Vita di città
Spiagge tranesi, le proposte del comitato Bene Comune
«La nostra è una città sul mare, ma non può goderselo»
Trani - mercoledì 13 aprile 2016
0.34 Comunicato Stampa
«Confidavamo che l'iter del Piano comunale delle coste in cantiere da tanti anni fosse al termine e che questo sarebbe stato l'anno buono, ma scopriamo che dobbiamo attendere ancora due anni». Lo sostengono gli attivisti del comitato Bene Comune intervenendo sulla situazione delle spiagge tranesi.
«Confidavamo - dicono Vincenzo Ferreri e Anna Rossi - che la nuova pianificazione rimodulasse le concessioni, alcune anche molto vecchie, che nel corso degli anni e unitamente all'effetto di fenomeni naturali, di fatto hanno privato tutti i cittadini di interi tratti di costa, come per esempio il lungomare. Confidavamo di non dover ritrovare quest'anno l'emblema della privatizzazione della costa tranese, ovvero la cabina di cemento sugli scogli dopo le Matinelle. Confidavamo di vedere qualcosa di più concreto per le strade di accesso alla costa sud. La nostra è una città sul mare impossibilitata di fatto a goderselo. Con la delibera di qualche giorno fa al danno si è aggiunta la beffa.
Premesso - continuano dal comitato Bene comune - che continuiamo a sostenere la necessità di dotarci immediatamente del piano comunale delle coste, e che i provvedimenti vadano assunti avendo una visione globale dello sviluppo della città; premesso che riteniamo che il lavoro vada pagato e che quindi il ricorso al volontariato e alle associazioni non può essere la norma ma solo un provvedimento straordinario nell'attesa dell'ampliamento della pianta organica, ma è possibile che la giunta delle competenze non sia riuscita ad elaborare nessun'altra idea se non l'affidamento di ulteriori tratti del litorale ai privati? Se il problema è la sostenibilità dei costi per gli interventi riguardante la pulizia delle spiagge, la sorveglianza delle stesse, la viabilità, perché non pensare a progetti alternativi a basso costo in attesa dei progetti definitivi?
Noi - incalzano - senza avere le competenze di questa giunta e il supporto della macchina amministrativa, avremmo verificato prima la fattibilità delle seguenti iniziative, certi che il sindaco e gli assessori ne avrebbero avute molte altre migliori, prima di procedere con la pubblicazione del bando: 1.Realizzare dei parcheggi di scambio gestiti da Amet con grattini o parcometri (presenti ovunque fuori Trani) in zone periferiche come ad es. via Falcone e Borsellino, lasciando comunque spazi gratuiti per i residenti, e da lì avviare servizi di trasporto affidati a cooperative o privati tramite risciò e/o trenini, e/o trasformare il servizio di trasporto scolastico invernale in navette continueverso le spiagge. Questa modalità peraltro potrebbe essere valida in altre aree per risolvere il problema dell'accesso nel centro storico. 2. A Villa San Giovanni i giardini pubblici e le spiagge sono affidati ai nonni. Perché non continuare la bella esperienza in corso a Trani davanti alle scuole, anche l'estate sulle spiagge? 3. In molte città c'è uno scambio equo tra associazioni e amministrazione comunale. Le amministrazioni concedono in comodato gratuito immobili comunali ad associazioni in cambio di servizi. Quei servizi potrebbero riguardare proprio le spiagge. 4. Perché l'Amiu non si ingegna per realizzare un sistema premiante sulle spiagge a chi porta via i rifiuti, magari con la collaborazione dei chioschi presenti sul litorale? 5. Il Servizio Civile Nazionale è finalizzato a partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo al settore ambientale. Molti comuni lo utilizzano. Perché Trani non può essere tra questi? 6. Molti Comuni italiani hanno elaborato progetti di mobilità sostenibile legata proprio alle problematiche dei flussi di veicoli verso le località balneari, usufruendo anche di finanziamenti europei e facendo rete con località vicine. Ciò ha permesso loro di istituire il bike sharing ed incentivare l'uso della bicicletta con l'istallazione di rastrelliere, cosa che si potrebbe fare anche da noi, cercando però di evitare di ripetere gli errori del passato, magari copiando le esperienze delle città dove il servizio ha funzionato. 7. E' vero che la pianta organica oggi non permette il servizio di vigilanza continuo della Polizia municipale sulle spiagge, ma se una volta al giorno o anche a giorni alterni una coppia di vigili in bicicletta impiegasse solo un paio d'ore per rilevare le infrazioni, molto probabilmente nel giro di due mesi gli incivili si ridurrebbero notevolmente.
Siamo stanchi - concludono nella nota - di provvedimenti tampone che vanno contro l'interesse collettivo. Per questo chiediamo il ritiro della delibera che prevede la gestione privata biennale dei tratti di litorale. Noi staremo all'erta per il piano comunale delle coste perché questo ritardo non ci convince. Vi ricordiamo che la costa è un bene comune e non una merce, e come tale va difeso e tutelato».
«Confidavamo - dicono Vincenzo Ferreri e Anna Rossi - che la nuova pianificazione rimodulasse le concessioni, alcune anche molto vecchie, che nel corso degli anni e unitamente all'effetto di fenomeni naturali, di fatto hanno privato tutti i cittadini di interi tratti di costa, come per esempio il lungomare. Confidavamo di non dover ritrovare quest'anno l'emblema della privatizzazione della costa tranese, ovvero la cabina di cemento sugli scogli dopo le Matinelle. Confidavamo di vedere qualcosa di più concreto per le strade di accesso alla costa sud. La nostra è una città sul mare impossibilitata di fatto a goderselo. Con la delibera di qualche giorno fa al danno si è aggiunta la beffa.
Premesso - continuano dal comitato Bene comune - che continuiamo a sostenere la necessità di dotarci immediatamente del piano comunale delle coste, e che i provvedimenti vadano assunti avendo una visione globale dello sviluppo della città; premesso che riteniamo che il lavoro vada pagato e che quindi il ricorso al volontariato e alle associazioni non può essere la norma ma solo un provvedimento straordinario nell'attesa dell'ampliamento della pianta organica, ma è possibile che la giunta delle competenze non sia riuscita ad elaborare nessun'altra idea se non l'affidamento di ulteriori tratti del litorale ai privati? Se il problema è la sostenibilità dei costi per gli interventi riguardante la pulizia delle spiagge, la sorveglianza delle stesse, la viabilità, perché non pensare a progetti alternativi a basso costo in attesa dei progetti definitivi?
Noi - incalzano - senza avere le competenze di questa giunta e il supporto della macchina amministrativa, avremmo verificato prima la fattibilità delle seguenti iniziative, certi che il sindaco e gli assessori ne avrebbero avute molte altre migliori, prima di procedere con la pubblicazione del bando: 1.Realizzare dei parcheggi di scambio gestiti da Amet con grattini o parcometri (presenti ovunque fuori Trani) in zone periferiche come ad es. via Falcone e Borsellino, lasciando comunque spazi gratuiti per i residenti, e da lì avviare servizi di trasporto affidati a cooperative o privati tramite risciò e/o trenini, e/o trasformare il servizio di trasporto scolastico invernale in navette continueverso le spiagge. Questa modalità peraltro potrebbe essere valida in altre aree per risolvere il problema dell'accesso nel centro storico. 2. A Villa San Giovanni i giardini pubblici e le spiagge sono affidati ai nonni. Perché non continuare la bella esperienza in corso a Trani davanti alle scuole, anche l'estate sulle spiagge? 3. In molte città c'è uno scambio equo tra associazioni e amministrazione comunale. Le amministrazioni concedono in comodato gratuito immobili comunali ad associazioni in cambio di servizi. Quei servizi potrebbero riguardare proprio le spiagge. 4. Perché l'Amiu non si ingegna per realizzare un sistema premiante sulle spiagge a chi porta via i rifiuti, magari con la collaborazione dei chioschi presenti sul litorale? 5. Il Servizio Civile Nazionale è finalizzato a partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo al settore ambientale. Molti comuni lo utilizzano. Perché Trani non può essere tra questi? 6. Molti Comuni italiani hanno elaborato progetti di mobilità sostenibile legata proprio alle problematiche dei flussi di veicoli verso le località balneari, usufruendo anche di finanziamenti europei e facendo rete con località vicine. Ciò ha permesso loro di istituire il bike sharing ed incentivare l'uso della bicicletta con l'istallazione di rastrelliere, cosa che si potrebbe fare anche da noi, cercando però di evitare di ripetere gli errori del passato, magari copiando le esperienze delle città dove il servizio ha funzionato. 7. E' vero che la pianta organica oggi non permette il servizio di vigilanza continuo della Polizia municipale sulle spiagge, ma se una volta al giorno o anche a giorni alterni una coppia di vigili in bicicletta impiegasse solo un paio d'ore per rilevare le infrazioni, molto probabilmente nel giro di due mesi gli incivili si ridurrebbero notevolmente.
Siamo stanchi - concludono nella nota - di provvedimenti tampone che vanno contro l'interesse collettivo. Per questo chiediamo il ritiro della delibera che prevede la gestione privata biennale dei tratti di litorale. Noi staremo all'erta per il piano comunale delle coste perché questo ritardo non ci convince. Vi ricordiamo che la costa è un bene comune e non una merce, e come tale va difeso e tutelato».