Attualità
Trani accoglie 18 migranti sbarcati dalla nave "Diciotti"
L'accoglienza raccontata dal direttore della Caritas diocesana, don Raffaele Sarno
Trani - venerdì 15 giugno 2018
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Il testo di una lettera di Don Raffaele Sarno, Direttore della Caritas diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie, che racconta l'accoglienza di 18 ragazze sbarcate dalla nave "Diciotti" approdata a Catania alcuni giorni fa con un carico di 932 migranti e prese in carico presso il Centro Caritas di Trani al Sacro Cuore. Ma l'attenzione e gli interventi sono rivolti a tantissime situazioni di disagio e povertà che vedono coinvolti tanti italiani.
"La telefonata dal Ministero degli Interni è giunta il 12 Giugno all'improvviso: bisognava andare a Catania e prendere in carico 18 ragazze che sarebbero sbarcate dalla nave "Diciotti": immediatamente abbiamo organizzato un pullman con i nostri operatori e questa mattina, 14 giugno, sono giunte, provate dal lungo viaggio, al nostro Centro di Trani, presso il Sacro Cuore. Sono dell'Eritrea, del Senegal, della Costa d'Avorio, negli occhi stanchezza, paura, ma anche i segni dell'orrore vissuto in Libia. Alcune sono scalze, indossano tute fornite al momento dello sbarco; stiamo provvedendo con abiti e scarpe, cercando di offrire un clima sereno, che generi fiducia.
La nostra struttura adesso è al completo, mentre rimettiamo in moto un'organizzazione complessa che prevede sostegno psicologico, assistenza legale e sanitaria, apprendimento della lingua italiana, graduale inserimento nel nostro tessuto sociale. Attraverso il Ministero, siamo finanziati, dalla Comunità Europea, ma intanto garantiamo lavoro ad una dozzina di ragazzi del nostro territorio, con regolare stipendio e contributi previdenziali: sono assistenti sociali, psicologi, avvocati, cuochi, più un indotto favorito dai nostri numerosi acquisti: alla fine, non ci rimane nulla.
Nel frattempo, continuiamo il nostro lavoro sul territorio, pagando bollette e bombole di gas, a cui si aggiungono buoni di acquisto per generi alimentari, quasi esclusivamente a famiglie italiane. Le nostre mense caritas di Trani e Barletta, ogni giorno aprono le porte, offrendo un pasto caldo a gente quasi tutta italiana. Prosegue l'accoglienza notturna a Barletta, mentre fra poco anche a Trani, superate le pastoie burocratiche, potremo aprire il dormitorio notturno, a cui si sono già prenotati tanti italiani senza casa.
In alcune strutture di Trani, Corato e Barletta, ospitiamo, gratis, famiglie italiane sfrattate. A Bisceglie, Corato e nella parrocchia S. Chiara di Trani, quotidianamente volontari raccolgono generi alimentari invenduti, li preparano e li distribuiscono a famiglie bisognose, italiane o straniere. A fine mese a Bisceglie inaugureremo un emporio solidale per famiglie povere, mentre più volte a settimana operatori di strada, a Barletta, la sera girano per soccorrere i senza tetto, offrendo coperte, pasti caldi e altro di cui hanno bisogno.
Si interviene all'interno del carcere nei confronti di tutti i detenuti, per un sostegno religioso, morale e psicologico. Interloquiamo con realtà imprenditoriali del territorio, per creare opportunità lavorative a favore di soggetti svantaggiati, italiani o stranieri. Potremmo continuare, perché abbiamo tralasciato altre iniziative, ma questo ci piace sottolineare: se un fratello è nel bisogno, non guardiamo alla sua nazionalità, al colore della pelle, al suo passaporto, alla sua religione. Per noi è una persona da mare, per la quale lottiamo, perché sia sottratta alla spirale della povertà e dell'esclusione".
"La telefonata dal Ministero degli Interni è giunta il 12 Giugno all'improvviso: bisognava andare a Catania e prendere in carico 18 ragazze che sarebbero sbarcate dalla nave "Diciotti": immediatamente abbiamo organizzato un pullman con i nostri operatori e questa mattina, 14 giugno, sono giunte, provate dal lungo viaggio, al nostro Centro di Trani, presso il Sacro Cuore. Sono dell'Eritrea, del Senegal, della Costa d'Avorio, negli occhi stanchezza, paura, ma anche i segni dell'orrore vissuto in Libia. Alcune sono scalze, indossano tute fornite al momento dello sbarco; stiamo provvedendo con abiti e scarpe, cercando di offrire un clima sereno, che generi fiducia.
La nostra struttura adesso è al completo, mentre rimettiamo in moto un'organizzazione complessa che prevede sostegno psicologico, assistenza legale e sanitaria, apprendimento della lingua italiana, graduale inserimento nel nostro tessuto sociale. Attraverso il Ministero, siamo finanziati, dalla Comunità Europea, ma intanto garantiamo lavoro ad una dozzina di ragazzi del nostro territorio, con regolare stipendio e contributi previdenziali: sono assistenti sociali, psicologi, avvocati, cuochi, più un indotto favorito dai nostri numerosi acquisti: alla fine, non ci rimane nulla.
Nel frattempo, continuiamo il nostro lavoro sul territorio, pagando bollette e bombole di gas, a cui si aggiungono buoni di acquisto per generi alimentari, quasi esclusivamente a famiglie italiane. Le nostre mense caritas di Trani e Barletta, ogni giorno aprono le porte, offrendo un pasto caldo a gente quasi tutta italiana. Prosegue l'accoglienza notturna a Barletta, mentre fra poco anche a Trani, superate le pastoie burocratiche, potremo aprire il dormitorio notturno, a cui si sono già prenotati tanti italiani senza casa.
In alcune strutture di Trani, Corato e Barletta, ospitiamo, gratis, famiglie italiane sfrattate. A Bisceglie, Corato e nella parrocchia S. Chiara di Trani, quotidianamente volontari raccolgono generi alimentari invenduti, li preparano e li distribuiscono a famiglie bisognose, italiane o straniere. A fine mese a Bisceglie inaugureremo un emporio solidale per famiglie povere, mentre più volte a settimana operatori di strada, a Barletta, la sera girano per soccorrere i senza tetto, offrendo coperte, pasti caldi e altro di cui hanno bisogno.
Si interviene all'interno del carcere nei confronti di tutti i detenuti, per un sostegno religioso, morale e psicologico. Interloquiamo con realtà imprenditoriali del territorio, per creare opportunità lavorative a favore di soggetti svantaggiati, italiani o stranieri. Potremmo continuare, perché abbiamo tralasciato altre iniziative, ma questo ci piace sottolineare: se un fratello è nel bisogno, non guardiamo alla sua nazionalità, al colore della pelle, al suo passaporto, alla sua religione. Per noi è una persona da mare, per la quale lottiamo, perché sia sottratta alla spirale della povertà e dell'esclusione".