Cronaca
Trani: aggressione a pregiudicato, ecco i violenti
La ricostruzione della polizia. Pomo della discordia l’assegnazione della casa
Trani - giovedì 12 novembre 2009
Sono stati arrestati dalla polizia i due aggressori di Vito Piumella, pregiudicato ridotto in fin di vita dopo una lite con due condomini in uno stabile di via Superga. In manette sono finiti Domenico Tucci (63 anni, con precedenti penali) ed il figlio Riccardo (26 anni, incensurato). Ecco la ricostruzione della polizia su tutta la vicenda:
«Verso le 10.45 di mercoledì 11 novembre, gli agenti di polizia intervenivano in via Superga al civico 33, dove era stata segnalata la presenza di una persona sanguinante. Sul posto, all'interno del portone, veniva ritrovato Vito Piumella, riverso per terra in una pozza di sangue. Accanto a lui, la figlia, in evidente stato di gravidanza, che riferiva che il padre era stato aggredito poco prima da due vicini di casa, successivamente identificati. Dai primi accertamenti effettuati si appurava che, i due, armati con un bastone ed un coltello, avevano più volte colpito Piumella. Solo il provvidenziale intervento della figlia, accorsa dopo aver udito le urla del padre, aveva impedito che gli stessi continuassero a colpirlo portando il reato fino alle estreme conseguenze.
La scena che si era presentata agli occhi della giovane donna, precipitatasi per le scale fino all'androne condominiale, era impressionante: il padre per terra sporco di sangue e su di lui i due Tucci che si accanivano, uno con in mano un coltello di grosse dimensioni, con la lama sporca di sangue, e l'altro che impugnava un bastone di media dimensione, con il quale colpiva il padre ripetutamente sulla testa e su varie parti del corpo. La giovane donna, nonostante il suo stato, non esitava a lanciarsi contro i due individui per cercare di bloccarli e, nonostante venisse allontanata in malo modo, con uno spintone che la faceva finire in terra, si rigettava sul corpo del padre, che nel frattempo i due aggressori stavano cercando di trascinare fuori dal portone. La resistenza opposta e le urla di aiuto della donna facevano desistere i due colpevoli, che scappavano via.
Sul posto interveniva quindi un'ambulanza del 118 che trasportava Piumella, in gravissime condizioni, presso il locale ospedale, dove veniva immediatamente sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e successivamente trattenuto in prognosi riservata. Nel nosocomio veniva riscontrato a Piumella un trauma penetrante del torace, addome con ferite multiple da arma bianca, una profonda ferita da taglio della regione temporale sinistra ed una ferita da taglio al ginocchio destro.
Una volta soccorso Piumella, il personale della squadra volante allertava il Commissariato e si avviavano immediatamente le ricerche dei due Tucci. Pressati dalle incessanti e insistenti ricerche, messi alle strette, i due indagati si determinavano a cessare la loro fuga per sottrarsi alla cattura e venivano tratti in arresto e tradotti nella locale Casa circondariale, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Mirella Conticelli. Le armi utilizzate per commettere il delitto non venivano rinvenute poiché gli indagati se ne erano disfatti.
Il movente del reato è da ritenere collegato ai pregressi litigi tra la famiglia Tucci e la famiglia Piumella, tra i quali sussiste grave astio a causa di una querelle tra i due nuclei familiari per conseguire l'assegnazione di un alloggio dello Iacp, attualmente assegnato e occupato dal nucleo familiare di Vito Piumella. Tale definizione del contrasto in favore di Piumella non è mai stata pacificamente accettata dai Tucci».
«Verso le 10.45 di mercoledì 11 novembre, gli agenti di polizia intervenivano in via Superga al civico 33, dove era stata segnalata la presenza di una persona sanguinante. Sul posto, all'interno del portone, veniva ritrovato Vito Piumella, riverso per terra in una pozza di sangue. Accanto a lui, la figlia, in evidente stato di gravidanza, che riferiva che il padre era stato aggredito poco prima da due vicini di casa, successivamente identificati. Dai primi accertamenti effettuati si appurava che, i due, armati con un bastone ed un coltello, avevano più volte colpito Piumella. Solo il provvidenziale intervento della figlia, accorsa dopo aver udito le urla del padre, aveva impedito che gli stessi continuassero a colpirlo portando il reato fino alle estreme conseguenze.
La scena che si era presentata agli occhi della giovane donna, precipitatasi per le scale fino all'androne condominiale, era impressionante: il padre per terra sporco di sangue e su di lui i due Tucci che si accanivano, uno con in mano un coltello di grosse dimensioni, con la lama sporca di sangue, e l'altro che impugnava un bastone di media dimensione, con il quale colpiva il padre ripetutamente sulla testa e su varie parti del corpo. La giovane donna, nonostante il suo stato, non esitava a lanciarsi contro i due individui per cercare di bloccarli e, nonostante venisse allontanata in malo modo, con uno spintone che la faceva finire in terra, si rigettava sul corpo del padre, che nel frattempo i due aggressori stavano cercando di trascinare fuori dal portone. La resistenza opposta e le urla di aiuto della donna facevano desistere i due colpevoli, che scappavano via.
Sul posto interveniva quindi un'ambulanza del 118 che trasportava Piumella, in gravissime condizioni, presso il locale ospedale, dove veniva immediatamente sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e successivamente trattenuto in prognosi riservata. Nel nosocomio veniva riscontrato a Piumella un trauma penetrante del torace, addome con ferite multiple da arma bianca, una profonda ferita da taglio della regione temporale sinistra ed una ferita da taglio al ginocchio destro.
Una volta soccorso Piumella, il personale della squadra volante allertava il Commissariato e si avviavano immediatamente le ricerche dei due Tucci. Pressati dalle incessanti e insistenti ricerche, messi alle strette, i due indagati si determinavano a cessare la loro fuga per sottrarsi alla cattura e venivano tratti in arresto e tradotti nella locale Casa circondariale, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Mirella Conticelli. Le armi utilizzate per commettere il delitto non venivano rinvenute poiché gli indagati se ne erano disfatti.
Il movente del reato è da ritenere collegato ai pregressi litigi tra la famiglia Tucci e la famiglia Piumella, tra i quali sussiste grave astio a causa di una querelle tra i due nuclei familiari per conseguire l'assegnazione di un alloggio dello Iacp, attualmente assegnato e occupato dal nucleo familiare di Vito Piumella. Tale definizione del contrasto in favore di Piumella non è mai stata pacificamente accettata dai Tucci».