Cronaca
Trani, arrestato l’infermiere dei marittimi
Lavorava a Molfetta. Chiedeva 20 euro per trattamenti di favore. Esordiva agli appuntamenti con la frase «Un caffè per me»
Puglia - venerdì 27 gennaio 2012
12.54
I Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Trani con la collaborazione dei Carabinieri di Molfetta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di un infermiere di Molfetta di 53 anni per il reato di concussione.
L'infermiere è in servizio dal 1988 presso l'ambulatorio del servizio di assistenza sanitario nazionale di Molfetta, struttura dipendente direttamente dal ministero della salute per garantire l'assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile. Tra i suoi compiti, quello di supportare l'attività del medico specialistico nelle prestazioni cardiologiche. Secondo quanto accertato dai Carabinieri tranesi, l'infermiere avrebbe preteso somme di denaro in cambio di favori per quanto concerne tempi e modalità di visite mediche specialistiche cui, per legge, sono tenuti a sottoporsi i marittimi.
Le investigazioni nascondo da una segnalazione del ministero della salute su input di un marittimo di Mola di Bari, stanco di subire richieste di denaro da parte dell'infermiere. Nel corso delle indagini, attraverso l'ausilio di intercettazioni ambientali, è stato possibile svelare un sistema collaudato impiantato dall'infermiere il quale, abusando della sua qualifica di incaricato di pubblico servizio, avrebbe preteso denaro dai pazienti (circa 20 euro per pratica) sebbene tutte le attività espletate all'interno del servizio di assistenza sanitario nazionale di Molfetta non comportano alcuna spesa.
Il sistema messo in pratica dall'infermiere era quello di manifestare ai marittimi la necessità di consegnarli del denaro per agevolare esiti e favorire la rapidità di esecuzione della pratica. Incutendo soggezione, l'infermiere disponeva tempi e modalità per calendarizzare le visite ai marittimi facendo credere loro che fosse quella la prassi per effettuare le visite specialistiche.
Dopo 8 mesi di indagini, i militari non hanno avuto alcun dubbio sull'attività illecita del 53enne molfettese che, nella maggior parte dei casi scoperti dai Carabinieri (21 in tutto) esordiva agli appuntamenti con i marittimi con la frase «Un caffè per me».
In Puglia ci sono solo due ambulatori del servizio di assistenza sanitario nazionale (uno a Molfetta, l'altro a Bari) che sono sezioni territoriali della sede centrale di Napoli. L'ambulatorio di Molfetta è l'unico in Puglia ad effettuare visite cardiologiche e radiologiche ai marittimi, alle quali devono periodicamente sottoporsi per il riconoscimento dell'idoneità finalizzata all'esercizio dell'attività.
L'infermiere è in servizio dal 1988 presso l'ambulatorio del servizio di assistenza sanitario nazionale di Molfetta, struttura dipendente direttamente dal ministero della salute per garantire l'assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile. Tra i suoi compiti, quello di supportare l'attività del medico specialistico nelle prestazioni cardiologiche. Secondo quanto accertato dai Carabinieri tranesi, l'infermiere avrebbe preteso somme di denaro in cambio di favori per quanto concerne tempi e modalità di visite mediche specialistiche cui, per legge, sono tenuti a sottoporsi i marittimi.
Le investigazioni nascondo da una segnalazione del ministero della salute su input di un marittimo di Mola di Bari, stanco di subire richieste di denaro da parte dell'infermiere. Nel corso delle indagini, attraverso l'ausilio di intercettazioni ambientali, è stato possibile svelare un sistema collaudato impiantato dall'infermiere il quale, abusando della sua qualifica di incaricato di pubblico servizio, avrebbe preteso denaro dai pazienti (circa 20 euro per pratica) sebbene tutte le attività espletate all'interno del servizio di assistenza sanitario nazionale di Molfetta non comportano alcuna spesa.
Il sistema messo in pratica dall'infermiere era quello di manifestare ai marittimi la necessità di consegnarli del denaro per agevolare esiti e favorire la rapidità di esecuzione della pratica. Incutendo soggezione, l'infermiere disponeva tempi e modalità per calendarizzare le visite ai marittimi facendo credere loro che fosse quella la prassi per effettuare le visite specialistiche.
Dopo 8 mesi di indagini, i militari non hanno avuto alcun dubbio sull'attività illecita del 53enne molfettese che, nella maggior parte dei casi scoperti dai Carabinieri (21 in tutto) esordiva agli appuntamenti con i marittimi con la frase «Un caffè per me».
In Puglia ci sono solo due ambulatori del servizio di assistenza sanitario nazionale (uno a Molfetta, l'altro a Bari) che sono sezioni territoriali della sede centrale di Napoli. L'ambulatorio di Molfetta è l'unico in Puglia ad effettuare visite cardiologiche e radiologiche ai marittimi, alle quali devono periodicamente sottoporsi per il riconoscimento dell'idoneità finalizzata all'esercizio dell'attività.