Vita di città
Trasferimento del Patto Territoriale, interviene il presidente
Tarantini "Ridurre i costi di gestione tra gli obiettivi del CdA"
Trani - venerdì 7 agosto 2009
«Rispondo alle numerose note apparse sugli organi di stampa in merito al trasferimento della sede del Patto Territoriale, solo dopo aver tenuto all'uopo una riunione del CdA secondo le più elementari norme della deontologia di un componente di un consiglio di amministrazione.Il Patto Territoriale, dalla sua nascita a tutto il 2008, ha vissuto di fondi del Programma Aggiuntivo, ossia di trasferimenti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall'Unione Europea.
Tutto ciò ha corrisposto ad un periodo di vacche molto grasse che si è concluso a dicembre 2007.Va da sé, che il CdA da me presieduto, insediatosi all'inizio del 2008, ha avuto sin da subito un duplice impegno: ipotizzare piani di sviluppo per il Patto Territoriale indipendenti da finanziamenti a pioggia, e ridurre il più possibile i costi di gestione di fatto sostenuti quasi al 100% dal fondo consortile, cioè dal denaro dei cittadini della nuova provincia più quelli di Corato.In tale ambito si è giunti ad una nuova piattaforma di sviluppo che valorizza al massimo le risorse interne al Patto concludendo l'epoca delle consulenze e degli esperti esterni ad ogni piè sospinto, e ricerca sedi con costi di locazione meno onerosi rispetto a quelli attuali, ovvero € 35.000,00 annui, come del resto è avvenuto con la sede di Bruxelles, con un risparmio di circa la metà rispetto al canone precedente.
A tutte le città è stata data la possibilità di avanzare proposte e la Città di Barletta non ne ha ancora avanzata una, salvo una dichiarazione del proprietario dell'immobile, attuale sede del Patto, il quale si dichiara disponibile a rivedere il contratto con costi più contenuti.Se si considera che questo immobile denominato "Polo Logistico" è stato realizzato da questo imprenditore privato anche con fondi comunitari recepiti proprio grazie al Patto Territoriale per circa € 1.500.000,00 a fondo perduto, risulta ancor più evidente quanto sia necessaria una operazione di revisione di certi consolidati rapporti.
Tutto ciò, a mio avviso, non centra nulla né con il ruolo della Città di Barletta né con quello di altre città. Non ho, da Sindaco, fatto questioni di campanile sulle sedi della nuova provincia, tantomeno ho intenzione di farlo da Presidente del Patto.Temo però che l'orgoglio cittadino possa talvolta essere la foglia di fico per coprire questioni che nulla hanno a che fare con la realtà amministrativa e la buona amministrazione del patto».
Dott. Giuseppe TarantiniIl Presidente del PTO NBO
Tutto ciò ha corrisposto ad un periodo di vacche molto grasse che si è concluso a dicembre 2007.Va da sé, che il CdA da me presieduto, insediatosi all'inizio del 2008, ha avuto sin da subito un duplice impegno: ipotizzare piani di sviluppo per il Patto Territoriale indipendenti da finanziamenti a pioggia, e ridurre il più possibile i costi di gestione di fatto sostenuti quasi al 100% dal fondo consortile, cioè dal denaro dei cittadini della nuova provincia più quelli di Corato.In tale ambito si è giunti ad una nuova piattaforma di sviluppo che valorizza al massimo le risorse interne al Patto concludendo l'epoca delle consulenze e degli esperti esterni ad ogni piè sospinto, e ricerca sedi con costi di locazione meno onerosi rispetto a quelli attuali, ovvero € 35.000,00 annui, come del resto è avvenuto con la sede di Bruxelles, con un risparmio di circa la metà rispetto al canone precedente.
A tutte le città è stata data la possibilità di avanzare proposte e la Città di Barletta non ne ha ancora avanzata una, salvo una dichiarazione del proprietario dell'immobile, attuale sede del Patto, il quale si dichiara disponibile a rivedere il contratto con costi più contenuti.Se si considera che questo immobile denominato "Polo Logistico" è stato realizzato da questo imprenditore privato anche con fondi comunitari recepiti proprio grazie al Patto Territoriale per circa € 1.500.000,00 a fondo perduto, risulta ancor più evidente quanto sia necessaria una operazione di revisione di certi consolidati rapporti.
Tutto ciò, a mio avviso, non centra nulla né con il ruolo della Città di Barletta né con quello di altre città. Non ho, da Sindaco, fatto questioni di campanile sulle sedi della nuova provincia, tantomeno ho intenzione di farlo da Presidente del Patto.Temo però che l'orgoglio cittadino possa talvolta essere la foglia di fico per coprire questioni che nulla hanno a che fare con la realtà amministrativa e la buona amministrazione del patto».
Dott. Giuseppe TarantiniIl Presidente del PTO NBO