Cronaca
Trani, l'omicidio Nunzio De Girolamo resta un giallo
Gli inquirenti sono convinti: è stato Nicola Lops. Chi lo ha aiutato? I figli no
Trani - sabato 3 dicembre 2011
10.50
Era stata chiesta l'archiviazione per «morte del reo». Ma poi la procura, sulla base di nuovi elementi, ha deciso di ritirare la richiesta. Quello di Nunzio De Girolamo, l'imprenditore tranese ucciso il 14 maggio scorso nelle campagne di Bisceglie, rimane a tutt'oggi un giallo.
Tra le poche certezze dei carabinieri della compagnia di Trani e del pm Michele Ruggiero c'è la convinzione che a uccidere De Girolamo sia stato l'intonachista Nicola Lops, con il quale l'imprenditore edile aveva rapporti di lavoro. Ma nel chiudere le indagini, rimane in sospeso un grande interrogativo: chi ha aiutato Lops nell'occultamento del cadavere, che venne ritrovato in un pozzo? Pare non siano stati i figli di Lops, Savino Massimo e Lorenzo, pur indagati nel procedimento, dal momento che i tabulati telefonici escludono la loro presenza sul luogo del delitto. Ma non si è mai riusciti ad accertare la presenza di un'altra persona sul posto.
Certo, invece, per gli inquirenti il fatto che il delitto sia maturato al culmine di una lite tra De Girolamo e Lops, scatenata dal fatto che quest'ultimo pretendesse il saldo per alcuni lavori nelle villette in costruzione a Trani. L'intonachista, poi, si sarebbe suicidato in preda al rimorso. Le indagini ora proseguiranno.
Intanto, le dichiarazioni rese da un ex detenuto in merito al possibile movente dell'omicidio da ricercarsi in ambienti vicini a quelli comunali, non hanno trovato credito. Ma un autonomo fascicolo è stato aperto dal pm Ruggiero per altri profili di reato.
Tra le poche certezze dei carabinieri della compagnia di Trani e del pm Michele Ruggiero c'è la convinzione che a uccidere De Girolamo sia stato l'intonachista Nicola Lops, con il quale l'imprenditore edile aveva rapporti di lavoro. Ma nel chiudere le indagini, rimane in sospeso un grande interrogativo: chi ha aiutato Lops nell'occultamento del cadavere, che venne ritrovato in un pozzo? Pare non siano stati i figli di Lops, Savino Massimo e Lorenzo, pur indagati nel procedimento, dal momento che i tabulati telefonici escludono la loro presenza sul luogo del delitto. Ma non si è mai riusciti ad accertare la presenza di un'altra persona sul posto.
Certo, invece, per gli inquirenti il fatto che il delitto sia maturato al culmine di una lite tra De Girolamo e Lops, scatenata dal fatto che quest'ultimo pretendesse il saldo per alcuni lavori nelle villette in costruzione a Trani. L'intonachista, poi, si sarebbe suicidato in preda al rimorso. Le indagini ora proseguiranno.
Intanto, le dichiarazioni rese da un ex detenuto in merito al possibile movente dell'omicidio da ricercarsi in ambienti vicini a quelli comunali, non hanno trovato credito. Ma un autonomo fascicolo è stato aperto dal pm Ruggiero per altri profili di reato.