Vita di città
Tanti pozzi incustoditi nelle campagne di Trani
L'allarme del nucleo operativo della protezione civile: «Sono un pericolo»
Trani - venerdì 2 luglio 2010
Pozzi e cisterne per la raccolta delle acque piovane incustoditi e privi di protezione nelle campagne di Trani: un pericolo per la pubblica incolumità. E' l'allarme lanciato dal Nucleo Operativo di Protezione Civile e Ambientale dell'A.N.L.C. (Associazione Nazionale Libera Caccia) della BAT.
I volontari del Nucleo, guidati dal Responsabile Nunzio Di Lauro, durante i loro servizi di perlustrazione hanno constatato la presenza di numerosi pozzi per raccolta acque piovane privi di chiusura, privi di protezione e quindi di libero accesso, siti nelle immediate vicinanze di strade interne e complanari all'interno di terreni agricoli non recintati.
«La pericolosità di questi pozzi - spiega Nunzio Di Lauro - ci fa tornare alla mente il tragico episodio del piccolo Alfredino (Alfredo Rampi) il bambino di 6 anni che la sera del 10 giugno 1981, mentre giocava in un terreno vicino alla casa di campagna dei genitori alla Via di Vermicino, cadde in un pozzo artesiano e non ne uscì più vivo. Un episodio seguito in tv con grande ansia ed apprensione da milioni di persone, compreso il sottoscritto».
Nei prossimi giorni il nucleo operativo avvierà un lavoro di censimento e monitoraggio di pozzi, cisterne e vasche su spazi pubblici o aree private, privi di chiusure e protezioni per segnalare, ogni situazione di pericolo, alle autorità competenti.
I volontari del Nucleo, guidati dal Responsabile Nunzio Di Lauro, durante i loro servizi di perlustrazione hanno constatato la presenza di numerosi pozzi per raccolta acque piovane privi di chiusura, privi di protezione e quindi di libero accesso, siti nelle immediate vicinanze di strade interne e complanari all'interno di terreni agricoli non recintati.
«La pericolosità di questi pozzi - spiega Nunzio Di Lauro - ci fa tornare alla mente il tragico episodio del piccolo Alfredino (Alfredo Rampi) il bambino di 6 anni che la sera del 10 giugno 1981, mentre giocava in un terreno vicino alla casa di campagna dei genitori alla Via di Vermicino, cadde in un pozzo artesiano e non ne uscì più vivo. Un episodio seguito in tv con grande ansia ed apprensione da milioni di persone, compreso il sottoscritto».
Nei prossimi giorni il nucleo operativo avvierà un lavoro di censimento e monitoraggio di pozzi, cisterne e vasche su spazi pubblici o aree private, privi di chiusure e protezioni per segnalare, ogni situazione di pericolo, alle autorità competenti.