Religioni
Trani rinnova i festeggiamenti in onore di San Ciro, in programma il 31 gennaio
Il priore Fabrizio Lamesta ricorda l'importante testimonianza del Santo
Trani - domenica 20 gennaio 2019
Anche quest'anno si rinnova l'atto di culto che, ormai da secoli, la nostra Confraternita tributa al nostro San Ciro nell'occasione della festa del 31 gennaio. Tale occasione torna a ricordarci come la Misericordia Divina ha voluto dare un segno grande della sua predilezione per noi, donando alla nostra Confraternita e a tutta la comunità parrocchiale di San Giuseppe un così grande protettore e intercessore.
È un grande privilegio, infatti, poter vantate il patronato di un santo martire e per di più della levatura di Ciro d' Alessandria riconosciuta sia da tutta la Chiesa Cattolica d' Occidente, sia dalle Chiese sorelle d'Oriente.
San Ciro diventa così ponte d'unione tra noi e tutta la cristianità alla quale vogliamo volgere il nostro pensiero soprattutto lì dove ancora la Chiesa di Cristo è perseguitata. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che ancora oggi i credenti in Gesù sono perseguitati in molte parti del mondo e numerosi muoiono a causa della fede nel Signore della vita.
Al di là dell'umana tristezza che tutto questo può procurare, il nostro sguardo di fede è invitato a riconoscere dietro a questi eventi il segno della fecondità attuale del Vangelo. Oggi, come nei giorni del nostro San Ciro, la Buona Notizia è rigettata dagli uomini di questo mondo perché riconosciuta come pietra di scandalo capace di portare la libertà ai prigionieri, agli afflitti la gioia, la dignità piena agli uomini del nostro tempo.
Il nostro ritrovarci da credenti attorno al nostro Santo Patrono, allora, ci conferma nella fede; ci rinsalda alla radice buona che i nostri padri ci hanno lasciato come solido riferimento per la costruzione della vita nostra, delle nostre famiglie e del nostro tessuto sociale. San Ciro ci rinvita a porre il Vangelo di Cristo a fondamento delle scelte essenziali nostre e del nostro vivere insieme.
Ancora oggi, come ieri, il Vangelo può rivelare l'uomo all'uomo e riportare libertà vera, gioia piena e consapevole dignità, lì dove questi requisiti fondanti sono stati offuscati se non addirittura smarriti.
Il Martire d'Alessandria non solo ci ricorda la solida radice su cui i nostri padri del passato hanno costruito, ma ci indica la via su cui tracciare il nostro futuro. È la via maestra del martirio, ovvero della testimonianza.
Su questa strada la nostra Europa ha conosciuto la fede, grazie al sacrificio per amore di molti uomini e donne che hanno fatto conoscere Gesù con l'estrema testimonianza del dono della vita.
Oggi più che mai il continente europeo ha bisogno di riconoscere il cuore originante della sua identità, attraverso la testimonianza di ciascuno di noi; una testimonianza concreta, quotidiana e senza compromessi.
Ogni vero cristiano oggi è chiamato ad essere per i figli del nostro tempo un segno eloquente di quella luce che sola può rischiarare le ombre del futuro. Il mondo ha bisogno di testimoni e San Ciro ce lo rammenta ogni volta che ritorniamo con gli occhi del corpo o del cuore alle sue Sacre Reliquie che, ancora una volta, in questa festa potremmo venerare.
In tale occasione, come sempre, tutti torneremo a camminare dietro il nostro Santo Patrono per ricordare a noi stessi che come cristiani siamo invitati a seguire le sue orme nel rendere una testimonianza chiara ai nostri figli e agli uomini del nostro tempo, secondo una forma di martirio che probabilmente sarà diversa da quella di San Ciro, ma non per questo meno chiara e decisa.
Anche noi, come Lui, chiediamone la forza e il coraggio alla Divina Provvidenza, perché la testimonianza di fede di noi cristiani di oggi sia fondamento stabile e via luminosa per i cristiani di domani.
San Ciro interceda per tutti noi e siano per noi pegno e sprone di vita cristiana.
Priore Fabrizio Lamesta