Vita di città
Spostamento del tribunale civile, fumata nera per l’apertura delle buste
Resta tutto come prima. Per ora
Trani - giovedì 25 febbraio 2010
Il tribunale civile di Trani non si muove dal centro storico. Almeno per ora. La commissione manutenzione del tribunale ha deciso infatti di non aprire e valutare le offerte per quattro immobili, candidati da altrettanti privati come sedi provvisorie in affitto per gli uffici giudiziari del Civile.
La commissione – a cui hanno preso parte il presidente del tribunale Filippo Bortone, il procuratore Carlo Maria Capristo, il sindaco Giuseppe Tarantini, i dirigenti di ufficio tecnico e finanze del Comune, il dirigente amministrativo e quelli delle cancellerie del tribunale - ha dato invece incarico al Comune di restituirle agli offerenti perché le integrino con progetti di fattibilità, da concordare con avvocati, magistrati e personale giudiziario per valutare le effettive necessità della giustizia civile. Nel frattempo l'ufficio tecnico comunale dovrà quantificare con esattezza il fabbisogno, in modo da capire se le attuali sedi di proprietà (ovvero Palazzo Candido e Palazzo Gadaleta) insieme a Palazzo Carcano, immobile anche questo comunale in fase di ristrutturazione, possono bastare o se invece serva effettivamente un'altra sede, in cui riunire tutta l'area del Civile.
Dunque, non è passata la linea del presidente del tribunale, Filippo Bortone, che aveva dato indicazioni al Comune di individuare un immobile in affitto dove trasferire urgentemente gli uffici. E così nel bando comunale era stata indicata una superficie di 4.200 metri quadri, che però corrisponde a quella – che emerge dalle piante e dai progetti – di Palazzo Carcano. Certo per avere a disposizione quest'ultimo ci vorrà del tempo, ma nemmeno la potenziale sede in affitto sarebbe stata di immediata disponibilità giacché le proposte presentate (un capannone industriale in via Andria, l'Hotel Trani, Palazzo San Giorgio) sono di edifici pensati per altri utilizzi e quindi necessitanti di tempo e costi per adattarli. E' perciò stata messa da parte la linea del presidente del tribunale, che riteneva necessario superare la precarietà delle sedi di Palazzo Candido (sede della sezione civile) e Palazzo Gadaleta (sezione Fallimentare) – entrambe del Comune - o l'inadeguatezza di Palazzo Negretti (Giudice di Pace e sezione Lavoro) – in affitto – con un'unica struttura da prendere in locazione.
Ha pesato invece l'opposizione degli avvocati, sul piede di guerra da diversi mesi contro il possibile trasferimento degli uffici dal centro storico a una zona periferica. Il presidente Francesco Logrieco ha anche rilevato come la commissione manutenzione non è competente a valutare le proposte di immobili da affittare.
c. c.
La commissione – a cui hanno preso parte il presidente del tribunale Filippo Bortone, il procuratore Carlo Maria Capristo, il sindaco Giuseppe Tarantini, i dirigenti di ufficio tecnico e finanze del Comune, il dirigente amministrativo e quelli delle cancellerie del tribunale - ha dato invece incarico al Comune di restituirle agli offerenti perché le integrino con progetti di fattibilità, da concordare con avvocati, magistrati e personale giudiziario per valutare le effettive necessità della giustizia civile. Nel frattempo l'ufficio tecnico comunale dovrà quantificare con esattezza il fabbisogno, in modo da capire se le attuali sedi di proprietà (ovvero Palazzo Candido e Palazzo Gadaleta) insieme a Palazzo Carcano, immobile anche questo comunale in fase di ristrutturazione, possono bastare o se invece serva effettivamente un'altra sede, in cui riunire tutta l'area del Civile.
Dunque, non è passata la linea del presidente del tribunale, Filippo Bortone, che aveva dato indicazioni al Comune di individuare un immobile in affitto dove trasferire urgentemente gli uffici. E così nel bando comunale era stata indicata una superficie di 4.200 metri quadri, che però corrisponde a quella – che emerge dalle piante e dai progetti – di Palazzo Carcano. Certo per avere a disposizione quest'ultimo ci vorrà del tempo, ma nemmeno la potenziale sede in affitto sarebbe stata di immediata disponibilità giacché le proposte presentate (un capannone industriale in via Andria, l'Hotel Trani, Palazzo San Giorgio) sono di edifici pensati per altri utilizzi e quindi necessitanti di tempo e costi per adattarli. E' perciò stata messa da parte la linea del presidente del tribunale, che riteneva necessario superare la precarietà delle sedi di Palazzo Candido (sede della sezione civile) e Palazzo Gadaleta (sezione Fallimentare) – entrambe del Comune - o l'inadeguatezza di Palazzo Negretti (Giudice di Pace e sezione Lavoro) – in affitto – con un'unica struttura da prendere in locazione.
Ha pesato invece l'opposizione degli avvocati, sul piede di guerra da diversi mesi contro il possibile trasferimento degli uffici dal centro storico a una zona periferica. Il presidente Francesco Logrieco ha anche rilevato come la commissione manutenzione non è competente a valutare le proposte di immobili da affittare.
c. c.