Cronaca
Sistema Trani, gli indagati restano ancora ai domiciliari
Rigettate le istanze delle difese, nessuna riduzione delle misure cautelari
Trani - martedì 27 gennaio 2015
13.38
Nulla da fare, nemmeno questa volta, restano agli arresti domiciliari l'ex sindaco Gigi Riserbato, l'ex amministratore unico di Amiu Antonello Ruggiero, l'ex vicesindaco Peppino Di Marzio e l'ex consigliere comunale Maurizio Musci, tutti coinvolti nel terremoto giudiziario-politico dell'inchiesta "Sistema Trani", che ha portato lo scorso 20 dicembre all'arresto di 6 persone.
Poco dopo le 13.00 di martedì 27 gennaio il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Frascesco Messina, ha depositato in cancelleria il provvedimento con cui rigetta le istanze di remissione in libertà formulate dai difensori dei quattro indagati a vario titolo. Nessuna decisione invece è stata presa per l'ex consigliere comunale Nico Damascelli in quanto la sua difesa non ha formulato istanza di remissione in libertà: per tanto anche Damascelli resta ai domiciliari.
La decisione del Gip, ha suscitato sorpresa nei difensori che ritenevano fortemente attenuate le esigenze cautelari e che contavano sul parere favorevole alle remissione in libertà del Pm titolare dell'inchiesta Michele Ruggiero, il quale si era detto d'accordo alla sostituzione degli arresti domiciliari con l'obbligo di firma giornaliero. Alla base del rigetto del Gip la necessità che il Pm completi alcuni atti d'indagine e dunque venga scongiurato il pericolo d'inquinamento probatorio.
Poco dopo le 13.00 di martedì 27 gennaio il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani Frascesco Messina, ha depositato in cancelleria il provvedimento con cui rigetta le istanze di remissione in libertà formulate dai difensori dei quattro indagati a vario titolo. Nessuna decisione invece è stata presa per l'ex consigliere comunale Nico Damascelli in quanto la sua difesa non ha formulato istanza di remissione in libertà: per tanto anche Damascelli resta ai domiciliari.
La decisione del Gip, ha suscitato sorpresa nei difensori che ritenevano fortemente attenuate le esigenze cautelari e che contavano sul parere favorevole alle remissione in libertà del Pm titolare dell'inchiesta Michele Ruggiero, il quale si era detto d'accordo alla sostituzione degli arresti domiciliari con l'obbligo di firma giornaliero. Alla base del rigetto del Gip la necessità che il Pm completi alcuni atti d'indagine e dunque venga scongiurato il pericolo d'inquinamento probatorio.