Eventi e cultura
"Trani e il Cultural thè": nei bar della città incontri di valore e dialogo tra diverse generazioni
L'idea della giovane Stefania Bucci va avanti da sei anni e coinvolge persone di tutte le età
Trani - mercoledì 22 marzo 2023
8.56
"Ci vediamo domenica mattina al bar su piazzale Colonna alle 10.30": per i cenacoli culturali itineranti di "Cultural the" suona più o meno così, aperto a tutti e a rotazione nei locali diversi della Città, l'invito che da sei anni, più o meno una volta al mese, si vedono arrivare persone attraverso gruppi WhatsApp o con un antico passaparola.
Ritrovarsi a discutere di temi che riguardano noi stessi, quel che siamo e quel che stiamo diventando, la nostra società, la cultura declinata in ogni sua forma, quel che accade accanto a noi o dall'altra parte del mondo anche tra persone che non si conoscono, non si sono mai viste, di qualunque età ed estrazione sociale e senza alcuna piega legata a partiti politici o religiosi: succede ormai da decenni sui social in una sorta di agorà virtuale spesso attraversata da haters, ma intanto è già diverso tempo che va avanti l'esperimento di una giovane tranese, Stefania Bucci - che conosciamo come talento poetico che si va affermando sempre di più grazie a contest e concorsi letterari, maestra di yoga e operatrice olistica - di invitare a incontri a cui chiunque possa partecipare, chiunque abbia la volontà di approfondire e approfondirsi con la possibilità del dialogo e del confronto.
"Sono incontri culturali, mi piace chiamarli così perché - proprio come è nella etimologia della parola - mi piace l'idea di coltivare noi stessi attraverso il dialogo, attraverso il confronto, attraverso l'approfondimento di temi che vanno dall'attualità, all'arte, alla storia, all'ambiente. Come possiamo essere soggetti attivi di una società che ci vede sempre più spesso spettatori se non interagiamo diversamente con gli altri , trasformando i principi su cui si basa il nostro cuore per attuare una trasformazione della società?"
Ma soprattutto, ci racconta Stefania, il Cultural thè è un modo per ritrovare una socialità nella conversazione che abbiamo perso perché sempre più assorbiti nelle nostre attenzioni dai telefoni cellulari, da quello che ci viene propinato e che assorbiamo sempre con meno capacità di sviluppare un senso critico.
E infatti l'ultimo incontro di un mese fa aveva come tema "Rimanere autentici in un'epoca di giudizi", l'innesco di una riflessione per un confronto che attraverso la diversità di formazione culturale, di età , di generazione, di fede, ogni volta prende pieghe straordinarie e ogni volta, alla fine di un tè o di un caffè o di una bibita sicuramente una briciola di qualcosa di buono in più resta nell'animo di chi vi ha partecipato.
Non incontri letterari dunque, anche se gli spunti offerti dai libri sono ovviamente molteplici, non filosofici o quantomeno non tali nel senso convenzionale del termine, come lezioni di filosofia, ma forse nel senso più diretto di introspezione dell'animo umano; e neanche nessuna velleità di torre d'avorio intellettuale, perché è davvero aperta a tutti, da chi abbia due lauree a chi abbia frequentato solo la scuola dell'obbligo: lo spazio per approfondire e approfondirsi è sempre sereno e accogliente, ed è sopravvissuto anche alla pandemia perché la voglia di incontrarsi, condividere, parlare di valori, parlare di "Umanesimo" nell'era dell'intelligenza artificiale è sempre più un'esigenza di tanti. Che Stefania si augura, anche da queste piccole cellule, possa diventare (anzi, ridiventare) un'abitudine diffusa, un po' come la moda dei dischi in vinile che sta ritornando prepotentemente, forse il segno del desiderio di tempi nuovi che recuperano dal passato.
Che l'iniziativa sia partita da una giovane donna che non ha ancora trent' anni - non una qualunque, vista la sua professione legata profondamente all'animo umano, le sue attività, l'amore per la città e il suo svelarsi all'alba che trasmette comunque immagini bellissime su Instagram (social sì, ma con la giusta moderazione!) - ha un significato preciso: che proprio dai giovani che non hanno vissuto probabilmente la generazione senza telefono cellulare c'è il desiderio di rapporti autentici, di incontro, di valori veri. Il prossimo tema è a sorpresa , come avviene spesso:un sassolino che lanciato in uno stagno anzi, nel bel mare di Trani, produce tsunami di emozioni e di benessere.
Ritrovarsi a discutere di temi che riguardano noi stessi, quel che siamo e quel che stiamo diventando, la nostra società, la cultura declinata in ogni sua forma, quel che accade accanto a noi o dall'altra parte del mondo anche tra persone che non si conoscono, non si sono mai viste, di qualunque età ed estrazione sociale e senza alcuna piega legata a partiti politici o religiosi: succede ormai da decenni sui social in una sorta di agorà virtuale spesso attraversata da haters, ma intanto è già diverso tempo che va avanti l'esperimento di una giovane tranese, Stefania Bucci - che conosciamo come talento poetico che si va affermando sempre di più grazie a contest e concorsi letterari, maestra di yoga e operatrice olistica - di invitare a incontri a cui chiunque possa partecipare, chiunque abbia la volontà di approfondire e approfondirsi con la possibilità del dialogo e del confronto.
"Sono incontri culturali, mi piace chiamarli così perché - proprio come è nella etimologia della parola - mi piace l'idea di coltivare noi stessi attraverso il dialogo, attraverso il confronto, attraverso l'approfondimento di temi che vanno dall'attualità, all'arte, alla storia, all'ambiente. Come possiamo essere soggetti attivi di una società che ci vede sempre più spesso spettatori se non interagiamo diversamente con gli altri , trasformando i principi su cui si basa il nostro cuore per attuare una trasformazione della società?"
Ma soprattutto, ci racconta Stefania, il Cultural thè è un modo per ritrovare una socialità nella conversazione che abbiamo perso perché sempre più assorbiti nelle nostre attenzioni dai telefoni cellulari, da quello che ci viene propinato e che assorbiamo sempre con meno capacità di sviluppare un senso critico.
E infatti l'ultimo incontro di un mese fa aveva come tema "Rimanere autentici in un'epoca di giudizi", l'innesco di una riflessione per un confronto che attraverso la diversità di formazione culturale, di età , di generazione, di fede, ogni volta prende pieghe straordinarie e ogni volta, alla fine di un tè o di un caffè o di una bibita sicuramente una briciola di qualcosa di buono in più resta nell'animo di chi vi ha partecipato.
Non incontri letterari dunque, anche se gli spunti offerti dai libri sono ovviamente molteplici, non filosofici o quantomeno non tali nel senso convenzionale del termine, come lezioni di filosofia, ma forse nel senso più diretto di introspezione dell'animo umano; e neanche nessuna velleità di torre d'avorio intellettuale, perché è davvero aperta a tutti, da chi abbia due lauree a chi abbia frequentato solo la scuola dell'obbligo: lo spazio per approfondire e approfondirsi è sempre sereno e accogliente, ed è sopravvissuto anche alla pandemia perché la voglia di incontrarsi, condividere, parlare di valori, parlare di "Umanesimo" nell'era dell'intelligenza artificiale è sempre più un'esigenza di tanti. Che Stefania si augura, anche da queste piccole cellule, possa diventare (anzi, ridiventare) un'abitudine diffusa, un po' come la moda dei dischi in vinile che sta ritornando prepotentemente, forse il segno del desiderio di tempi nuovi che recuperano dal passato.
Che l'iniziativa sia partita da una giovane donna che non ha ancora trent' anni - non una qualunque, vista la sua professione legata profondamente all'animo umano, le sue attività, l'amore per la città e il suo svelarsi all'alba che trasmette comunque immagini bellissime su Instagram (social sì, ma con la giusta moderazione!) - ha un significato preciso: che proprio dai giovani che non hanno vissuto probabilmente la generazione senza telefono cellulare c'è il desiderio di rapporti autentici, di incontro, di valori veri. Il prossimo tema è a sorpresa , come avviene spesso:un sassolino che lanciato in uno stagno anzi, nel bel mare di Trani, produce tsunami di emozioni e di benessere.