Politica
Tarantini e le "alzate di mano": il punto di vista di Pina Chiarello
«Non si può pretendere un voto, pena la revoca dell'assessorato di riferimento»
Trani - martedì 24 ottobre 2006
«Ho potuto leggere la sinetsi del comizio di saluto alla città del Dott. Tarantini e successivamente la polemica tra il medesimo ed il Partito dei DS. Al Dott. Tarantini, che accusa i consiglieri di aver scambiato il Governo cittadino con l'albero della cuccagna dove "qualcuno per alzare la mano in consiglio comunale contrattava quell'assessorato o quel compenente nel consglio di amministrazione", devo ahimè, ricordare alcuni principi che sorreggono direi la stessa esistenza di un sistema democratico ove è presente la figura del consigliere comunale: il consigliere è eletto dai cittadini ed è responsabile nei confronti del suo elettorato a cui risponde per ogni giorno del suo mandato. Per questo quella "alzata di mano" diventa un serio atto di responsabilità. Certo, e condivido, non può essere barattato con nulla, ma se è vero il principio, esso deve valere anche a parti invertite: non si può pretendere una alzata di mano, pena la revoca dell'assessorato di riferimento, o del componente nel consiglio di amministrazione. In questo senso credo che sia meritevole di grande considerazione chi, difronte a questi episodi, abbia preferito un convinto rispetto del mandato elettorale penalizzato dalla revoca del proprio rappresentante nell'esecutivo, piuttosto che l'occasionale baratto. Devo infine rammentare a me stessa che certamente il Dott. Tarantini talvolta non si è sottratto al confronto, e tuttavia troppo spesso ne abbiamo sentito la pesante assenza in vicende di peculiare importanza. Come ogni Sindaco ha tentato di Governare, e di questo non si può non darne atto. Ma alla democratica politica della persuasione ha preferito l'imposizione, al rispetto dei partiti, che pure furono la parte più significativa della sua vittoria elettorale ( e lo dice chi gli fu avversario in quella competizione), ha preferito la logica spicciola e pericolosa "di una mano alzata". Credo che quando si governa non si è soli e, come in una grande famiglia, il padre abbia l'obbligo di ascoltare tutte le voci e di rispettarle, anche quando sono voci fuori dal coro.
Quanto alla polemica per il manifesto del partito dei DS, che francamente non mi è parso così denigratorio, è vero, come afferma il Dott. Tarantini, che la battaglia politica "non debba mai sfondare il rispetto personale", e tuttavia anche in questo egli ha mancato per primo di rispetto personale quando, con foga e stizza mai vista prima, ha infangato il nome e cognome, di chi lo ha sostenuto in tanti momenti difficili del suo mandato sindacale, affermando fatti non rispondenti al vero. Ma tanto non ha indotto i denigrati, che pure si sono visti attaccare con tanta acrimonia, ad inoltrare denunzie penali. Perchè è sui progetti politici, sull'operato e sulle idee che si smentisce la voce dell'avversario. Il resto è cronaca di quart'ordine.»
Pina ChiarelloUDC
Quanto alla polemica per il manifesto del partito dei DS, che francamente non mi è parso così denigratorio, è vero, come afferma il Dott. Tarantini, che la battaglia politica "non debba mai sfondare il rispetto personale", e tuttavia anche in questo egli ha mancato per primo di rispetto personale quando, con foga e stizza mai vista prima, ha infangato il nome e cognome, di chi lo ha sostenuto in tanti momenti difficili del suo mandato sindacale, affermando fatti non rispondenti al vero. Ma tanto non ha indotto i denigrati, che pure si sono visti attaccare con tanta acrimonia, ad inoltrare denunzie penali. Perchè è sui progetti politici, sull'operato e sulle idee che si smentisce la voce dell'avversario. Il resto è cronaca di quart'ordine.»
Pina ChiarelloUDC