Politica
Tarantini sul termovalorizzatore
«Il governo regionale sta procurando danni ai progetti di Trani»
Trani - sabato 11 marzo 2006
Ieri mattina a Palazzo di Città, il sindaco di Trani, dr. Giuseppe Tarantini, ha tenuto la conferenza stampa sulla questione del termovalorizzatore.
"Non posso non rilevare – ha detto il sindaco – i danni che il governo regionale sta procurando nei confronti dei progetti di Trani. A quattro giorni dalla decisione del Consiglio di Stato, Vendola ha deciso di affidare ad una ditta concorrente rispetto a quella che è rappresentata nella proprietà della città di Trani, ovvero Amet Spa, dei servizi importanti come il recupero energetico da smaltimento dei rifiuti, per di più evitando di dire dove questo Cdr dovrà essere smaltito. Noi lo avremmo recuperato e smaltito attraverso un termovalorizzatore, le cui capacità di controllo sono stabilite dalla legge. L'amministratore della ditta individuata dal governo regionale, sul Sole 24 ore del 15 febbraio, ha fugato ogni dubbio annunciando che si pensa di andarlo a bruciare nelle cementerie, quindi senza i controlli che i termovalorizzatori, al contrario, come previsto da legge, garantiscono. Oltretutto il termovalorizzatore che abbiamo scelto noi è unanimemente riconosciuto come il più all'avanguardia in Europa proprio per la riduzione delle emissioni, di molto inferiori rispetto ai minimi previsti dalla legge. Noi avevamo immaginato un percorso virtuoso, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico, altri invece prefigurano un percorso che va a vantaggio di iniziative private rispettabilissime ma che secondo noi sono carenti rispetto alla nostra. Il tutto alla vigilia di un procnunciamento del Consiglio di Stato sul cui esito nessuno può prevedere nulla. E se per caso il Consiglio di Stato dovesse darci ragione, si creerebbe un groviglio di competenze e di rivendicazioni, dal punto di vista amministrativo ed economico, che metterebbe in forte imbarazzo tutte le amministrazioni le quali, indipendentemente dal colore politico, sono delle Istituzioni che devono agire collaborando e non facendosi la guerra. Noi abbiamo interpetato la decisione del governo regionale come un atto di ostilità nei confronti della città di Trani".
Tarantini entra nello specifico della questione: "L'impianto di Cdr può rappresentare un percorso plausibile purché si dica dove si intende bruciare questo combustibile. Il termovalorizzatore ha un percorso ben preciso, è l'esito di un procedimento. Il Cdr, invece, per definizione, deve essere bruciato da qualche parte. Il progetto di Cogeam non lo dice, lo dice il suo amministratore indicando le cementerie. La cementeria più vicina a Trani è quella di Barletta. I cittadini delle due città, così come quelli dei Comuni del circondario, devono sapere che il rifiuto può essere bruciato non in un termovalorizzatore, che è un impianto creato apposta per questo, ma affidato ad una cementeria che nasce per fare altro".
Sulle iniziative che il Comune di Trani intende adottare il sindaco dice: "Noi abbiamo affidato determinate questioni ai nostri avvocati e adesso aspettiamo serenamente il pronunciamento dei giudici. Dal punto di vista amministrativo, siamo consci e sereni per ciò che abbiamo fatto, dal punto di vista politico abbiamo convocato questa conferenza stampa per esprimere queste valutazioni necessarie. Il presidente Vendola deve rendersi conto che con questa decisione ha instaurato nella regione Puglia un regime di monopolio, perché l'unica ditta a gestire questo tipo di servizio ha un nome ben preciso, che va per giunta ad escludere un'Ati dove è presente una società di proprietà dei cittadini di Trani".
A breve, in TraniwebTV il filmato della conferenza stampa in streaming on-demand.
"Non posso non rilevare – ha detto il sindaco – i danni che il governo regionale sta procurando nei confronti dei progetti di Trani. A quattro giorni dalla decisione del Consiglio di Stato, Vendola ha deciso di affidare ad una ditta concorrente rispetto a quella che è rappresentata nella proprietà della città di Trani, ovvero Amet Spa, dei servizi importanti come il recupero energetico da smaltimento dei rifiuti, per di più evitando di dire dove questo Cdr dovrà essere smaltito. Noi lo avremmo recuperato e smaltito attraverso un termovalorizzatore, le cui capacità di controllo sono stabilite dalla legge. L'amministratore della ditta individuata dal governo regionale, sul Sole 24 ore del 15 febbraio, ha fugato ogni dubbio annunciando che si pensa di andarlo a bruciare nelle cementerie, quindi senza i controlli che i termovalorizzatori, al contrario, come previsto da legge, garantiscono. Oltretutto il termovalorizzatore che abbiamo scelto noi è unanimemente riconosciuto come il più all'avanguardia in Europa proprio per la riduzione delle emissioni, di molto inferiori rispetto ai minimi previsti dalla legge. Noi avevamo immaginato un percorso virtuoso, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico, altri invece prefigurano un percorso che va a vantaggio di iniziative private rispettabilissime ma che secondo noi sono carenti rispetto alla nostra. Il tutto alla vigilia di un procnunciamento del Consiglio di Stato sul cui esito nessuno può prevedere nulla. E se per caso il Consiglio di Stato dovesse darci ragione, si creerebbe un groviglio di competenze e di rivendicazioni, dal punto di vista amministrativo ed economico, che metterebbe in forte imbarazzo tutte le amministrazioni le quali, indipendentemente dal colore politico, sono delle Istituzioni che devono agire collaborando e non facendosi la guerra. Noi abbiamo interpetato la decisione del governo regionale come un atto di ostilità nei confronti della città di Trani".
Tarantini entra nello specifico della questione: "L'impianto di Cdr può rappresentare un percorso plausibile purché si dica dove si intende bruciare questo combustibile. Il termovalorizzatore ha un percorso ben preciso, è l'esito di un procedimento. Il Cdr, invece, per definizione, deve essere bruciato da qualche parte. Il progetto di Cogeam non lo dice, lo dice il suo amministratore indicando le cementerie. La cementeria più vicina a Trani è quella di Barletta. I cittadini delle due città, così come quelli dei Comuni del circondario, devono sapere che il rifiuto può essere bruciato non in un termovalorizzatore, che è un impianto creato apposta per questo, ma affidato ad una cementeria che nasce per fare altro".
Sulle iniziative che il Comune di Trani intende adottare il sindaco dice: "Noi abbiamo affidato determinate questioni ai nostri avvocati e adesso aspettiamo serenamente il pronunciamento dei giudici. Dal punto di vista amministrativo, siamo consci e sereni per ciò che abbiamo fatto, dal punto di vista politico abbiamo convocato questa conferenza stampa per esprimere queste valutazioni necessarie. Il presidente Vendola deve rendersi conto che con questa decisione ha instaurato nella regione Puglia un regime di monopolio, perché l'unica ditta a gestire questo tipo di servizio ha un nome ben preciso, che va per giunta ad escludere un'Ati dove è presente una società di proprietà dei cittadini di Trani".
A breve, in TraniwebTV il filmato della conferenza stampa in streaming on-demand.