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Turismo

Trani, porto turistico addio

Il Comune ha deciso di non dar seguito all’accordo con Italia Navigando. La telenovela si protraeva da 7 anni

Ponendo fine ad una telenovela durata 7 anni, il Comune di Trani ha deciso di non dare più seguito agli accordi, per altro abbondantemente scaduti, con Italia navigando per la realizzazione del porto turistico. La storia andava avanti da troppo tempo ed in modo assolutamente infruttuoso, così si è deciso di staccare la spina con un semplice «No grazie».

A gennaio del 2006 fu firmata la famosa convenzione che meritò finanche un passaggio trionfale in Consiglio comunale. Quella convenzione tra le parti prevedeva la costituzione di una società di scopo (Marina di Trani srl), nata nel maggio del 2008 e della quale non si hanno notizie. Nel 2009, dopo 3 anni di nulla, la giunta comunale pose dei termini perentori minacciando entro la fine di quell'anno l'annullamento dell'accordo in caso di mancato finanziamento Cipe di 5 milioni di euro ed in assenza di un significativo prolungamento della concessione demaniale sull'area (si parlava di 20 anni). Per questo motivo dette mandato al sindaco (all'epoca Tarantini) di sottoscrivere un nuovo atto di impegno con la società di sviluppo della portualità turistica controllata da Invitalia (la ex Sviluppo Italia).

Da quel momento in poi si è andati avanti con spot. A marzo del 2010, Gabriella Carlucci e l'assessore regionale Fabiano Amati, congiuntamente annunciarono che il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Regione Puglia, Invitalia ed Italia Navigando SpA avevano firmato l'accordo di programma quadro in materia di portualità turistica che prevedeva la riqualificazione e la gestione del porto turistico di Trani. «Il porto turistico di Trani verrà ultimato entro il 31 dicembre di quest'anno» disse la Carlucci nel 2010. A dicembre del 2010 fu il sindaco Tarantini ad abbandonarsi in ottimistiche considerazioni: «Da febbraio del 2011 – disse nell'incontro di fine anno coi cronisti - il Comune otterrà dalla Regione l'estensione della concessione demaniale sul porto. Il che significa che potremo attuare finalmente quel progetto di realizzazione del porto turistico già definito con Italia navigando». Fine delle trasmissioni, almeno per ciò che riguarda le annunciazioni a mezzo stampa.

Da allora non è successo più nulla fin quando – e siamo quasi ai giorni nostri – alcuni emissari di Italia navigando hanno tentato un ennesimo approccio con la nuova amministrazione. Il tempo delle parole però è scaduto. Trani resta col suo porto.
La firma della convenzione con Italia Navigando (gennaio 2006)La firma della convenzione con Italia Navigando (gennaio 2006)La firma della convenzione con Italia Navigando (gennaio 2006)La firma della convenzione con Italia Navigando (gennaio 2006)La firma della convenzione con Italia Navigando (gennaio 2006)La firma della convenzione con Italia Navigando (gennaio 2006)
L'intervento per la riqualificazione del porto di Trani era dedicato in gran parte alle imbarcazioni di medie dimensioni e alla realizzazione di volumetrie destinate all'accoglienza dei diportisti, prevedeva l'installazione di pontili galleggianti e relativi servizi sia nella zona interna al porto, la darsena, sia lungo il Molo Sant'Antonio. L'area a terra sarebbe stata suddivisa in due zone posizionate rispettivamente la prima su una piattaforma galleggiante a ridosso della banchina della Conca e la seconda lungo la prima porzione della banchina del molo Sant'Antonio a partire dalla radice del molo stesso. In particolare il posizionamento di nuovi pontili galleggianti nella darsena turistica ed il riuso di parte di quelli esistenti, avrebbe dovuto consentire l'ormeggio di 275 posti barca sino a 21 metri.
  • Porto di Trani
  • Piattaforma galleggiante
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