Tutela dei lavoratori, «l'Amiu affida alle cooperative i servizi in house»

Il Consigliere De Noia ha chiesto all'AMIU di evitare per il futuro l'affidamento dei servizi affidatigli dal Comune ad altre società o cooperative, al fine di tutelare i lavoratori, garantendoli un lavoro stabile ed una retribuzione dignitosa. Scrive il Consigliere De Noia: «La società A.M.I.U. s.p.a. ha stipulato con il Comune di Trani un Contratto di servizio tramite il quale espletare una serie di servizi tra i quali, la pulizia e il lavaggio delle strade, il trasporto dei rifiuti, la gestione del verde pubblico, la pulizia e custodia dei bagni pubblici e cosi via. I servizi sono stati affidati mediante la procedura dell'"in house providing", istituto che prevede la possibilità per un committente pubblico (nella fattispecie il Comune di Trani), di provvedere in proprio all'esecuzione di determinati servizi affidandoli ad altra entità giuridica di diritto pubblico (nella fattispecie l'AMIU s.p.a.), derogando in tal modo al principio dell'evidenza pubblica. Purtroppo l'AMIU invece di provvedere direttamente all'esecuzione dei servizi, affida alle cooperative la totalità delle prestazioni, con la conseguenza che i lavoratori non sono tutelati a dovere. Infatti, con l'affidamento dei servizi alle cooperative il lavoratore è spesso destinatario di contratti di breve durata e con stipendi ridotti, con la conseguenza che gli unici ad arricchirsi sono coloro che gestiscono la cooperativa, mentre i lavoratori ricevono una retribuzione da fame e con l'incertezza di non essere riconfermati una volta terminato l'appalto, e con la ulteriore conseguenza che ai lavoratori si impedisce di poter programmare il proprio futuro. Al contrario se l'AMIU provvedesse direttamente all'esecuzione dei servizi affidati dal Comune i lavoratori non solo avrebbero la certezza della stabilità del proprio posto di lavoro, ma otterrebbero una retribuzione decorosa che garantirebbe loro il principio costituzionale di cui all'articolo 36 della Carta fondamentale: "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prestato e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se ed alla sua famiglia una esistenza libera e dignitosa".

Inoltre, a parere dello scrivente tale modus operandi della società sarebbe illegittimo poichè il modello dell'in house fa salva non solo l'imputazione dell'attività ma anche lo svolgimento della medesima, che deve essere sempre riferibile all'amministrazione medesima sia in termini oggettivi che soggettivi. Cosa che nel caso dell'AMIU non si verifica, per il semplice motivo che il Comune non può esercitare sull'affidataria dell'appalto un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi ( Corte di giustizia Europea, Sez. I, 11 maggio 2006 n. – 304/04), condizione indispensabile perché si possa affidare il servizio mediante l'istituto "in house". Ma a prescindere dalle disquisizioni giuridiche che possono sorgere dalla scelta dell'AMIU di affidare mediante appalto i servizi che ha ricevuto dal Comune, credo sia importante rilevare che un sano e genuino impiego del modulo in house può portare a risultati di tutto rispetto, in termini di tutela e rispetto dei lavoratori. Invito pertanto l'AMIU a provvedere all'esecuzione diretta dei servizi al fine di garantire ai lavoratori stabilità e certezza del proprio futuro.»

Dott. Francesco De Noia
Consigliere Comunale Forza Trani