Politica
"Sistema Trani": «Un altro scempio del pudore dell'etica politica»
I parlamentari pugliesi del M5S: «Un sistema che condanna la Puglia all'arretratezza»
Trani - domenica 21 dicembre 2014
7.14
«Di fronte a tali episodi, a uomini siffatti che si occupavano di politica, a tali leggi e costumi, quanto più, col passare degli anni, riflettevo, tanto più mi sembrava difficile dedicarmi alla politica mantenendomi onesto". Persino in quella che oggi è considerata la culla della civiltà, la Grecia, Platone era convinto che la politica, quella pulita, fossa un privilegio riservato a pochi, per altri, invece, restava un miraggio lontano. A distanza di 24 secoli si può dire che non è cambiato nulla. Stesso scenario, stessa politica corrotta, sporca, lontana dagli ideali utopici di onestà e trasparenza, a Trani difesi e protetti solo da poche figure politiche. Cos'è successo alla Perla dell'Adriatico? Come abbiamo fatto a precipitare così in basso?».
Sulla maxi inchiesta della Procura e della Digos di Trani che ha portato a sei arresti tra politici e amministratori, tra cui anche il sindaco Riserbato, sono intervenuti i deputati Giuseppe Brescia, Emanuele Scagliusi, Giuseppe L'Abbate, Diego De Lorenzis, Giuseppe D'Ambrosio, Francesco Cariello, i senatori Barbara Lezzi, Maurizio Buccarella, Daniela Donno, Lello Ciampolillo e l'europarlamentare Rosa D'Amato (M5S). La vicenda è stata bollata come "un altro scempio del pudore dell'etica politica". Un duro commento rivolto, in particolare, al primo cittadino tranese, Luigi Riserbato, vincente alle scorse amministrative con la lista "La Puglia Prima di Tutto", partito di centrodestra vicino a Forza Italia e che ha come referente politico il deputato, ex ministro ed ex governatore della Regione Raffaele Fitto, che lo ha fondato nel febbraio 2005.
«Ma d'altronde cosa può nascere da un fondatore condannato nel 2013, in primo grado, a quattro anni di carcere per peculato, corruzione ed abuso d'uffici?» Chiedono i parlamentari pentastellati. E ancora: «Ci chiediamo come sia possibile che, con una storia del genere alle spalle, Fitto sia risultato il più suffragato in Puglia alle ultime elezioni europee. L'unica certezza, purtroppo, è che finché i cittadini italiani lasceranno che i partiti detengano il potere a qualsiasi livello amministrativo, non vi sarà scampo: saremo tutti condannati a subire la corruzione ed il malaffare».
«È stato denominato 'Sistema Trani' – proseguono - l'ulteriore riprova che, da nord a sud, quando a governare sono i partiti, regna il malaffare e la cattiva gestione della cosa pubblica a danno di tutti i cittadini onesti. Dopo Mose, Tav, Expo e Mafia Capitale, ecco un altro sistema politico-mafioso che condanna la nostra terra all'arretratezza, al mancato sviluppo ed a logiche che impediscono di fare strada a chi rispetta le regole. Un sistema che ci sforziamo di combattere con l'onestà e su cui chiediamo pene più severe che questo Governo ci ha finora cassato in Parlamento. Come a Roma, anche in Puglia, siamo a disposizione di tutti coloro che vogliano denunciare il malaffare politico che sono costretti a sopportare quotidianamente. Il M5s, accanto ai cittadini, cambierà questo Paese».
Sulla maxi inchiesta della Procura e della Digos di Trani che ha portato a sei arresti tra politici e amministratori, tra cui anche il sindaco Riserbato, sono intervenuti i deputati Giuseppe Brescia, Emanuele Scagliusi, Giuseppe L'Abbate, Diego De Lorenzis, Giuseppe D'Ambrosio, Francesco Cariello, i senatori Barbara Lezzi, Maurizio Buccarella, Daniela Donno, Lello Ciampolillo e l'europarlamentare Rosa D'Amato (M5S). La vicenda è stata bollata come "un altro scempio del pudore dell'etica politica". Un duro commento rivolto, in particolare, al primo cittadino tranese, Luigi Riserbato, vincente alle scorse amministrative con la lista "La Puglia Prima di Tutto", partito di centrodestra vicino a Forza Italia e che ha come referente politico il deputato, ex ministro ed ex governatore della Regione Raffaele Fitto, che lo ha fondato nel febbraio 2005.
«Ma d'altronde cosa può nascere da un fondatore condannato nel 2013, in primo grado, a quattro anni di carcere per peculato, corruzione ed abuso d'uffici?» Chiedono i parlamentari pentastellati. E ancora: «Ci chiediamo come sia possibile che, con una storia del genere alle spalle, Fitto sia risultato il più suffragato in Puglia alle ultime elezioni europee. L'unica certezza, purtroppo, è che finché i cittadini italiani lasceranno che i partiti detengano il potere a qualsiasi livello amministrativo, non vi sarà scampo: saremo tutti condannati a subire la corruzione ed il malaffare».
«È stato denominato 'Sistema Trani' – proseguono - l'ulteriore riprova che, da nord a sud, quando a governare sono i partiti, regna il malaffare e la cattiva gestione della cosa pubblica a danno di tutti i cittadini onesti. Dopo Mose, Tav, Expo e Mafia Capitale, ecco un altro sistema politico-mafioso che condanna la nostra terra all'arretratezza, al mancato sviluppo ed a logiche che impediscono di fare strada a chi rispetta le regole. Un sistema che ci sforziamo di combattere con l'onestà e su cui chiediamo pene più severe che questo Governo ci ha finora cassato in Parlamento. Come a Roma, anche in Puglia, siamo a disposizione di tutti coloro che vogliano denunciare il malaffare politico che sono costretti a sopportare quotidianamente. Il M5s, accanto ai cittadini, cambierà questo Paese».