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Supercinema, in Consiglio si riparla dell'acquisizione

Appello dell'associazione Sandro Pertini: «In aula emerga una volontà unanime». Dalla proposta di delibera spariscono le indicazioni dei lotti candidati alla permuta

Torna in Consiglio comunale l'atto di indirizzo propedeutico all'avvio di una trattativa con i proprietari del Supercinema per l'acquisizione dello stesso al patrimonio comunale. Rispetto al precedente provvedimento – prudenzialmente ritirato – sono stati eliminati i due lotti che l'amministrazione intendeva mettere sul piatto per la permuta, ossia la porzione del cosiddetto Rivamare (area ex macello) ed una porzione di suolo nelle immediate vicinanze dei Capannoni Ruggia. In aula si cercheranno i numeri per approvare la mera volontà di avviare una trattativa, nulla più.

Intanto, in merito alla questione Supercinema, l'associazione Sandro Pertini «esprime compiacimento e soddisfazione» per la possibilità che lo storico edificio possa essere acquisito tra le proprietà comunali. «Si andrebbe a recuperare – spiega Nicola Cuccovillo - una parte importante di storia tranese come da noi e da altre associazioni caldeggiato anche con una raccolta di firma».

Cuccovillo, senza entrare nel merito della proposta di delibera, fa appello a tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale «affinché trovino soluzioni unanimi superando contrapposizioni partitiche nell'ottica del far divenire teatro l'ex Supercinema. Teatro vuol dire cultura e per questo confidiamo che il Comune di Trani riesca in questa operazione di riqualificazione della struttura che ha segnato momenti significativi della storia tranese legati al tessuto sociale cittadino. Sarebbe un'occasione importante di sviluppo per la città che esula da distinzioni politiche. Si agisca alla fine del dibattito comunale con una sola voce».

«Come associazione – conclude Cuccovillo - abbiamo richiesto piú volte di scongiurare l'abbattimento e la trasformazione in civile abitazione del Supecinema, pur riconoscendo ai proprietari il rispetto dei loro diritti. Per noi, però, il Supercinema deve rimanere luogo di aggregazione e punto di riferimento culturale. La nostra città, capoluogo di Provincia con 60.000 abitanti, non può avere un solo cinema: il nostro auspicio é sempre stato quello quello di ritornare alla situazione precedente. Il Consiglio comunale custodisca questo pezzo di storia e difenda la ricca memoria della nostra città».
Il Supercinema nasce nel 1934 per iniziativa di quattro tranesi: Giuseppe Boccasini (che dopo aver fatto fortuna in America come falegname tornò nella sua Trani), Domenico DI Mango (caposquadra alla diga di Assuan sul Nilo), Domenico Persano (latifondista di origini leccesi) e i coniugi Loreta Laurora e Nicola Guacci (quest'ultimo capostazione). I 4 imprenditori utilizzarono la proprietà di Loreta Laurora (consistente in una grandissima stalla adibita a sede di passaggio per l'arrivo e partenza dei mezzi di trasporto dell'epoca, ovvero carovane con cavalli), per trasformarla in cinema.

La struttura, a differenza del cinema Excelsior (situato nei pressi e che aveva una struttura in lamiera e legno), fu realizzata in cemento armato, sorretta da quattro colonne realizzate con binari ferroviari piegati a tal punto da arrivare fino al centro della sala e avvolti da tondini di ferro (stesso procedimento per tutte le strutture portanti) permettendo una inusuale solidità alla struttura che costò un milione di lire dell'epoca. La direzione dei lavori fu affidata all'ingegner Enrico Bovio che fece costruire ben tre rifugi antiaerei all'interno.

L'inaugurazione fu un successo incredibile con la proiezione de "L'isola del tesoro" di Victor Fleming, uscito nelle sale americane nel 1934, con attori del calibro di Jackie Cooper e Wallace Beery.
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