Politica
Trattamento di fine mandato, tra i “no” c’è quello della consigliera Ciliento
«Non è quello che serve in questo momento alla Puglia»
Trani - sabato 10 giugno 2023
9.57
«Il trattamento di fine mandato non è quello che serve in questo momento alla Puglia». A dirlo è la consigliera regionale Debora Ciliento che esprime il suo dissenso alla proposta di reintrodurre il trattamento di fine mandato. «Se la proposta, così presentata, fosse approvata - spiega Ciliento -, il trattamento di fine mandato tornerebbe ad essere valido in maniera retroattiva, ovvero dal primo gennaio 2013.
Anche se personalmente contraria, una proposta che volesse reintrodurre il TFM a partire dalla prossima legislatura e senza alcuna retroattività, sarebbe meno attaccabile da ogni punto di vista. Questa formula di reintroduzione del trattamento di fine mandato rappresenterebbe un ulteriore motivo di allontanamento dei cittadini da quella sana politica che esiste e cammina sulle gambe delle persone. Ritengo, infine, che in un periodo di Guerra alle porte dell'Europa, di inflazione galoppante che riduce il potere d'acquisto di pensionati e operai, in cui il Governo Meloni non sta mettendo al centro le problematiche delle fasce più deboli abolendo il reddito di cittadinanza, il contributo del fitto casa - conclude Ciliento -, il Partito Democratico dovrebbe pensare a utilizzare le risorse economiche regionali non per aumentare i benefici dei consiglieri, ma per realizzare interventi mirati per le città e le sue comunità.
Le famiglie dei nostri territori hanno numerosi problemi da dover affrontare e non è eticamente corretto che una parte del consiglio regionale pensi a come reintrodurre con effetto retroattivo la liquidazione per consiglieri e assessori».
Anche se personalmente contraria, una proposta che volesse reintrodurre il TFM a partire dalla prossima legislatura e senza alcuna retroattività, sarebbe meno attaccabile da ogni punto di vista. Questa formula di reintroduzione del trattamento di fine mandato rappresenterebbe un ulteriore motivo di allontanamento dei cittadini da quella sana politica che esiste e cammina sulle gambe delle persone. Ritengo, infine, che in un periodo di Guerra alle porte dell'Europa, di inflazione galoppante che riduce il potere d'acquisto di pensionati e operai, in cui il Governo Meloni non sta mettendo al centro le problematiche delle fasce più deboli abolendo il reddito di cittadinanza, il contributo del fitto casa - conclude Ciliento -, il Partito Democratico dovrebbe pensare a utilizzare le risorse economiche regionali non per aumentare i benefici dei consiglieri, ma per realizzare interventi mirati per le città e le sue comunità.
Le famiglie dei nostri territori hanno numerosi problemi da dover affrontare e non è eticamente corretto che una parte del consiglio regionale pensi a come reintrodurre con effetto retroattivo la liquidazione per consiglieri e assessori».