Scuola e Lavoro
Trani, Franzoni filati. RSU-Uil: «apprezziamo le dichiarazioni di Marco Barbieri»
La replica dei sindacati all'intervento dell'assessore regionale
Trani - martedì 3 giugno 2008
«Abbiamo apprezzato tanto le dichiarazione dell'assessore regionale al lavoro Marco Barbieri, dove si è evidenziato la poca serietà del gruppo Franzoni. Non avevamo dubbi sul tentativo di qualcuno,di falsare la verità su questa vertenza che diventa ogni giorno di più un emblema per noi della Uilta-Uil. Bene ha fatto la Regione Puglia ad enucleare i passaggi,chiarendo a chi ancora nutre dei dubbi, la credibilità di chi mistifica artatamente la realtà.
I lavoratori hanno sulla loro pelle il segno del tempo perduto e delle speranze alimentate dalle bugie, sono ferite ormai cicatrizzate. La si smetta quindi di continuare a pensare che la franzoni filati sia portatrice di doni. Noi della Uilta la consideriamo controparte che difende i propri interessi.
Noi non abbiamo fatto altro che svolgere il vero ruolo del sindacato, chiedendo caparbiamente di verificare le sue parole ed i suoi progetti prima di sottoscrivere accordi privi di credibilità. Questo è il ruolo del sindacato,non può esserci un rapporto di confronto sulla fiducia poiché la posta in gioco, le 155 famiglie, non lo consente. Alla prova dei fatti come si può ben notare c'è solo il nulla.
Quindi è diabolico perseverare su un metodo di confronto sbagliato che purtroppo ha prodotto solo danni ai lavoratori ed è frutto residuale di una partita svolta fuori dal nostro territorio. Se la Franzoni ci crede e intende proseguire un confronto privo della possibilità oggettiva di fattibilità,allora accetti di dotare ogni lavoratore con il "paracadute" di una somma economica sotto forma di penale. Questo per noi diventerebbe un eccellente banco di prova delle volontà realizzatrice delle sue idee progettuali. Noi pensiamo di dover operare come è nelle abitudini che si realizzano tra gli imprenditori. Gli impegni sono ben diversi dagli obblighi. Non si può fare un accordo dove gli equilibri spostano la "bilancia" verso una sola direzione, quella della Franzoni.
A noi che resta? Vorremmo scrivere del cetriolo è l'ortolano che………… Ma è una volgarità. Credeteci è solo l'unico risultato ottenuto. È questo cetriolo sicuramente non ci servirà per l'insalata, ma purtroppo ritornerà "all'ortolano…… in questo caso ai lavoratori". Chiediamo comunque scusa per l'esempio un tantino scurrile ma siamo veramente stanchi di batterci in continuazione contro chi cerca di modificare una realtà con la mistificazione. Non ci convincerete ad avere una linea diversa. Questo è il nostro punto di vista.
I lavoratori e noi che li rappresentiamo lotteremo fino in fondo. Ancora una volta desideriamo dire a tutti che non permetteremo strumentalizzazioni di alcun genere. La politica e i suoi rappresentanti se vogliono si uniscano a noi per una battaglia che affermi il diritto al lavoro. La dignità di un territorio si misura dalla sua capacità di difendere la sua gente dall' inevitabile prospettiva di dover ancora una volta preparare la "valigia di cartone" ed emigrare. La politica deve intervenire con soluzioni,se si continua così non resteranno che le macerie.
Quindi si faccia lobby. Noi vi chiamiamo alla stesura di una piattaforma comune che rivendichi risorse, partendo dalla definizione di area di crisi. Cgil-Cisl-Uil le associazioni imprenditoriali, i Sindaci, i Parlamentari, i Consiglieri Comunali, Provinciali e Regionali i partiti tutti, si mettano insieme definendo un percorso comune. Si parta quindi dalla Franzoni filati per invertire il ciclo negativo della perdita di imprese e di già oramai migliaia di posti di lavoro.»La RSU
Domenico Cognetti
Francesco Pellegrino
Segretario Regionale Uilta-Uil
Luigi Mesaroli
I lavoratori hanno sulla loro pelle il segno del tempo perduto e delle speranze alimentate dalle bugie, sono ferite ormai cicatrizzate. La si smetta quindi di continuare a pensare che la franzoni filati sia portatrice di doni. Noi della Uilta la consideriamo controparte che difende i propri interessi.
Noi non abbiamo fatto altro che svolgere il vero ruolo del sindacato, chiedendo caparbiamente di verificare le sue parole ed i suoi progetti prima di sottoscrivere accordi privi di credibilità. Questo è il ruolo del sindacato,non può esserci un rapporto di confronto sulla fiducia poiché la posta in gioco, le 155 famiglie, non lo consente. Alla prova dei fatti come si può ben notare c'è solo il nulla.
Quindi è diabolico perseverare su un metodo di confronto sbagliato che purtroppo ha prodotto solo danni ai lavoratori ed è frutto residuale di una partita svolta fuori dal nostro territorio. Se la Franzoni ci crede e intende proseguire un confronto privo della possibilità oggettiva di fattibilità,allora accetti di dotare ogni lavoratore con il "paracadute" di una somma economica sotto forma di penale. Questo per noi diventerebbe un eccellente banco di prova delle volontà realizzatrice delle sue idee progettuali. Noi pensiamo di dover operare come è nelle abitudini che si realizzano tra gli imprenditori. Gli impegni sono ben diversi dagli obblighi. Non si può fare un accordo dove gli equilibri spostano la "bilancia" verso una sola direzione, quella della Franzoni.
A noi che resta? Vorremmo scrivere del cetriolo è l'ortolano che………… Ma è una volgarità. Credeteci è solo l'unico risultato ottenuto. È questo cetriolo sicuramente non ci servirà per l'insalata, ma purtroppo ritornerà "all'ortolano…… in questo caso ai lavoratori". Chiediamo comunque scusa per l'esempio un tantino scurrile ma siamo veramente stanchi di batterci in continuazione contro chi cerca di modificare una realtà con la mistificazione. Non ci convincerete ad avere una linea diversa. Questo è il nostro punto di vista.
I lavoratori e noi che li rappresentiamo lotteremo fino in fondo. Ancora una volta desideriamo dire a tutti che non permetteremo strumentalizzazioni di alcun genere. La politica e i suoi rappresentanti se vogliono si uniscano a noi per una battaglia che affermi il diritto al lavoro. La dignità di un territorio si misura dalla sua capacità di difendere la sua gente dall' inevitabile prospettiva di dover ancora una volta preparare la "valigia di cartone" ed emigrare. La politica deve intervenire con soluzioni,se si continua così non resteranno che le macerie.
Quindi si faccia lobby. Noi vi chiamiamo alla stesura di una piattaforma comune che rivendichi risorse, partendo dalla definizione di area di crisi. Cgil-Cisl-Uil le associazioni imprenditoriali, i Sindaci, i Parlamentari, i Consiglieri Comunali, Provinciali e Regionali i partiti tutti, si mettano insieme definendo un percorso comune. Si parta quindi dalla Franzoni filati per invertire il ciclo negativo della perdita di imprese e di già oramai migliaia di posti di lavoro.»La RSU
Domenico Cognetti
Francesco Pellegrino
Segretario Regionale Uilta-Uil
Luigi Mesaroli