Vita di città
Tempi lunghi per il sottopasso di via De Robertis
Il comitato Stadio: «Situazione di stallo assurda». Nulla di fatto dopo l'ultimo vertice a Bari per la soppressione
Trani - mercoledì 16 febbraio 2011
01.00
Tempi lunghi per venire a capo del progetto di realizzazione del sottopasso ferroviario su via De Robertis dove ha sede l'ultimo passaggio a livello in funzione nel territorio di Trani. A dirlo è il presidente del comitato di quartiere Stadio, Vito Piazzolla, che alcuni giorni fa, con una delegazione del comitato, ha incontrato a Palazzo di città l'assessore ai lavori pubblici, Piero Di Savino, l'assessore alla polizia municipale, Giuseppe Paolillo, il consigliere provinciale Beppe Corrado. L'incontro verteva essenzialmente sulla realizzazione del sottopasso pedonale e veicolare e, più in particolare, sullo spinoso caso vincolo che grava sul muro di cinta dell'area Lapietra, soggetto a vincolo.
La delegazione comunale ha comunicato l'esito di un incontro avvenuto a Bari tra sindaco, assessore ai lavori pubblici, dirigente dell'ufficio tecnico comunale, responsabile della progettazione dello spostamento dei sottoservizi per il sottopasso, un dirigente delle Ferrovie ed il tecnico responsabile della Sovrintendenza, al quale sono state esposte una serie di considerazioni relative alla necessità strategica per la città di realizzare il sottopasso. La delegazione comunale ha anche ribadito la disponibilità a smontare e rimontare il muro vincolato (non si sa perché) pur di rimuovere questa condizione di stallo. Di contro, il sovrintendente ha spiegato che la richiesta di rimodulazione del vincolo è stata trasmessa agli Enti preposti (regionale e ministeriale) e che i tempi di attesa non saranno brevi.
Queste parole gettano nello sconforto il comitato: «A seguito di interpellanza parlamentare - spiega il presidente, Piazzolla - il Ministro dei trasporti ci aveva comunicato che l'inizio dei lavori del sottopasso sarebbe avvenuto nel primo semestre del 2009. A febbraio dello stesso anno, in una conferenza di servizi, si è scoperto che esiste un vincolo sul muro e sulla macchia arborea. Da quella data ad oggi sono passati due anni e nulla è cambiato. Intanto i residenti del quartiere continuano a subire vessazioni ed a correre rischi ormai noti a tutti fra cui l'incolumità dei cittadini dovuta alla presenza di un passaggio a livello le cui sbarre, comandate da automatismi, sovente vanno in tilt. Questi ritardi causano maggiori costi alla collettività per dei lavori già programmati e finanziati dal 1997. Ragion per cui, sproniamo Comune e Sovrintendenza a rimuovere questa assurda condizione di stallo ed a rendere prioritarie tutte quelle azioni necessarie a rimodulare il vincolo al muro, così da consentire la realizzazione di un'opera strategica per la città , per un ordinato sviluppo e un armonico insediamento nel tessuto urbano».
La delegazione comunale ha comunicato l'esito di un incontro avvenuto a Bari tra sindaco, assessore ai lavori pubblici, dirigente dell'ufficio tecnico comunale, responsabile della progettazione dello spostamento dei sottoservizi per il sottopasso, un dirigente delle Ferrovie ed il tecnico responsabile della Sovrintendenza, al quale sono state esposte una serie di considerazioni relative alla necessità strategica per la città di realizzare il sottopasso. La delegazione comunale ha anche ribadito la disponibilità a smontare e rimontare il muro vincolato (non si sa perché) pur di rimuovere questa condizione di stallo. Di contro, il sovrintendente ha spiegato che la richiesta di rimodulazione del vincolo è stata trasmessa agli Enti preposti (regionale e ministeriale) e che i tempi di attesa non saranno brevi.
Queste parole gettano nello sconforto il comitato: «A seguito di interpellanza parlamentare - spiega il presidente, Piazzolla - il Ministro dei trasporti ci aveva comunicato che l'inizio dei lavori del sottopasso sarebbe avvenuto nel primo semestre del 2009. A febbraio dello stesso anno, in una conferenza di servizi, si è scoperto che esiste un vincolo sul muro e sulla macchia arborea. Da quella data ad oggi sono passati due anni e nulla è cambiato. Intanto i residenti del quartiere continuano a subire vessazioni ed a correre rischi ormai noti a tutti fra cui l'incolumità dei cittadini dovuta alla presenza di un passaggio a livello le cui sbarre, comandate da automatismi, sovente vanno in tilt. Questi ritardi causano maggiori costi alla collettività per dei lavori già programmati e finanziati dal 1997. Ragion per cui, sproniamo Comune e Sovrintendenza a rimuovere questa assurda condizione di stallo ed a rendere prioritarie tutte quelle azioni necessarie a rimodulare il vincolo al muro, così da consentire la realizzazione di un'opera strategica per la città , per un ordinato sviluppo e un armonico insediamento nel tessuto urbano».