Politica
Triminì: «Il caso Ici 2005 è solo la punta di un iceberg»
Per la Dc, il settore finanze del Comune è dilaniato da comportamenti omissivi. «Non possiamo tollerare che l'assessore Pappolla alzi vessilli e si dimostri indignato»
Trani - mercoledì 9 marzo 2011
A strettissimo giro di posta, il capogruppo della Democrazia cristiana, Domenico Triminì, risponde alle ultime dichiarazioni dell'assessore de La Puglia prima di tutto, Nicola Pappolla: «Non è nostra intenzione pescare nel torbido – scrive Triminì - ma alcune constatazioni vanno fatte anche perché inadempienze se ne riscontrano a iosa. La polemica sull'Ici 2005 è solo la punta di un iceberg. Il settore finanze da lei guidato in questi anni risulta dilaniato da molteplici comportamenti omissivi, intolleranti e insufficienti a determinare una buona azione amministrativa».
«Se Pappolla è disturbato dalla pochezza degli argomenti trattati – prosegue Triminì - è mia premura sintetizzare ma non in modo esaustivo, alcune quisquiglie. Non ricordiamo a memoria d'uomo la presentazione di un bilancio nei termini. Con lei i bilanci sono diventati quasi biennali. Non ricordiamo neanche una compartecipazione nella condivisione dei programmi in quanto non opportunamente finanziati».
Triminì va avanti con l'elenco: «Il piano esecutivo di gestione dell'anno 2010, approvato a dicembre dello stesso anno dalla giunta, la precarietà delle entrate penalizzata ulteriormente dall'assenza di qualsiasi politica seria di lotta all'evasione fiscale, passi carrabili abusivi, pubblicità abusiva e mai accertata. E che dire dei debiti fuori bilancio, della vendita degli immobili, del continuo ricorso alle anticipazioni di tesoreria, degli accertamenti Ici mai notificati per l'anno 2003, dei residui passivi cancellati dal bilancio consuntivo del 2009 con spese del personale per circa 1 milione di euro per garantire un minimo di attivo e non sforare il patto di stabilità? E che dire della mancata costituzione nel passivo fallimentare di Tributi Italia per circa 1.300.000 euro, circa ulteriori 96.000 euro di riscossione coattiva volatizzati nel nulla? E che dire dei contributi straordinari erogati e anticipati sui fondi buono casa quando non ancora percepiti dalla Regione, dei contributi regionali erogati dalla Regione mai utilizzati e quindi restituiti?».
«Ci fermiamo qui per pietà cristiana – conclude Triminì - ma non possiamo tollerare che l'assessore Pappolla alzi vessilli e si dimostri indignato per responsabilità attribuibili esclusivamente all'esercizio del suo mandato. Un poco di pudore, che diamine! E' inammissibile che Pappolla governi da diversi anni e la responsabilità debba essere attribuita a me, forza di minoranza da ormai sei anni. Pappolla deve trovare pure qualcuno che gli creda! L'unico trionfalismo ammissibile è l'uscita di scena dell'assessore. Di questo noi e la cittadinanza tutta gli saremo grati».
«Se Pappolla è disturbato dalla pochezza degli argomenti trattati – prosegue Triminì - è mia premura sintetizzare ma non in modo esaustivo, alcune quisquiglie. Non ricordiamo a memoria d'uomo la presentazione di un bilancio nei termini. Con lei i bilanci sono diventati quasi biennali. Non ricordiamo neanche una compartecipazione nella condivisione dei programmi in quanto non opportunamente finanziati».
Triminì va avanti con l'elenco: «Il piano esecutivo di gestione dell'anno 2010, approvato a dicembre dello stesso anno dalla giunta, la precarietà delle entrate penalizzata ulteriormente dall'assenza di qualsiasi politica seria di lotta all'evasione fiscale, passi carrabili abusivi, pubblicità abusiva e mai accertata. E che dire dei debiti fuori bilancio, della vendita degli immobili, del continuo ricorso alle anticipazioni di tesoreria, degli accertamenti Ici mai notificati per l'anno 2003, dei residui passivi cancellati dal bilancio consuntivo del 2009 con spese del personale per circa 1 milione di euro per garantire un minimo di attivo e non sforare il patto di stabilità? E che dire della mancata costituzione nel passivo fallimentare di Tributi Italia per circa 1.300.000 euro, circa ulteriori 96.000 euro di riscossione coattiva volatizzati nel nulla? E che dire dei contributi straordinari erogati e anticipati sui fondi buono casa quando non ancora percepiti dalla Regione, dei contributi regionali erogati dalla Regione mai utilizzati e quindi restituiti?».
«Ci fermiamo qui per pietà cristiana – conclude Triminì - ma non possiamo tollerare che l'assessore Pappolla alzi vessilli e si dimostri indignato per responsabilità attribuibili esclusivamente all'esercizio del suo mandato. Un poco di pudore, che diamine! E' inammissibile che Pappolla governi da diversi anni e la responsabilità debba essere attribuita a me, forza di minoranza da ormai sei anni. Pappolla deve trovare pure qualcuno che gli creda! L'unico trionfalismo ammissibile è l'uscita di scena dell'assessore. Di questo noi e la cittadinanza tutta gli saremo grati».