Politica
Stabilizzazioni, De Simone invita Lovato a ripensarci
«In democrazia ciascuno deve poter manifestare le sue idee». Il consigliere sottolinea la stima dei tranesi nei confronti dell'ex assessore
Trani - domenica 20 novembre 2011
16.18
Un appello ad Andrea Lovato affinché ritiri le sue dimissioni da assessore. Lo lancia Giuseppe De Simone che chiede al professore universitario di fare marcia indietro «sulla scorta – spiega il consigliere comunale di maggioranza – del preciso convincimento che l'impegno, la dedizione, l'autorevole esperienza profusa per la città di Trani, sino ad oggi con risultati esemplari, non debba trovare questo epilogo poiché rischierebbe di essere vanificata da inevitabili passaggi successivi alla sua uscita di scena».
De Simone sottolinea la stima dei tranesi nei confronti di Lovato «per ciò che ha fatto ed ha dato alla cultura ed al mondo della scuola». «E' di questi giorni – prosegue De Simone – il suo impegno per il riordino scolastico che potrà vedere la città di Trani penalizzata. Tutti ricordano il suo grido di dolore nel vedere il degrado fisico ormai imperante nelle scuole pubbliche. Per questi motivi ritengo che la città di Trani non possa perdere in giunta un uomo di profonda cultura che, e non da solo, ha espresso delle idee contrarie, condivise dal popolo, dagli amici e dai consiglieri eletti dal popolo. La nostra è una democrazia e pertanto ciascuno è libero di manifestare le sue idee anche con un voto contrario».
De Simone sottolinea la stima dei tranesi nei confronti di Lovato «per ciò che ha fatto ed ha dato alla cultura ed al mondo della scuola». «E' di questi giorni – prosegue De Simone – il suo impegno per il riordino scolastico che potrà vedere la città di Trani penalizzata. Tutti ricordano il suo grido di dolore nel vedere il degrado fisico ormai imperante nelle scuole pubbliche. Per questi motivi ritengo che la città di Trani non possa perdere in giunta un uomo di profonda cultura che, e non da solo, ha espresso delle idee contrarie, condivise dal popolo, dagli amici e dai consiglieri eletti dal popolo. La nostra è una democrazia e pertanto ciascuno è libero di manifestare le sue idee anche con un voto contrario».