Politica

UDC: «Siamo la vera la spina dorsale di un'amministrazione»

Un confronto pubblico per capire "chi è il vero tradito e chi il vero traditore"

«Fa piacere constatare che il Dott. Tarantini condivida il grido di allarme lanciato per primo dall'UDC sulla inopportunità di vendere Palazzo Vischi (pure caldeggiata dall'Ufficio Tecnico), così come ci allieta sapere che egli difenda (e a giusta ragione) il Bilancio del Comune (retto da un assessore UDC). Evidentemente l'UDC, con i suoi uomini e le sue donne, le sue idee, la sua costante attenzione alle cose amministrative, costituisce la vera la spina dorsale di una amministrazione.
Perché non essere più consiglieri o assessori non fa venir meno il dovere di vigilanza sulle scelte e sugli indirizzi che pure un Commissario Prefettizio determina per una città. E' questo lo spirito che ha retto e che regge il Partito UDC: quello di spronare ogni Governo a lavorare in sintonia con le volontà di una collettività, anche a costo di perdere in termini di visibilità politiche o di subire forme di ingratitudine. Ma soprattutto è quello di guardare alla politica in termini concreti e poco propagandistici. Insomma è una questione di "dna".
Guardando dietro di noi e in noi, c'è tutta una tradizione moderata e orgogliosamente democristiana. Una tradizione che coniuga progettualità a solidarietà e che ha garantito alla ex ammnistrazione Tarantini i migliori risultati. E' per questo che ogni volta che l'ex Sindaco si troverà a difendere la sua amministrazione, in realtà si troverà a difendere l'operato dell'UDC e di quegli uomini e quelle donne che ne fanno parte a vario titolo.
La cosa ha un che di Kafkiano: Tarantini viene eletto con i voti UDC, governa grazie all'UDC, si dimette a causa dell'UDC, difende l'operato UDC. Anzi, a ben guardare, difende l'operato di quegli uomini e di quelle donne, rei, a suo dire, delle sue dimissioni. Ed a proposito: quale sarebbe stata la causa delle sue dimissioni? E' il tormentone che non ci ha più lasciati: ricattato? Prima dice si, poi dice no. Volevano visibilità politiche? Prima dice si poi dice no. Eppure basterebbe così poco: un bel confronto pubblico. Questo sì un vero atto di serietà. Più serio di una ricandidatura. Perché sia la gente a dire, valutare, capire chi è il vero tradito e chi il vero traditore. E chi ha tradito se ne stia a casa. Un bel confronto pubblico, Dott. Tarantini: dica dove, come e quando.»

Domenico Triminì
Giuseppina Chiarello
Francesco Pizzichillo
Udc Trani
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