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Stadio Trani, Merra: «Perché non si procede con l'aggiudicazione definitiva così da permettere alle società vincitrici di effettuare i lavori?»

Azione Trani pretende delle risposte da sindaco e segretario generale «in quanto garanti della trasparenza pubblica»

«Chiavi della Città atto secondo? La domanda è doverosa. Forse non bastava un rinvio a giudizio? Sbagliare è umano, perseverare però è diabolico». A parlare è Raffaella Merra, coordinatrice di Azione Trani. «Torniamo a parlare dello scempio perpetrato allo stadio. Azione Trani continuerà a mettere al corrente i cittadini tranesi dello sperpero di denaro pubblico finché non si provvederà ad annullare in autotutela il bando di gara perché affidato ad un gruppo di società vicine all'assessore e dunque viziato nella forma. Dall'albo pretorio apprendiamo di un ulteriore somma elargita dall'amministrazione comunale, e di conseguenza dalle tasche dei tranesi per ripulire la cisterna dell'acqua avvelenata dall'uomo nero. Somma che si va ad aggiungere ai 10 mila euro già pagati alla ditta Mapia per le tre semine del terreno di gioco non andate a buon fine e ai 17 mila che saranno dati alla ditta Nodus Srl che guarda caso per partecipare alla gara si è fatta prestare i requisiti dalla Mapia. Sarà un caso che c'è di mezzo sempre questa ditta quando si tratta dello Stadio? Pensavamo che il sindaco avesse già interpellato la ditta che cura il verde allo stadio Maradona di Napoli. E invece si continua a sperperare il denaro pubblico con continui affidamenti diretti ad amici e "parenti" emulando la condotta di Emiliano che concede appalti alla ditta dei suoi fratelli. Un modus operandi che la dice lunga sul rapporto esistente tra l'amministrazione tranese e il "sistema" barese, ma di questo presto informeremo più dettagliatamente i tranesi.

Dal sindaco e dal segretario generale Azione Trani pretende delle risposte in quanto garanti della trasparenza pubblica. In particolare chiediamo come mai non è stata ancora aggiudicata definitivamente la gara dello stadio nonostante si conoscono già i vincitori, aggiudicatari con uno scarto di 0,01% sull'Apulia Trani.

Le chiavi dello "stadio", come da bando, dovevano essere consegnate a luglio e le società aggiudicatarie dovevano provvedere a ripristinare il manto erboso perché quando hanno partecipato alla gara erano a conoscenza del suo degrado ed hanno accettato di prendere la struttura sportiva in quelle condizioni. E allora perché non si procede con l'aggiudicazione definitiva così da permettere alle società vincitrici di effettuare i lavori, a fronte del milione e trecento mila euro di contributo che percepiranno dal Comune, oltre alla possibilità di fare spettacoli concerti e manifestazioni, come dichiarato dall'assessore allo sport?

Così facendo non si tutelano le casse comunali e i cittadini, ma il raggruppamento che ha vinto la gara. Non vorremmo che si stesse ripetendo lo stesso iter che ha portato all'inchiesta "Le chiavi della Città", ferma in tribunale, con un sindaco rinviato a giudizio. La voce di Azione Trani continuerà ad insistere sulla sulla questione stadio fino a quando non ci sarà trasparenza, così da permettere a chi vi sta osservando di poter presto intervenire. E poi, rivolgendoci sempre al sindaco e al segretario generale, vorremmo anche sapere se è vero che l'ufficio sport ha concesso per oltre un anno l'autorizzazione a giocare allo stadio alla Vigor Trani pur sapendo che a giocare era la Soccer Trani (che ha vinto la gara dello stadio), come da manifesti affissi in città. Autorizzazione che ha comportato un debito per il comune per oltre un anno e che è stato taciuto. A tal proposito faremo una richiesta di atti per capire se tutte le società, ad oggi, hanno onorato i loro impegni e se il Comune ha provveduto ad inviare, in caso contrario, eventuali lettere di sollecito.

Non vorremmo che ritardi nei pagamenti, autorizzazioni non corrette, strutture sportive fatiscenti, prive di autorizzazioni e non agibili siano un modo per agevolare qualcuno ai fini elettorali. Aveva ragione Nigretti quando scherzosamente ed ironicamente parlava di "mazziere" napoletano abile nel gioco delle tre carte. Infatti, nonostante i nostri continui solleciti, nessuno da Palazzo risponde alle nostre richieste di atti regolarmente protocollate e di sopralluogo allo stadio. Infatti, stranamente, non c'è stato concesso di esaminare la cisterna avvelenata prima che venisse bonificata. Forse c'è qualcosa da nascondere?

Infine come mai a Bisceglie i lavori di messa in opera del sintetico allo stadio proseguono spediti mentre a Trani l'enigma si infittisce? Forse stiamo attendendo che cresca di nuovo l'erba per poi toglierla e permettere alla ditta di finire i lavori a Bisceglie per poi aggiudicarsi i lavori a Trani? Naturalmente le nostre sono tutte domande retoriche».
  • Raffaella Merra
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