Enti locali
Tarantini, i revisori, la perifrasi e la vera sentenza
Non di offesa ma di sfiducia si parla.
Trani - mercoledì 22 ottobre 2008
Il discorso con cui il sindaco Giuseppe Tarantini ha chiuso i lavori del Consiglio Comunale dedicato al bilancio, è stato oggetto di svariate e appassionate discussioni, sul forum di Traniweb, nei corridoi comunali e nei bar di Paese, sempre gremiti a tutte le ore.
Un intervento, quello del primo cittadino, incisivo e graffiante, covato da diversi giorni e sottaciuto alla sua stessa maggioranza fino all'ultimo secondo, ricco di spunti e di affondi.
Ha fatto molto discutere un passaggio in particolare, quello legato alla «parabola del buon padre di famiglia» e su questo ci soffermeremo per una breve analisi. Un antico detto orientale recita così: «Quando il saggio guarda la luna, lo stolto guarda il dito». Premessa: non vogliamo dare dello stolto a nessuno - pure questo ci manca - ma il proverbio appare calzante per alcune considerazioni.
Leggendo l'intervento di Pinuccio Tarantini, molti hanno guardato il dito, cogliendo pesanti offese nei confronti del rispettabilissimo Collegio dei Revisori, i quali - ci mancherebbe - non sono né beoni e né tantomeno erano di rientro da una partita persa (grazie a Dio, il lunedì non ci sono posticipi di serie A).
Non di offesa, ma di perifrasi trattasi, ossia di un «giro di parole» alquanto deciso per sottolineare come, sulla vicenda del bilancio, i Revisori - a detta del sindaco - si siano accaniti con pareri sfavorevoli sulla manovra anziché adoperarsi (così come farebbe un buon padre di famiglia, ecco la perifrasi) nel ricercare «soluzioni alternative e complementari» (frase tormentone delle ultime settimane) per uscire da una situazione interna di difficoltà.
Molti hanno guardato il dito, pochi hanno osservato la luna: non di offesa, ma di sfiducia trattasi. L'amministrazione, con il voto di lunedì, ha espresso il suo parere nei confronti del Collegio dei Revisori, ignorandone i moniti e gli avvertimenti, tirando dritto per la propria strada. La maggioranza non ha esitato nel votare tutto ciò che si poteva votare, rifugiandosi sotto la coperta del «se lo dice il dirigente io mi fido». Materia ostica quella del bilancio, meglio fare come Ponzio Pilato, augurandosi che Lasala e gli altri dirigenti non facciano la fine di Gesù.
Chi avrà avuto ragione (se il Consiglio o il Collegio) sarà il tempo a dirlo. Di certo c'è che, dal punto di vista politico, per qualcuno il capolinea è arrivato con quasi due mesi di anticipo.
Un intervento, quello del primo cittadino, incisivo e graffiante, covato da diversi giorni e sottaciuto alla sua stessa maggioranza fino all'ultimo secondo, ricco di spunti e di affondi.
Ha fatto molto discutere un passaggio in particolare, quello legato alla «parabola del buon padre di famiglia» e su questo ci soffermeremo per una breve analisi. Un antico detto orientale recita così: «Quando il saggio guarda la luna, lo stolto guarda il dito». Premessa: non vogliamo dare dello stolto a nessuno - pure questo ci manca - ma il proverbio appare calzante per alcune considerazioni.
Leggendo l'intervento di Pinuccio Tarantini, molti hanno guardato il dito, cogliendo pesanti offese nei confronti del rispettabilissimo Collegio dei Revisori, i quali - ci mancherebbe - non sono né beoni e né tantomeno erano di rientro da una partita persa (grazie a Dio, il lunedì non ci sono posticipi di serie A).
Non di offesa, ma di perifrasi trattasi, ossia di un «giro di parole» alquanto deciso per sottolineare come, sulla vicenda del bilancio, i Revisori - a detta del sindaco - si siano accaniti con pareri sfavorevoli sulla manovra anziché adoperarsi (così come farebbe un buon padre di famiglia, ecco la perifrasi) nel ricercare «soluzioni alternative e complementari» (frase tormentone delle ultime settimane) per uscire da una situazione interna di difficoltà.
Molti hanno guardato il dito, pochi hanno osservato la luna: non di offesa, ma di sfiducia trattasi. L'amministrazione, con il voto di lunedì, ha espresso il suo parere nei confronti del Collegio dei Revisori, ignorandone i moniti e gli avvertimenti, tirando dritto per la propria strada. La maggioranza non ha esitato nel votare tutto ciò che si poteva votare, rifugiandosi sotto la coperta del «se lo dice il dirigente io mi fido». Materia ostica quella del bilancio, meglio fare come Ponzio Pilato, augurandosi che Lasala e gli altri dirigenti non facciano la fine di Gesù.
Chi avrà avuto ragione (se il Consiglio o il Collegio) sarà il tempo a dirlo. Di certo c'è che, dal punto di vista politico, per qualcuno il capolinea è arrivato con quasi due mesi di anticipo.