Eventi e cultura
Traninostra esalta il ruolo della città nell’unità del Paese
Italia 150, mostra in biblioteca. Oltre 500 visitatori nel primo giorno. In esclusiva foto e documenti
Trani - venerdì 18 marzo 2011
11.46
Oltre cinquecento visitatori nel primo giorno d'apertura. La mostra sull'unità d'Italia allestita in biblioteca è un autentico tesoro per gli appassionati della storia risorgimentale e cittadina. Organizzata dall'associazione culturale Traninostra in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Trani, l'esposizione ha come obiettivo quello di trasmettere ai giovani un pezzo di storia sconosciuta e dimenticata. «Il Risorgimento - spiega Lucia Fiore, presidente di Traninostra - deve essere qualcosa da portare nella cultura di ciascuno di noi e che ci deve aiutare ad attraversare questo secolo per proiettarci in una dimensione sovranazionale, realizzando così un sogno che è stato del nostro Giovanni Bovio».
Gran parte della ricerca è stata condotta da Vittorio Tolomeo: «Non sempre la memoria ci aiuta e molte volte occorre rimuovere la polvere dalle dimenticanze e dell'oblio. Attraverso le antiche carte si possono riscoprire i valori che hanno animato la nostra Trani, al di sopra delle divisioni e distinzioni».
La mostra è articolata lungo tre percorsi. Il primo ripercorre il momento dell'ingresso di Giuseppe Garibaldi a Napoli con la pubblicazione dei decreti che furono emanati. Il secondo riguarda gli uomini e gli eventi del nostro Risorgimento: una serie di iconografie originali con i volti degli uomini che hanno fatto la storia dell'unità nazionale, arricchite da documenti storici degli eventi. Il terzo segmento è invece legato al contributo di Trani a quel fondamentale processo storico. «Abbiamo ipotizzato - spiega Tolomeo - tre fasi differenti per sottolineare il ruolo della nostra città alla risorgenza, sia nel campo giuridico che in quello dell'istruzione e della cultura, senza dimenticare il cenacolo di intellettuali che ruotavano intorno alla nostra città. Questo percorso è rappresentato dal contributo della Corte d'Appello, dei suoi magistrati e dei suoi presidenti».
Attraversando i corridoi della mostra si riscoprono le storie di Abbamonte (condannato a morte dal governo borbonico e nominato primo presidente della Corte d'Appello di Trani), quella del sostituto procuratore del re, Ulloa, si incontra la setta dei Carbonari (denominata Il pellicano, la più numerosa della terra di Bari con i suoi 506 iscritti), rivivono gli eventi che portarono alla destituzione del Decurionato del Comune di Trani (l'equivalente dell'attuale giunta), gli atti di ribellione come il fuoco appiccato verso lo stemma austriaco a cui seguirono arresti e carcerazioni. «I segni di questa storia locale - spiega Lucia Fiore - sono tuttora presenti in città. A San Luigi è presente una targa che ricorda la guardia nazionale, alcuni bassorilievi fra cui lo stemma dei Savoia, in piazza Cesare Battisti è presente la lapide in memoria di Giuseppe Garibaldi. La nostra città, inoltre, è stata la prima a dedicare un monumento in onore di Giuseppe Mazzini».
«Trani - spiega Tolomeo - ha avuto un ruolo attivo nel progetto rinascimentale in virtù della presenza del tribunale che ha ingigantito gli eventi, nel bene e nel male, dimostrandosi strumento di repressione e di protezione. I protagonisti di questa storia sono molteplici, dal sindaco Beltrani a Soria ma senza trascurare gli altri. Tutti hanno partecipato all'unità nazionale, non solo gli intellettuali, ma anche gli appartenenti al mondo del lavoro come operai e marinai, senza escludere il movimento studentesco».
In allegato è possibile consultare gran parte dei documenti e dei testi presenti nella mostra in biblioteca. Il materiale è una gentile concessione dell'associazione Traninostra.
Gran parte della ricerca è stata condotta da Vittorio Tolomeo: «Non sempre la memoria ci aiuta e molte volte occorre rimuovere la polvere dalle dimenticanze e dell'oblio. Attraverso le antiche carte si possono riscoprire i valori che hanno animato la nostra Trani, al di sopra delle divisioni e distinzioni».
La mostra è articolata lungo tre percorsi. Il primo ripercorre il momento dell'ingresso di Giuseppe Garibaldi a Napoli con la pubblicazione dei decreti che furono emanati. Il secondo riguarda gli uomini e gli eventi del nostro Risorgimento: una serie di iconografie originali con i volti degli uomini che hanno fatto la storia dell'unità nazionale, arricchite da documenti storici degli eventi. Il terzo segmento è invece legato al contributo di Trani a quel fondamentale processo storico. «Abbiamo ipotizzato - spiega Tolomeo - tre fasi differenti per sottolineare il ruolo della nostra città alla risorgenza, sia nel campo giuridico che in quello dell'istruzione e della cultura, senza dimenticare il cenacolo di intellettuali che ruotavano intorno alla nostra città. Questo percorso è rappresentato dal contributo della Corte d'Appello, dei suoi magistrati e dei suoi presidenti».
Attraversando i corridoi della mostra si riscoprono le storie di Abbamonte (condannato a morte dal governo borbonico e nominato primo presidente della Corte d'Appello di Trani), quella del sostituto procuratore del re, Ulloa, si incontra la setta dei Carbonari (denominata Il pellicano, la più numerosa della terra di Bari con i suoi 506 iscritti), rivivono gli eventi che portarono alla destituzione del Decurionato del Comune di Trani (l'equivalente dell'attuale giunta), gli atti di ribellione come il fuoco appiccato verso lo stemma austriaco a cui seguirono arresti e carcerazioni. «I segni di questa storia locale - spiega Lucia Fiore - sono tuttora presenti in città. A San Luigi è presente una targa che ricorda la guardia nazionale, alcuni bassorilievi fra cui lo stemma dei Savoia, in piazza Cesare Battisti è presente la lapide in memoria di Giuseppe Garibaldi. La nostra città, inoltre, è stata la prima a dedicare un monumento in onore di Giuseppe Mazzini».
«Trani - spiega Tolomeo - ha avuto un ruolo attivo nel progetto rinascimentale in virtù della presenza del tribunale che ha ingigantito gli eventi, nel bene e nel male, dimostrandosi strumento di repressione e di protezione. I protagonisti di questa storia sono molteplici, dal sindaco Beltrani a Soria ma senza trascurare gli altri. Tutti hanno partecipato all'unità nazionale, non solo gli intellettuali, ma anche gli appartenenti al mondo del lavoro come operai e marinai, senza escludere il movimento studentesco».
In allegato è possibile consultare gran parte dei documenti e dei testi presenti nella mostra in biblioteca. Il materiale è una gentile concessione dell'associazione Traninostra.