Eventi e cultura
Torna la commedia comica di Marco Pilone: di scena dal 1° febbraio
"Na purga ogni tende.... nan face male", due atti in dialetto tranese con Teatro Mimesis
Trani - venerdì 24 gennaio 2014
18.03
Da sabato 1 a domenica 16 febbraio la Compagnia Teatro Mimesis sarà in scena con la nuova commedia "Na purga ogni tende, nan face male" due atti comici in dialetto tranese per la regia di Marco Pilone con Francesco Achille, Lucrezia Antonacci, Antonietta Croce, Giulio di Filippo, Damiana Di Meo, Letizia Di Micco, Nicla Di Micco, Caterina Leuci, Franco Magnifico, Isabella Mancini, Michele Melillo, Matteo Mignoni, Gaetano Pilone, Gino Procacci, Lucia Rinaldi, Marianna Sicolo, Paolo Tricarico e Michele Andrea Turturo.
Spettacolo in dialetto "tranese"... il nostro dialetto. Un dialetto familiare, appartenente a quegli ambienti in cui abbondano modi di dire e proverbi, un dialetto che dai giovani ai meno giovani già cambia sonorità, un dialetto che varia tra uomo e donna... insomma il nostro dialetto, quello che ci portiamo da casa. Chi potrebbe mai pensare che un testo teatrale dialettale, comico, possa invece presagire dubbi e domande che oggi diventano quanto mai sempre più attuali? Dubbi come: ma Dio esiste? Che succede se a volte la fede vacilla?
In un contesto di difficoltà e di crisi, come quello che stiamo vivendo, dove assistiamo all'apparente rinuncia dei dogmi di base in cui abbiamo sempre creduto, lo smarrimento rischia di prendere il sopravvento. Ma allo stesso tempo la ragione del sentimento e della Fede, ci porta naturalmente ad aprirci al dialogo e al confronto per superare i nostri tormenti e i nostri dubbi. Ed ecco quindi che il dialogo tra credenti e non credenti diventa fondamentale, non solo per mettere in discussione gli stessi credenti nel confronto davanti a Dio, ma anche per offrire una prospettiva diversa, dalla quale valutare dubbi e perplessità.
«Questa commedia – spiega il regista Marco Pilone - vuole affrontare proprio questo dialogo: "Dio ignoto-Fede". Tutti abbiamo momenti di crisi, e magari ci rivolgiamo a qualcuno che possa guidarci e sostenere nel momento della fragilità; qualcuno che possa essere più forte, privo di dubbi ed esitazioni. Ebbene non è a parer mio la strada da percorrere; la forza viene dalla capacità di riconoscere i propri limiti e le proprie debolezze, dichiarandole apertamente. Penso che, solo chi affermi di non avere mai dubitato, mai avuto paura, sia il vero debole. Dubitate voi stessi di questi apparenti saggi. A mio sostegno ricordo che la Bibbia stessa ospita il momento dell'oscurità, in cui si cammina sotto un cielo diventato improvvisamente vuoto e proietta sulla Terra lo sgomento per l'assenza di divinità. Lo spettatore non cada nella tentazione d'intuire messaggi o riflessioni profonde, le risposte, se mai ci saranno, arriveranno a tempo debito. E non cerchi nemmeno di dare significato a quei passaggi che forse potrebbero avere ben altri significati: non li hanno. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Se potete, cercate soltanto di entrare in sintonia con i protagonisti e godetevi l'attesa di una lingua dal suono che va sempre più perdendosi. Come sempre, ho cercato di "usare" la commedia dialettale come strumento-linguaggio per esprimere e comunicare una storia; una musicalità da riscoprire che arricchisce il linguaggio teatrale e ne amplifica i tempi comici, e se riusciremo a divertirvi, staccandovi per 120 minuti dai social network, dai tablet e dagli smartphone… questo sarà per me il miglior compenso».
Scenografia di Matteo Mignoni, costumi di Marianna Sicolo. Gli spettacoli iniziano alle 21.00 (la domenica si anticipa alle 18.00) e si terranno presso la sede di via Pietro Palagano 53. Informazioni e prenotazioni presso il Bar 7 Nani. Maggiori dettagli in agenda eventi.
Spettacolo in dialetto "tranese"... il nostro dialetto. Un dialetto familiare, appartenente a quegli ambienti in cui abbondano modi di dire e proverbi, un dialetto che dai giovani ai meno giovani già cambia sonorità, un dialetto che varia tra uomo e donna... insomma il nostro dialetto, quello che ci portiamo da casa. Chi potrebbe mai pensare che un testo teatrale dialettale, comico, possa invece presagire dubbi e domande che oggi diventano quanto mai sempre più attuali? Dubbi come: ma Dio esiste? Che succede se a volte la fede vacilla?
In un contesto di difficoltà e di crisi, come quello che stiamo vivendo, dove assistiamo all'apparente rinuncia dei dogmi di base in cui abbiamo sempre creduto, lo smarrimento rischia di prendere il sopravvento. Ma allo stesso tempo la ragione del sentimento e della Fede, ci porta naturalmente ad aprirci al dialogo e al confronto per superare i nostri tormenti e i nostri dubbi. Ed ecco quindi che il dialogo tra credenti e non credenti diventa fondamentale, non solo per mettere in discussione gli stessi credenti nel confronto davanti a Dio, ma anche per offrire una prospettiva diversa, dalla quale valutare dubbi e perplessità.
«Questa commedia – spiega il regista Marco Pilone - vuole affrontare proprio questo dialogo: "Dio ignoto-Fede". Tutti abbiamo momenti di crisi, e magari ci rivolgiamo a qualcuno che possa guidarci e sostenere nel momento della fragilità; qualcuno che possa essere più forte, privo di dubbi ed esitazioni. Ebbene non è a parer mio la strada da percorrere; la forza viene dalla capacità di riconoscere i propri limiti e le proprie debolezze, dichiarandole apertamente. Penso che, solo chi affermi di non avere mai dubitato, mai avuto paura, sia il vero debole. Dubitate voi stessi di questi apparenti saggi. A mio sostegno ricordo che la Bibbia stessa ospita il momento dell'oscurità, in cui si cammina sotto un cielo diventato improvvisamente vuoto e proietta sulla Terra lo sgomento per l'assenza di divinità. Lo spettatore non cada nella tentazione d'intuire messaggi o riflessioni profonde, le risposte, se mai ci saranno, arriveranno a tempo debito. E non cerchi nemmeno di dare significato a quei passaggi che forse potrebbero avere ben altri significati: non li hanno. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Se potete, cercate soltanto di entrare in sintonia con i protagonisti e godetevi l'attesa di una lingua dal suono che va sempre più perdendosi. Come sempre, ho cercato di "usare" la commedia dialettale come strumento-linguaggio per esprimere e comunicare una storia; una musicalità da riscoprire che arricchisce il linguaggio teatrale e ne amplifica i tempi comici, e se riusciremo a divertirvi, staccandovi per 120 minuti dai social network, dai tablet e dagli smartphone… questo sarà per me il miglior compenso».
Scenografia di Matteo Mignoni, costumi di Marianna Sicolo. Gli spettacoli iniziano alle 21.00 (la domenica si anticipa alle 18.00) e si terranno presso la sede di via Pietro Palagano 53. Informazioni e prenotazioni presso il Bar 7 Nani. Maggiori dettagli in agenda eventi.