Cronaca
Un nuovo striscione per Raffaele Casale: respinta archiviazione per Comune e Amiu
Rinvio a giudizio per la questione aghi di pino
Trani - sabato 17 agosto 2024
12.49
Non si è fermato un solo giorno da quel maledetto ferragosto di sette anni fa Felice Casale, il padre del giovane chef morto per un incidente in via martiri di Palermo a Trani. Il Gip dott.ssa Altamura ha rigettato parzialmente l'istanza di archiviazione, per quel che riguarda le posizioni di Amiu nella persona di Alessandro Guadagnolo e del Comune nella persona di Francesco Patruno.
Archiviata la posizione, invece, degli altri tre indagati e cioè una donna al volante di una vettura che seguiva Casale in sella alla sua moto, il comandante della Polizia Locale Cuocci Martorano ed il dirigente dell'Area Lavori Pubblici dell'epoca del Comune di Trani Didonna. Secondo quanto stabilito dalle carte, gli aghi di pino avrebbero influito sulla aderenza sull'asfalto della moto di Raffaele, che in curva, su quel manto reso scivoloso, avrebbe perso il controllo.
«Questa nuova decisione del GIP di respingere in parte la richiesta d'archiviazione fatta dal Pm ed accogliere il rinvio coatto per Amiu e Comune - commenta papà Felice - mi lascia ancora la speranza di arrivare alla verità che ormai era stata sepolta insieme a mio figlio. Questo GIP mi ha dato la forza di credere nella giustizia e far sì che la memoria di Raffaele non venisse ulteriormente infangata per colpe che palesemente non gli appartengono visto quello che è emerso dagli atti d'indagine e tutto quello che ancora deve emergere».
Intanto i familiari di Raffaele Casale, come ogni anno, si sono dati appuntamento nel punto dove il giovane chef ha perso la vita, apponendo un nuovo striscione e chiedendo ancora una volta verità e giustizia.
Archiviata la posizione, invece, degli altri tre indagati e cioè una donna al volante di una vettura che seguiva Casale in sella alla sua moto, il comandante della Polizia Locale Cuocci Martorano ed il dirigente dell'Area Lavori Pubblici dell'epoca del Comune di Trani Didonna. Secondo quanto stabilito dalle carte, gli aghi di pino avrebbero influito sulla aderenza sull'asfalto della moto di Raffaele, che in curva, su quel manto reso scivoloso, avrebbe perso il controllo.
«Questa nuova decisione del GIP di respingere in parte la richiesta d'archiviazione fatta dal Pm ed accogliere il rinvio coatto per Amiu e Comune - commenta papà Felice - mi lascia ancora la speranza di arrivare alla verità che ormai era stata sepolta insieme a mio figlio. Questo GIP mi ha dato la forza di credere nella giustizia e far sì che la memoria di Raffaele non venisse ulteriormente infangata per colpe che palesemente non gli appartengono visto quello che è emerso dagli atti d'indagine e tutto quello che ancora deve emergere».
Intanto i familiari di Raffaele Casale, come ogni anno, si sono dati appuntamento nel punto dove il giovane chef ha perso la vita, apponendo un nuovo striscione e chiedendo ancora una volta verità e giustizia.