Eventi e cultura
Trani celebra il 30° anniversario dalla scomparsa di Nino Palumbo
Serata in biblioteca arricchita dalla proiezione di un video sulla biografia dello scrittore
Trani - mercoledì 11 dicembre 2013
15.17
Per celebrare il 30° anniversario dalla scomparsa del grande scrittore Nino Palumbo, nato a Trani nel 1921 e morto nel 1983 nei pressi di Rapallo (GE), la Città, per iniziativa dell'Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Sezione "Benedetto Ronchi" di Trani della Società di Storia Patria per la Puglia e con l'Associazione "Obiettivo Trani", ha organizzato una manifestazione culturale nei locali della Biblioteca Comunale "Giovanni Bovio" per la sera di sabato 14 dicembre alle ore 18.00. Introdurranno l'evento il Sindaco di Trani Luigi Riserbato, e il Presidente dell'Associazione "Obiettivo Trani", Gabriele Pace. Illustreranno la figura di Nino Palumbo i prof. Domenico di Palo, corrispondente e amico personale di Nino Palumbo, Sebastiano Martelli e Francesco De Nicola, docenti rispettivamente all'Università di Salerno e di Genova e studiosi del nostro scrittore, Andrea Lovato, professore di discipline giuridiche all'Università di Bari, lettore per l'occasione di Pane verde. Coordineranno la serata le prof. Grazia Distaso e Lucia Perrone Capano.
La serata sarà arricchita dalla proiezione di un video sulla biografia dello scrittore e dalla distribuzione di un pieghevole redatto da Luciano Carcereri e da Daniela Pellegrino sulla presenza delle opere di Nino Palumbo tra gli scaffali della Biblioteca "Giovanni Bovio", tra le quali spicca un discreto elenco di edizioni in lingua straniera e molte delle quali sono state donate personalmente dall'Autore.
Celebrare il 30° anniversario dalla scomparsa di Nino Palumbo (Trani 1921 - Rivarolo di Genova 1983) è un gesto doveroso se si considera la biografia e il percorso di scrittura creativa dello scrittore di origini tranesi. Molte persone che hanno frequentato la scuola media tra la fine degli anni '60 e i primi anni '80 hanno conosciuto Nino Palumbo sui banchi di scuola. La lettura di Pane verde o di raccolte di racconti quali I racconti del giovedì, Allegro, ma non troppo, Il quadrifoglio, Vita con gli altri, Storie di ieri e di oggi ha costituito un momento essenziale della loro formazione scolastica. È questa una conferma della pregnanza dell'impegno sociale che connota il realismo sociologico presente nell'opera di Palumbo. La poetica di Palumbo comporta una denuncia amara delle ingiustizie sociali di cui è permeata la società meridionale, ma è anche una testimonianza di nostalgica considerazione dei valori morali e del profilo alto dell'etica familiare meridionale.
Se l'ispirazione per il profilo quasi surreale di personaggi come Domenico Chessa, protagonista del romanzo Il Giornale, è da cercare nei grandi autori russi dell'Ottocento (Gogol, Dostoevskij), per Pane verde e tanti altri racconti di ambientazione pugliese possiamo immaginare che il nostro scrittore si sia avvalso dei modelli del realismo sovietico del secondo dopoguerra, in auge soprattutto nella filmografia proveniente dall'Unione Sovietica. Con tali riferimenti si ha una spiegazione logica della grande fortuna dell'opera di Palumbo nei paesi dell'Est europeo, documentata ampiamente dagli esemplari delle traduzioni generosamente donati dallo stesso Autore alla Biblioteca Comunale "G. Bovio" di Trani, come si evince dalla consultazione della brochure allestita per l'occasione da Luciano Carcereri e Daniela Pellegrino. D'altra parte la presenza nell'archivio della Biblioteca di un corposo faldone di lettere e comunicazioni varie intercorse tra il direttore dell'epoca Benedetto Ronchi e lo scrittore residente a San Michele di Pagana nei pressi di Rapallo (GE) sta a dimostrare l'intensità di rapporti che Nino Palumbo ha continuato a intrattenere con la sua terra di origine.
La serata sarà arricchita dalla proiezione di un video sulla biografia dello scrittore e dalla distribuzione di un pieghevole redatto da Luciano Carcereri e da Daniela Pellegrino sulla presenza delle opere di Nino Palumbo tra gli scaffali della Biblioteca "Giovanni Bovio", tra le quali spicca un discreto elenco di edizioni in lingua straniera e molte delle quali sono state donate personalmente dall'Autore.
Celebrare il 30° anniversario dalla scomparsa di Nino Palumbo (Trani 1921 - Rivarolo di Genova 1983) è un gesto doveroso se si considera la biografia e il percorso di scrittura creativa dello scrittore di origini tranesi. Molte persone che hanno frequentato la scuola media tra la fine degli anni '60 e i primi anni '80 hanno conosciuto Nino Palumbo sui banchi di scuola. La lettura di Pane verde o di raccolte di racconti quali I racconti del giovedì, Allegro, ma non troppo, Il quadrifoglio, Vita con gli altri, Storie di ieri e di oggi ha costituito un momento essenziale della loro formazione scolastica. È questa una conferma della pregnanza dell'impegno sociale che connota il realismo sociologico presente nell'opera di Palumbo. La poetica di Palumbo comporta una denuncia amara delle ingiustizie sociali di cui è permeata la società meridionale, ma è anche una testimonianza di nostalgica considerazione dei valori morali e del profilo alto dell'etica familiare meridionale.
Se l'ispirazione per il profilo quasi surreale di personaggi come Domenico Chessa, protagonista del romanzo Il Giornale, è da cercare nei grandi autori russi dell'Ottocento (Gogol, Dostoevskij), per Pane verde e tanti altri racconti di ambientazione pugliese possiamo immaginare che il nostro scrittore si sia avvalso dei modelli del realismo sovietico del secondo dopoguerra, in auge soprattutto nella filmografia proveniente dall'Unione Sovietica. Con tali riferimenti si ha una spiegazione logica della grande fortuna dell'opera di Palumbo nei paesi dell'Est europeo, documentata ampiamente dagli esemplari delle traduzioni generosamente donati dallo stesso Autore alla Biblioteca Comunale "G. Bovio" di Trani, come si evince dalla consultazione della brochure allestita per l'occasione da Luciano Carcereri e Daniela Pellegrino. D'altra parte la presenza nell'archivio della Biblioteca di un corposo faldone di lettere e comunicazioni varie intercorse tra il direttore dell'epoca Benedetto Ronchi e lo scrittore residente a San Michele di Pagana nei pressi di Rapallo (GE) sta a dimostrare l'intensità di rapporti che Nino Palumbo ha continuato a intrattenere con la sua terra di origine.