Cronaca
T-red e appalti truccati: arresti, denuncie e sequestri / 3
Il photored colpisce ancora. Un cartello per gestire le forniture al nord.
Trani - giovedì 18 settembre 2008
UN "CARTELLO" NEGLI APPALTI DEI T-RED - AGI
Sarebbe stata un'associazione per delinquere quella che avrebbe dato vita a un cartello, guidato dalla Citiesse di Rovellasca (Como), tra societa' attive nel settore delle forniture a enti pubblici di apparecchiature per la rilevazione di infrazioni del codice della strada. Questo perche' - si legge nell'ordinanza con la quale il gip Andrea Ghinetti dispone l'arresto di 4 imprenditori - le societa' sarebbero state "in collusione tra loro e con pubblici ufficiali incaricati dello svolgimento delle relative incombenze per fare in modo con diversi mezzi fraudolenti che fosse turbata la liberta' degli incanti e pilotata l'aggiudicazione". Gli imprenditori ai domiciliari sono Giuseppe Astorri, direttore commerciale della Scae spa, Simone Zari, amministratore di fatto della Centro Servizi srl, Antonio Tysserand, amministratore di Tecnico Traffico.
In carcere e' finito Raoul Cairoli, amministratore di fatto della Citiesse, ritenuto il vertice della presunta associazione. Tra gli indagati c'e' anche Dario Zanchetta, vice - comandante della Polizia Locale di Segrate (Milano) che "chiamato a gestire la gara del 5 giugno 2006 provvedeva a inserire nel relativo bando le specifiche tecniche, suggeritegli dai compartecipi, cui la fornitura avrebbe dovuto adeguarsi tali da orientare la scelta esclusivamente sulle apparecchiature T-Red proposte da Astorri e di cui Cairoli era il distributore esclusivo per l'Italia, nonche' a invitare esclusivamente le ditte degli stessi compartecipi nominativamente indicatigli al fine di consentire alla Scae l'aggiudicazione della fornitura di apparecchiature per la rilevazione automatica delle infrazioni al rosso denominate T-Red". I comuni coinvolti nell'inchiesta del pm Alfredo Robledo sono Segrate, Paullo (Milano), Spino d'Adda (Cremona), Invorio (Novara), Albese con Cassano (Como), Lendinara (Rovigo), Portoferraio (Livorno), Cinisello Balsamo (Milano), Gazzada Schianno (Varese), Redondesco (Mantova), Castellina Marittina (Pistoia), Castelnuovo Rangone (Modena), Vetralla (Viterbo), Tora e Piccilli (Caserta), Lari (Pistoia), Certaldo (Firenze), Cologno ai Colli (Verona), Larciano (Pistoia), Campolongo Maggiore (Modena), Vignola (Modena), Masate (Milano), Fragneto Monforte (Belluno), Jolanda di Savoia (Ferrara), Pianoro (Bologna), Monsumanno Terme (Pistoia), Somaglia (Settala (Milano). (AGI)
I PHOTORED GIA' IN AZIONE AD ANDRIA - AMICA9TV
A LECCE IN FRANTUMI I PHOTORED PRIMA DELL'INAUGURAZIONE - LECCEPRIMA
Neanche il tempo di installarle e di convocare la conferenza stampa per presentare le nuove telecamere anti-velocità smodata. Due modelli "Traffipax" sono andati in frantumi, la notte scorsa. Ed i vetri non sono certo scoppiati per il caldo. Ci avrebbero messo lo zampino tre ragazzi leccesi, scoperti e denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato. Una bravata o un odio atavico per il Photored, tanto inviso a molti automobilisti, perché in grado di svelare lo sforamento dei limiti di velocità?
Quale sia il motivo, sta di fatto che le installazioni di viale Giovanni Paolo II (ovvero quello che più comunemente continua ad essere chiamato viale dello Stadio dai cittadini di Lecce) hanno già fatto una brutta fine. Campeggiano lungo la cerniera fra le due sponde del rione San Sabino come occhi feriti ai quali siano stati infilati degli aghi. (LeccePrima)
APPALTI TRUCCATI PER IL T-RED - PANORAMA
Il T-Red colpisce ancora. Dietro i temutissimi semafori con telecamera, che beccano in flagrante l'automobilista che brucia il rosso anche solo di un millesimo di secondo, è stato scoperto un sistema di appalti truccati. Grazie al quale le aziende che fornivano le apparecchiature ai comuni, e che ricevevano una percentuale sulle multe, le taravano in modo da guadagnare di più. Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano ha arrestato per questo quattro persone, ne ha denunciate 21, tra cui 17 pubblici ufficiali responsabili nei comuni interessati delle gare d'appalto per l'installazione dei semafori. Le accuse per i quattro arrestati sono di associazione per delinquere e turbativa di commesse pubbliche. Per quattro dei pubblici ufficiali anche di abuso d'ufficio e peculato. I comuni interessati dall'inchiesta sono 130, sparsi nelle province di Milano, Como, Varese, Novara, Livorno, Mantova, Viterbo, Roma, Pisa, Firenze, Pistoia, Venezia, Modena, Benevento e Ferrara. L'operazione "T-Rex", coordinata dal pm Alfredo Robledo, si è concentrata sugli amministratori delle imprese che fornivano agli enti locali i dispositivi elettronici per la rilevazione di infrazioni al codice della strada, tra cui i cosiddetti "T-Red". Le Fiamme gialle avrebbero accertato manipolazioni di appalti in 29 comuni sparsi in tutta Italia. In alcuni casi, in accordo con gli amministratori pubblici, venivano invitate alla trattativa privata per l'affidamento della fornitura delle telecamere e degli autovelox soltanto le imprese affiliate al cartello gestito dagli arrestati. In altri casi, invece, venivano inseriti nei bandi di gara requisiti tali da escludere le aziende estranee al cartello.
Secondo la ricostruzione dei fatti, i comuni non acquistavano direttamente i dispositivi elettronici ma li noleggiavano, pagando le imprese fornitrici con una percentuale sulle contravvenzioni elevate grazie ai dispositivi opportunamente tarati dalle aziende stesse. Posizionando le apparecchiature non in zone "sensibili" (scuole, giardini pubblici), ma presso strade a scorrimento veloce, allo scopo di garantirsi un guadagno maggiore.
Sarebbe stata un'associazione per delinquere quella che avrebbe dato vita a un cartello, guidato dalla Citiesse di Rovellasca (Como), tra societa' attive nel settore delle forniture a enti pubblici di apparecchiature per la rilevazione di infrazioni del codice della strada. Questo perche' - si legge nell'ordinanza con la quale il gip Andrea Ghinetti dispone l'arresto di 4 imprenditori - le societa' sarebbero state "in collusione tra loro e con pubblici ufficiali incaricati dello svolgimento delle relative incombenze per fare in modo con diversi mezzi fraudolenti che fosse turbata la liberta' degli incanti e pilotata l'aggiudicazione". Gli imprenditori ai domiciliari sono Giuseppe Astorri, direttore commerciale della Scae spa, Simone Zari, amministratore di fatto della Centro Servizi srl, Antonio Tysserand, amministratore di Tecnico Traffico.
In carcere e' finito Raoul Cairoli, amministratore di fatto della Citiesse, ritenuto il vertice della presunta associazione. Tra gli indagati c'e' anche Dario Zanchetta, vice - comandante della Polizia Locale di Segrate (Milano) che "chiamato a gestire la gara del 5 giugno 2006 provvedeva a inserire nel relativo bando le specifiche tecniche, suggeritegli dai compartecipi, cui la fornitura avrebbe dovuto adeguarsi tali da orientare la scelta esclusivamente sulle apparecchiature T-Red proposte da Astorri e di cui Cairoli era il distributore esclusivo per l'Italia, nonche' a invitare esclusivamente le ditte degli stessi compartecipi nominativamente indicatigli al fine di consentire alla Scae l'aggiudicazione della fornitura di apparecchiature per la rilevazione automatica delle infrazioni al rosso denominate T-Red". I comuni coinvolti nell'inchiesta del pm Alfredo Robledo sono Segrate, Paullo (Milano), Spino d'Adda (Cremona), Invorio (Novara), Albese con Cassano (Como), Lendinara (Rovigo), Portoferraio (Livorno), Cinisello Balsamo (Milano), Gazzada Schianno (Varese), Redondesco (Mantova), Castellina Marittina (Pistoia), Castelnuovo Rangone (Modena), Vetralla (Viterbo), Tora e Piccilli (Caserta), Lari (Pistoia), Certaldo (Firenze), Cologno ai Colli (Verona), Larciano (Pistoia), Campolongo Maggiore (Modena), Vignola (Modena), Masate (Milano), Fragneto Monforte (Belluno), Jolanda di Savoia (Ferrara), Pianoro (Bologna), Monsumanno Terme (Pistoia), Somaglia (Settala (Milano). (AGI)
I PHOTORED GIA' IN AZIONE AD ANDRIA - AMICA9TV
A LECCE IN FRANTUMI I PHOTORED PRIMA DELL'INAUGURAZIONE - LECCEPRIMA
Neanche il tempo di installarle e di convocare la conferenza stampa per presentare le nuove telecamere anti-velocità smodata. Due modelli "Traffipax" sono andati in frantumi, la notte scorsa. Ed i vetri non sono certo scoppiati per il caldo. Ci avrebbero messo lo zampino tre ragazzi leccesi, scoperti e denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato. Una bravata o un odio atavico per il Photored, tanto inviso a molti automobilisti, perché in grado di svelare lo sforamento dei limiti di velocità?
Quale sia il motivo, sta di fatto che le installazioni di viale Giovanni Paolo II (ovvero quello che più comunemente continua ad essere chiamato viale dello Stadio dai cittadini di Lecce) hanno già fatto una brutta fine. Campeggiano lungo la cerniera fra le due sponde del rione San Sabino come occhi feriti ai quali siano stati infilati degli aghi. (LeccePrima)
APPALTI TRUCCATI PER IL T-RED - PANORAMA
Il T-Red colpisce ancora. Dietro i temutissimi semafori con telecamera, che beccano in flagrante l'automobilista che brucia il rosso anche solo di un millesimo di secondo, è stato scoperto un sistema di appalti truccati. Grazie al quale le aziende che fornivano le apparecchiature ai comuni, e che ricevevano una percentuale sulle multe, le taravano in modo da guadagnare di più. Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano ha arrestato per questo quattro persone, ne ha denunciate 21, tra cui 17 pubblici ufficiali responsabili nei comuni interessati delle gare d'appalto per l'installazione dei semafori. Le accuse per i quattro arrestati sono di associazione per delinquere e turbativa di commesse pubbliche. Per quattro dei pubblici ufficiali anche di abuso d'ufficio e peculato. I comuni interessati dall'inchiesta sono 130, sparsi nelle province di Milano, Como, Varese, Novara, Livorno, Mantova, Viterbo, Roma, Pisa, Firenze, Pistoia, Venezia, Modena, Benevento e Ferrara. L'operazione "T-Rex", coordinata dal pm Alfredo Robledo, si è concentrata sugli amministratori delle imprese che fornivano agli enti locali i dispositivi elettronici per la rilevazione di infrazioni al codice della strada, tra cui i cosiddetti "T-Red". Le Fiamme gialle avrebbero accertato manipolazioni di appalti in 29 comuni sparsi in tutta Italia. In alcuni casi, in accordo con gli amministratori pubblici, venivano invitate alla trattativa privata per l'affidamento della fornitura delle telecamere e degli autovelox soltanto le imprese affiliate al cartello gestito dagli arrestati. In altri casi, invece, venivano inseriti nei bandi di gara requisiti tali da escludere le aziende estranee al cartello.
Secondo la ricostruzione dei fatti, i comuni non acquistavano direttamente i dispositivi elettronici ma li noleggiavano, pagando le imprese fornitrici con una percentuale sulle contravvenzioni elevate grazie ai dispositivi opportunamente tarati dalle aziende stesse. Posizionando le apparecchiature non in zone "sensibili" (scuole, giardini pubblici), ma presso strade a scorrimento veloce, allo scopo di garantirsi un guadagno maggiore.