Enti locali
Trani, prima passi verso la normalità finanziaria
Finalmente approvato il rendiconto di gestione del 2010. Le dichiarazioni dei consiglieri
Trani - martedì 9 ottobre 2012
18.09
Primi passi verso la normalità amministrativa e finanziaria del Comune di Trani. Il Consiglio ha approvato la presa d'atto della pronuncia della Corte dei Conti in merito al rendiconto di gestione 2009 ed ha approvato finalmente il rendiconto di gestione del 2010.
L'opposizione non ha fatto sconti, contestando i provvedimenti e non votandoli. Il sindaco, Gigi Riserbato, sottolinea la prova di compattezza della maggioranza: «Abbiamo portato a termine un risultato di non poco conto, che spiana la strada verso la normalizzazione dell'attività amministrativa dopo un periodo di gestione che oserei definire quasi commissariale. Mi spiace che l'opposizione non abbia voluto seguire quel percorso che io stesso avevo suggerito, evidentemente c'è ancora adrenalina da campagna elettorale. Detto questo esprimo gratitudine alla maggioranza che ha dimostrato profondo senso di responsabilità approvando provvedimenti delicatissimi e rinvenienti dalla passata amministrazione».
«Non potevamo affatto condividere e votare questi provvedimenti – ha detto Mimmo De Laurentis – e sono intimamente convinto che anche in maggioranza c'è stato qualcuno che ha fatto violenza a se stesso alzando la mano. Non a caso, molti dei rieletti, alcuni mesi fa, erano letteralmente scappati dall'aula per di non approvare una delibera che oggi ci è stata riproposta senza alcuna modifica. Chi ha votato a favore ha voluto coscientemente ignorare i rilievi certificati dai revisori dei conti che hanno asserito la non congruità dei conti pubblici. L'opposizione non poteva condividere i provvedimenti dal punto di vista politico per il modo bizzarro di gestire la cosa pubblica, e non li poteva condividere dal punto di vista tecnico. Il bilancio 2010 porta con se un deficit dovuto alla mancata rettifica delle prescrizioni evidenziate nella pronuncia della Corte dei conti sul bilancio del 2009».
Su questo passaggio si è battuto Ugo Operamolla: «E' irrituale approvare una mera presa d'atto dei rilievi della Conti dei Conti sul bilancio 2009 senza poi apporre i dovuti correttivi nei bilanci a seguire. Se le premesse non sono definite, il risultato dell'esercizio 2010 non sarà mai veritiero in toto. A fronte di questa inattendibilità contabile fa seguito un atteggiamento non responsabile della maggioranza che per fuggire dai guai ha ritenuto approvare tutto senza entrare nel merito dei problemi».
Soddisfazione è stata espressa dal capogruppo del Pdl, Maurizio Musci: «La maggioranza ha dimostrato grande senso di responsabilità approvando dei provvedimenti che costituiscono delle condizioni essenziali per dare vigore all'attività amministrativa e certezze, ancorchè minime visto il momento storico, alla città. All'approvazione del rendiconto 2010, ad esempio, erano legate le sorti di maggiori entrate per oltre 2 milioni e mezzo, somme che al Comune necessitano con urgenza. Il risultato del Consiglio assume maggior rilievo se si pensa alla campagna di terrorismo psicologico da parte dell'opposizione nei confronti di chi, per la prima volta, doveva approvare dei deliberati così pesanti come due bilanci comunali su cui, in passato, non era stata trovata la quadratura».
L'opposizione non ha fatto sconti, contestando i provvedimenti e non votandoli. Il sindaco, Gigi Riserbato, sottolinea la prova di compattezza della maggioranza: «Abbiamo portato a termine un risultato di non poco conto, che spiana la strada verso la normalizzazione dell'attività amministrativa dopo un periodo di gestione che oserei definire quasi commissariale. Mi spiace che l'opposizione non abbia voluto seguire quel percorso che io stesso avevo suggerito, evidentemente c'è ancora adrenalina da campagna elettorale. Detto questo esprimo gratitudine alla maggioranza che ha dimostrato profondo senso di responsabilità approvando provvedimenti delicatissimi e rinvenienti dalla passata amministrazione».
«Non potevamo affatto condividere e votare questi provvedimenti – ha detto Mimmo De Laurentis – e sono intimamente convinto che anche in maggioranza c'è stato qualcuno che ha fatto violenza a se stesso alzando la mano. Non a caso, molti dei rieletti, alcuni mesi fa, erano letteralmente scappati dall'aula per di non approvare una delibera che oggi ci è stata riproposta senza alcuna modifica. Chi ha votato a favore ha voluto coscientemente ignorare i rilievi certificati dai revisori dei conti che hanno asserito la non congruità dei conti pubblici. L'opposizione non poteva condividere i provvedimenti dal punto di vista politico per il modo bizzarro di gestire la cosa pubblica, e non li poteva condividere dal punto di vista tecnico. Il bilancio 2010 porta con se un deficit dovuto alla mancata rettifica delle prescrizioni evidenziate nella pronuncia della Corte dei conti sul bilancio del 2009».
Su questo passaggio si è battuto Ugo Operamolla: «E' irrituale approvare una mera presa d'atto dei rilievi della Conti dei Conti sul bilancio 2009 senza poi apporre i dovuti correttivi nei bilanci a seguire. Se le premesse non sono definite, il risultato dell'esercizio 2010 non sarà mai veritiero in toto. A fronte di questa inattendibilità contabile fa seguito un atteggiamento non responsabile della maggioranza che per fuggire dai guai ha ritenuto approvare tutto senza entrare nel merito dei problemi».
Soddisfazione è stata espressa dal capogruppo del Pdl, Maurizio Musci: «La maggioranza ha dimostrato grande senso di responsabilità approvando dei provvedimenti che costituiscono delle condizioni essenziali per dare vigore all'attività amministrativa e certezze, ancorchè minime visto il momento storico, alla città. All'approvazione del rendiconto 2010, ad esempio, erano legate le sorti di maggiori entrate per oltre 2 milioni e mezzo, somme che al Comune necessitano con urgenza. Il risultato del Consiglio assume maggior rilievo se si pensa alla campagna di terrorismo psicologico da parte dell'opposizione nei confronti di chi, per la prima volta, doveva approvare dei deliberati così pesanti come due bilanci comunali su cui, in passato, non era stata trovata la quadratura».