Riqualificazione del porto
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Vita di città

Turismo e lavoro, riqualificare il porto con più posti barche e servizi

Presentato il primo risultato del Protocollo d'intesa

Punti di forza e di debolezza, analisi delle prospettive di crescita e ipotesi di lavoro per consentire lo sviluppo economico del porto e ricucirlo con la città, a cominciare da quelle opere che potrebbero essere realizzate per qualificarlo come 'porto turistico'. È questo il contenuto dello studio sul fronte mare di Trani realizzato in attuazione del protocollo d'intesa sottoscritto tra Comune, Confindustria Bari e Bat e Ance Bari e Bat con l'obiettivo di favorire lo sviluppo urbano sostenibile della città.

Al centro dell'evento dal titolo "Trani - Studi Urbani - Il Porto come nuovo attrattore turistico", organizzato venerdì 27 ottobre nel Polo Museale, le analisi urbanistiche sulla zona e numerose ipotesi di lavoro per valorizzare l'area. Tra esse l'aumento dei posti barca (dagli attuali 520 a 580), in particolare quelli destinati alle imbarcazioni medio-grandi, l'allargamento delle banchine, la creazione di servizi turistici che permettano di ottenere riconoscimenti come la 'Bandiera Blu', la creazione di elementi di raccordo con la città, l'allargamento verso il mare della piattaforma terrestre con la realizzazione di un piccolo anfiteatro e la riqualificazione delle piazze della zona fronte mare.

Lo studio è stato condotto da un gruppo di lavoro coordinato dall'Ordinario di Ingegneria ambientale del Politecnico di Bari Leonardo Damiani e dal presidente del Cerset – Ance Mario Presicci. All'incontrosono intervenuti il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, l'assessore regionale ai Lavori pubblici Anna Maria Curcuruto, il presidente di Ance Beppe Fragasso, il presidente della zona Bat di Confindustria Sergio Fontana, il responsabile urbanistica di Legambiente Puglia Domenico Delle Foglie e il prorettore vicario del Politecnico di Bari Loredana Ficarelli.

Lo studio ha analizzato i punti di forza del litorale tranese, in buono stato di conservazione ma che potrebbero essere oggetto di lavori per migliorarne sicurezza e fruibilità oltre che per dare un'identità architettonica precisa al centro cittadino; tra questi il Castello Svevo, da proteggere dalla forza erosiva del mare e armonizzare da un punto di vista architettonico con il porto, e la villa Comunale, da valorizzare insieme a tanti edifici di rilievo storico e diverse piazze. Dall'analisi del porto, e del suo possibile inserimento nel sistema dei porti turistici italiani, emerge una proiezione su quello che potrebbe essere l'aumento delle imbarcazioni in ingresso grazie al crescente afflusso di turisti in Puglia, nella quale si rileva una carenza di quasi 15 mila posti barca, di cui circa 800 solo nella Bat. L'analisi opera una riflessione anche sulla carenza di servizi e aree attrezzate, che rendono necessaria la realizzazione di nuove infrastrutture (come banchine e attività commerciali, servizi diportistici e tecnologici, parcheggi e un migliore sistema di illuminazione) e un ripensamento dei moli di San Nicola e di Sant'Antonio, sia dal punto di vista strutturale che da quello inerente la loro funzionalità rispetto al bacino naturale del porto antico.

«L'obiettivo principale della nostra Amministrazione - ha dichiarato il sindaco - è il rilancio del porto attraverso la realizzazione di opere infrastrutturali urgenti e necessarie. Il porto di Trani è già un rinomato attrattore turistico per la sua straordinaria bellezza. Necessita però di un deciso ammodernamento, per una definitiva internazionalizzazione dell'offerta. Il primo passo lo stiamo compiendo candidandoci per un fondamentale intervento di dragaggio. Non possiamo però fermarci a questo. Trani merita un porto moderno, efficiente ed attrezzato, in un quadro di piena sostenibilità ambientale. Per sviluppare la nostra competitività ci siamo avvalsi del supporto di interlocutori capaci. Lo studio particolareggiato del porto ricalca una nostra idea di fondo: la riqualificazione dell'insenatura naturale esistente. Lo studio è aperto alle osservazioni ed ai suggerimenti dei qualificati professionisti che operano sul territorio. Il convegno, in tal senso, è un'opportunità: tutti devono sentirsi chiamati in causa per contribuire a determinare rinnovate condizioni di sviluppo dell'area portuale».

«Con questo studio l'Ance ha creato - ha detto invece il presidente Ance, Fragasso - un rapporto sinergico tra amministrazioni pubbliche, mondo accademico e imprenditoriale gettando le basi per un più agevole accesso, da parte del Comune di Trani, a fondi pubblici per la progettazione di opere in grado di valorizzare il suo waterfront. Poiché sono davvero poche le amministrazioni comunali che hanno competenze e risorse per concepire progetti di qualità, la nostra associazione si propone per supportarle fornendo studi e ipotesi di lavoro, primo step nei percorsi volti al reperimento di finanziamenti. L'obiettivo è rendere più agevole il percorso di sviluppo e riqualificazione dei territori costieri delle due province attraverso la realizzazione di opere necessarie e sostenibili gravando il meno possibile sui bilanci comunali. In questo processo l'auspicio è che le amministrazioni pubbliche rendano il meno gravoso possibile il peso della burocrazia, il più delle voltevero ostacolo alla realizzazione delle opere, più della mancanza dei fondi».
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  • Porto di Trani
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