Vita di città
Trani, l’assalto di rom e mendicanti
Commercianti esasperati. Cosa fare?
Trani - martedì 7 luglio 2009
L'argomento è delicato ma necessita di attenzione. In redazione sono giunte diverse segnalazioni da parte soprattutto di commercianti, esasperati dal costante assalto, durante l'intero arco della giornata, di un numero sempre crescente di rom e mendicanti.
In principio erano quattro, cinque al massimo, muniti di strumenti musicali e con prole al seguito (cosa che sarebbe proibita dalla legge). Un pezzo arrangiato con fisarmonica o violino, la richiesta di qualche spicciolo e via, da una zona all'altra della città, presidiando bar e punti di ritrovo accuratamente studiati. Nelle ultime settimane, la famiglia di zingari e rom è notevolmente cresciuta anche in virtù dell'avvicinarsi delle feste patronali in tutta la sesta provincia. E così, da diversi giorni, li trovi accampati in piazza nelle ore pomeridiane, agli angoli dei semafori più trafficati, in giro per il porto a chiedere elemosina a chiunque capiti a tiro, in particolare ai clienti dei ristoranti, costantemente infastiditi dal continuo avvicinarsi di mendicanti.
E sono proprio i ristoratori del porto ad alzare la voce, denunciando, tra le altre cose, la presenza di venditori ambulanti rumorosi e – a loro dire – in gran parte abusivi, che trovano, nel cuore del centro storico, rifugio e protezione per vendere cd musicali, oggetti e souvenir. I commercianti chiedono più controlli alle Forze dell'Ordine e fanno appello al rispetto delle regole, spiegando che l'atteggiamento di tolleranza finora mantenuto rischia di andarsi a far benedire.
In molte città, sulla questione, si è deciso per una linea dura. Amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra hanno adottato misure drastiche per ristabilire la legalità e sancire il rispetto delle regole. A Firenze, lo scorso anno, fece notizia la redazione di un regolamento con cui si contrastava senza mezzi termini il fenomeno, con multe salate e tolleranza zero per chi veniva sorpreso a recare disturbo agli altri ed a chiedere l'elemosina. Nel mirino finirono anche i lavavetri. Misure ancora più forti e restrittive si sono registrate nel nord est, dove sono state introdotte politiche di forte repressione nei confronti degli extracomunitari. Da un eccesso all'altro, da una realtà all'altra. Dicevamo ad inizio articolo di quanto l'argomento sia delicato, perché facilmente strumentalizzabile: da un lato c'è chi preme per la linea dura, dall'altro c'è chi parla di posizioni di pregiudizio che impediscono di affrontare l'argomento con buon senso. Al di là delle posizioni, rispettabili entrambi, a nostro avviso qualcosa va fatto.
In principio erano quattro, cinque al massimo, muniti di strumenti musicali e con prole al seguito (cosa che sarebbe proibita dalla legge). Un pezzo arrangiato con fisarmonica o violino, la richiesta di qualche spicciolo e via, da una zona all'altra della città, presidiando bar e punti di ritrovo accuratamente studiati. Nelle ultime settimane, la famiglia di zingari e rom è notevolmente cresciuta anche in virtù dell'avvicinarsi delle feste patronali in tutta la sesta provincia. E così, da diversi giorni, li trovi accampati in piazza nelle ore pomeridiane, agli angoli dei semafori più trafficati, in giro per il porto a chiedere elemosina a chiunque capiti a tiro, in particolare ai clienti dei ristoranti, costantemente infastiditi dal continuo avvicinarsi di mendicanti.
E sono proprio i ristoratori del porto ad alzare la voce, denunciando, tra le altre cose, la presenza di venditori ambulanti rumorosi e – a loro dire – in gran parte abusivi, che trovano, nel cuore del centro storico, rifugio e protezione per vendere cd musicali, oggetti e souvenir. I commercianti chiedono più controlli alle Forze dell'Ordine e fanno appello al rispetto delle regole, spiegando che l'atteggiamento di tolleranza finora mantenuto rischia di andarsi a far benedire.
In molte città, sulla questione, si è deciso per una linea dura. Amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra hanno adottato misure drastiche per ristabilire la legalità e sancire il rispetto delle regole. A Firenze, lo scorso anno, fece notizia la redazione di un regolamento con cui si contrastava senza mezzi termini il fenomeno, con multe salate e tolleranza zero per chi veniva sorpreso a recare disturbo agli altri ed a chiedere l'elemosina. Nel mirino finirono anche i lavavetri. Misure ancora più forti e restrittive si sono registrate nel nord est, dove sono state introdotte politiche di forte repressione nei confronti degli extracomunitari. Da un eccesso all'altro, da una realtà all'altra. Dicevamo ad inizio articolo di quanto l'argomento sia delicato, perché facilmente strumentalizzabile: da un lato c'è chi preme per la linea dura, dall'altro c'è chi parla di posizioni di pregiudizio che impediscono di affrontare l'argomento con buon senso. Al di là delle posizioni, rispettabili entrambi, a nostro avviso qualcosa va fatto.