Supercinema
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Vita di città

Supercinema: dai giorni contati al conto dei giorni

L'ennesima proroga tra il satirico e il farsesco

Mi scuso per il gioco di parole utilizzato nel titolo, ma almeno potrebbe servire ad esorcizzare il timore montato dopo l'ultima notizia: da una parte l'esistenza di un acquirente ( in verità solo beneficiario di una concessione a tempo da quanto trapelato), dall'altra la richiesta di proroga da parte della proprietà del Supercinema per cominciare i lavori di bonifica, ad iniziare dalla pericolosa copertura in amianto.

Fra trabeazione in legno pericolante ( in molti punti sta marcendo), amianto che col passare del tempo potrebbe andare sempre più incontro ad un fenomeno di "sfarinamento", possibili soggetti interessati al " rilevamento" e Sovrintendenza sempre in ballo coi vincoli, il Supercinema vaga sempre più tra l'avere giorni contati, nel vero senso della parola ( potrebbe crollare prima o poi da solo, togliendo tutti dagli impicci, ma sprigionando pulviscolo d'amianto) e vivere un "conto dei giorni" rispetto all' ordinanza sempre più lontana. Stiamo parlando di quella che ancora campeggia in modo quasi grottesco e come uno sberleffo, sotto uno dei cartelloni dell'ingresso, dove una volta c'erano le locandine dei film.

Si' perché, come scrivemmo ieri nelle Pagelle, Antonio Carrabba, a capo del Comitato che ha preso a cuore la via crucis del Supercinema, con una trovata ad effetto, ha deciso di istituire un contatore, rendendolo pubblico e tenendo aggiornati contestualmente i cittadini, sul numero di giorni che sono passati e passeranno, da quell'ordinanza che risale all'amministrazione Riserbato, che stabiliva a sua volta, inizio e fine (- sic!- ) dei lavori di bonifica e ristrutturazione. Un'ordinanza che aveva il sapore dell'emergenza, per la salute e la sicurezza dei cittadini. Il contatore di Carrabba già segna oltre 2000 giorni. L'elemento materiale e meccanico della conta si collega tristemente alle categorie spazio temporali dilatate di questa storia di ordinaria indifferenza verso la salute dei cittadini.

Un segnale a metà tra il satirico, il farsesco ed il dramma di un 'opera teatrale, che sembra ogni volta annodarsi su se stessa, senza che le autorità possano intervenire d'imperio e con vigore. Con un deus ex machina che per l'ultima rappresentazione del Supercinema sembra non arrivare mai. Ennesima proroga docet.
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