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Termovalorizzatore a Trani, secco «no» da Legambiente

Il circolo ambientalista replica all'assessore Ninni de Toma

Sul tema rifiuti e sulla lettera aperta dell'assessore all'urbanistica Ninni de Toma pubblicata nei giorni scorsi su traniweb, pubblichiamo una nota del circolo Legambiente di Trani:

«Siamo rimasti stupiti e disorientati dopo la lettura della nota dell'Assessore De Toma: pensavamo di lasciarlo sproloquiare, ma davanti a tale velenoso pressapochismo riteniamo necessario esprimerci. Rispondiamo punto per punto alle domande dell'esperto Assessore.

Abbiamo già detto in precedenti occasioni e ribadiamo per coloro che fossero distratti o smemorati: siamo contrari ad ogni forma di incenerimento dei rifiuti, si trattasse pure dell'incenerimento della Marcegaglia (da interpretarsi sia in senso letterale che in senso figurato), dell'incenerimento in cementifici, dell'incenerimento di biomasse, dell'incenerimento in sansifici, ecc. In particolar modo siamo contrari alla combustione dei rifiuti 'tal quali' nell'impianto BUZZI UNICEM di Barletta, inserendoci nell'iter autorizzativo della conferenza di servizi. Non ci risulta che l'energico Assessore abbia intrapreso azioni concrete oltre ai soliti proclami propagandistici. (sarebbe auspicabile la chiusura dell'impianto BUZZI UNICEM). Non dimentichiamo che aggiungere ulteriori impianti di incenerimento moltiplicherebbe in modo esponenziale i rischi per la salute umana.

Ribadiamo che per noi i rifiuti sono materiali post consumo e come tali rappresentano innanzitutto delle materie prime ed in subordine risorse energetiche (biogas e compostaggio). Il fatto che i materiali del cassonetto siano preziose risorse è testimoniato dall'enorme valore delle loro quotazioni finanziarie (si veda il sito www.borsarifiuti.it). L'esperto assessore ignora che l'energia ricavata dalla combustione è inferiore a quella necessaria per ri-produrre gli stessi materiali e quindi il bilancio energetico complessivo è negativo (tralasciando l'ulteriore spreco di materie prime). In riferimento all'esempio della carta riciclata che inquina con il suo inchiostro: trasecoliamo. Prendiamo atto che l'assessore preferirebbe disboscare l'Amazzonia per non avere a che fare con i residui dell'inchiostro. Il prode Assessore dovrebbe sapere che uno dei più diffusi laboratori didattici per bambini prevede la produzione di carta riciclata in maniera artigianale partendo dai giornali di casa. All'Assessore ricordiamo che tutti i cartoni da imballaggio provengono dal riciclaggio di carta e cartone che si potrebbero ulteriormente riciclare più volte dopo l'uso senza bruciarli in maniera irreversibile. Probabilmente l'Assessore è infastidito da tutte le pratiche ecologiche virtuose, ancor più se costituiscono una fonte di guadagno economico. Per la plastica, aggiungiamo che il riciclaggio riduce il consumo di petrolio (per un chilo di plastica servono tre chili di petrolio) e per il vetro, riciclabile quasi all'infinito, si eviterebbe di scavare nuove cave in rocce arenacee ricche di silice.

In riferimento al piano regionale per i rifiuti ribadiamo che si è trattato di una pianificazione che prevedeva una raccolta differenziata del 50% nel 2009. Purtroppo, a livello locale è stata boicottata da Comuni e ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) che non hanno incrementato la raccolta differenziata: le sue linee guida sono state le stesse del sindaco Tarantini, che da Presidente dell'ATO BA1 ha dimostrato una tale inerzia da meritare un provvidenziale commissariamento. Ricordiamo brevemente che l'ATO BA1 non è riuscito neanche a redigere il Piano di Bacino e che la RD è ferma al 15% mentre in molte province d'Italia si viaggia serenamente su valori del 50-60%. Sottolineiamo che troviamo scandalosa la paralisi dell'impianto di compostaggio di Molfetta; così come ci sembra scandalosa l'inattività della ricicleria di Trani. Caro Assessore, in qualità di membro della compagine amministrativa, dovrebbe essere lei garante della corretta gestione della raccolta differenziata, e non rivolgere a noi tale domanda!

Concludendo, Assessore, le tendiamo simpaticamente la mano in segno di riconciliazione. Abbiamo rilevato che la sua preparazione sulle fantastiche magliette degli ecologisti è sicuramente più solida rispetto alle nozioni sul ciclo dei rifiuti. Qualcuno tra noi, interpretando le sue posizioni, ha addirittura avuto sentore che Lei, probabilmente, non rappresenti un modello di buone pratiche ecologiche e che presumibilmente non ‘separa' e non ‘ricicla'. Ebbene, le proponiamo una divertente scommessa: noi sosteniamo che Lei non fa la Raccolta Differenziata. Se perdiamo la scommessa, ci verrà a trovare in sede e Le regaleremo una simpatica maglietta ecologista con il logo ‘STOP THE FEVER', ovviamente. Ci farebbe piacere avere un sostenitore che si batte per il riscaldamento del Pianeta prodotto anche dall'incenerimento dei rifiuti».
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