese in favore del Comune di Trani, forfettariamente presunto e computato dalla Corte nel 10% delle somme pagate, poiché i lavori effettuati erano stati richiesti dal Comune in estensione contrattuale».