Politica
Supercinema, in Consiglio si riparla dell'acquisizione
Appello dell'associazione Sandro Pertini: «In aula emerga una volontà unanime». Dalla proposta di delibera spariscono le indicazioni dei lotti candidati alla permuta
Trani - sabato 11 maggio 2013
11.45
Torna in Consiglio comunale l'atto di indirizzo propedeutico all'avvio di una trattativa con i proprietari del Supercinema per l'acquisizione dello stesso al patrimonio comunale. Rispetto al precedente provvedimento – prudenzialmente ritirato – sono stati eliminati i due lotti che l'amministrazione intendeva mettere sul piatto per la permuta, ossia la porzione del cosiddetto Rivamare (area ex macello) ed una porzione di suolo nelle immediate vicinanze dei Capannoni Ruggia. In aula si cercheranno i numeri per approvare la mera volontà di avviare una trattativa, nulla più.
Intanto, in merito alla questione Supercinema, l'associazione Sandro Pertini «esprime compiacimento e soddisfazione» per la possibilità che lo storico edificio possa essere acquisito tra le proprietà comunali. «Si andrebbe a recuperare – spiega Nicola Cuccovillo - una parte importante di storia tranese come da noi e da altre associazioni caldeggiato anche con una raccolta di firma».
Cuccovillo, senza entrare nel merito della proposta di delibera, fa appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale «affinché trovino soluzioni unanimi superando contrapposizioni partitiche nell'ottica del far divenire teatro l'ex Supercinema. Teatro vuol dire cultura e per questo confidiamo che il Comune di Trani riesca in questa operazione di riqualificazione della struttura che ha segnato momenti significativi della storia tranese legati al tessuto sociale cittadino. Sarebbe un'occasione importante di sviluppo per la città che esula da distinzioni politiche. Si agisca alla fine del dibattito comunale con una sola voce».
«Come associazione – conclude Cuccovillo - abbiamo richiesto piú volte di scongiurare l'abbattimento e la trasformazione in civile abitazione del Supecinema, pur riconoscendo ai proprietari il rispetto dei loro diritti. Per noi, però, il Supercinema deve rimanere luogo di aggregazione e punto di riferimento culturale. La nostra città, capoluogo di Provincia con 60.000 abitanti, non può avere un solo cinema: il nostro auspicio é sempre stato quello quello di ritornare alla situazione precedente. Il Consiglio comunale custodisca questo pezzo di storia e difenda la ricca memoria della nostra città».
Intanto, in merito alla questione Supercinema, l'associazione Sandro Pertini «esprime compiacimento e soddisfazione» per la possibilità che lo storico edificio possa essere acquisito tra le proprietà comunali. «Si andrebbe a recuperare – spiega Nicola Cuccovillo - una parte importante di storia tranese come da noi e da altre associazioni caldeggiato anche con una raccolta di firma».
Cuccovillo, senza entrare nel merito della proposta di delibera, fa appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale «affinché trovino soluzioni unanimi superando contrapposizioni partitiche nell'ottica del far divenire teatro l'ex Supercinema. Teatro vuol dire cultura e per questo confidiamo che il Comune di Trani riesca in questa operazione di riqualificazione della struttura che ha segnato momenti significativi della storia tranese legati al tessuto sociale cittadino. Sarebbe un'occasione importante di sviluppo per la città che esula da distinzioni politiche. Si agisca alla fine del dibattito comunale con una sola voce».
«Come associazione – conclude Cuccovillo - abbiamo richiesto piú volte di scongiurare l'abbattimento e la trasformazione in civile abitazione del Supecinema, pur riconoscendo ai proprietari il rispetto dei loro diritti. Per noi, però, il Supercinema deve rimanere luogo di aggregazione e punto di riferimento culturale. La nostra città, capoluogo di Provincia con 60.000 abitanti, non può avere un solo cinema: il nostro auspicio é sempre stato quello quello di ritornare alla situazione precedente. Il Consiglio comunale custodisca questo pezzo di storia e difenda la ricca memoria della nostra città».