Politica

Una darsena comunale, molti problemi.

Visibelli (Forza Trani), su dipendenti, vigilanza, acqua, prezzi e altro.

Un ufficio con 5 dipendenti di cui nessuno parla inglese marittimo. Doppioni di presenze tra vigili notturni e personale di assistenza ai diportisti. Prezzi piu' alti di bisceglie. Acqua non potabile e a gogo. Gabinetti di indecenza. Barriere architettoniche. Una piattaforma pagata a caro prezzo ed inutilizzata. Due piedi in una scarpa: comune ed amet.

Questo e molto altro nel recente intervento del Sen. Roberto Visibelli (Forza Trani): «Un ingiustificato, inspiegabile, inaccettabile ed irritante sperpero di danaro pubblico, che urta, drammaticamente, contro i principi di una sana e corretta gestione della cosa pubblica ed elude i principi Costituzionali di efficienza della Pubblica Amministrazione. Già, perché di efficienza amministrativa e di sana e corretta gestione, la Darsena Comunale non ha un bel niente, anzi, presenta tutti gli elementi di un'abominevole tendenza ad un inammissibile lassismo, ad un odiosa superficialità verso la gestione della cosa pubblica, che non viene amministrata, come dovrebbe, informando la propria attività ai principi di efficienza ed efficacia. La Darsena, infatti, viene gestita alla stregua di un'impresa fallimentare, che attende la fine della sua esistenza. Ed è ciò che avverrà se non si cambia rotta e si decide di migliorare, in tutti i suoi aspetti (organizzativo, amministrativo, direttivo, ecc…) il servizio. Perché nonostante la Darsena, per i motivi che citerò a breve, fornisca un servizio disomogeneo, antieconomico ed inefficiente, al contrario è un'attività che può ritornare competitiva, mentre oggi è malata di pressappochismo (dovuta ai virus che la gestiscono), ma che è fonte di cospicui introiti per il Comune e quindi per la Città, ricavi che non vengono utilizzati per un dinamismo ed uno slancio definitivo della struttura, che potrebbe aumentare a dismisura i suoi ricavi se si abbandonasse la via dell'incuria e si percorresse la strada dell'oculatezza.
Preliminarmente: è un servizio a domanda individuale? È una gestione in economia o è stata affidata ad una spa comunale? Intelligenti pauca! Ma veniamo al concreto e pratico. La Darsena è uno dei biglietti da visita della nostra Città ed è naturale che, tra forma e sostanza, viaggino simbioticamente di pari passo, sicché una cattiva reputazione della struttura si riverbera indirettamente e negativamente sulla Città, scoraggiando, per riporto, eventuali turisti che potrebbero giungere da tutta Italia a visitarla. Direttamente anche sulla stessa Darsena, la cui pessima considerazione, ha provocato un fuggi-fuggi generale delle barche di grosse dimensioni, che contribuivano al lustro ed al decoro dell'approdo turistico (problematica già messa in evidenza qualche anno fa dallo scrivente in numerosi scritti ripresi dai media, con i quali chiedevo un rinnovamento del servizio). Ma veniamo all'aspetto più strettamente imprenditoriale. La gestione della Darsena è affidata all'omonimo Ufficio, sito alla Via Banchina al Porto, un locale che è fonte di spese notevoli per il Comune, non solo dal lato attivo (corrente, telefono ecc…), ma anche dal lato passivo, atteso che la struttura potrebbe essere meglio impiegata dal Comune (leggi Città).
E che dire dei 5 dipendenti comunali "parcheggiati" in quell'Ufficio e i cui ruoli e funzioni non sono di facile determinazione? Trovo, in effetti, paradossale l'impiego di n. 5 dipendenti comunali, tra i quali non vi è traccia di qualcuno che abbia dimestichezza (non parlo di conoscenza) almeno dell'inglese marittimo, e il cui impiego presso Palazzo di Città, potrebbe risultare sicuramente più proficuo per il Comune (rectius, Città). Cosa ci faranno mai 5 impiegati comunali, di cui nessuno conosce l'inglese marittimo, in un ufficio che gestisce un approdo turistico? Che ha il suo cuore pulsante nella struttura diportistica, già ben affollata anch'essa, con doppioni di ruoli? (vedasi il servizio di vigilanza e i marinai sui pontili). Già, perché il lavoro dell'ufficio Darsena si limita al controllo delle ricevute di pagamento dei canoni annuali dei diportisti, ed alla sistemazione delle barche lungo i pontili, ed al controllo (?) del personale presente nella struttura.

Non un programma di marketing, non un'attività propagandistica, non un‘idea di miglioramento del servizio, propugnati dall'Ufficio Darsena. Eppure l'Amministrazione Comunale paga 5 persone per un controllo annuale dei pagamenti e per la sistemazione delle barche lungo i pontili, perché sul controllo del personale addetto alla struttura è meglio stendere un velo pietoso. Uno spreco indicibile, atteso che gli impiegati in esubero potrebbero trovare migliore collocazione nel Palazzo di Città, e coloro che hanno il compito di gestire la struttura potrebbero impiegare più proficuamente il loro tempo lavorativo. E nonostante la nutrita compagine lavorativa, la struttura non decolla affatto, anzi regredisce giorno dopo giorno. Ne sono testimonianza, non solo le unità di grosse dimensioni che hanno lasciato l'approdo, qualche anno fa, a vantaggio di Bisceglie (che pratica prezzi inferiori!), ed il loro totale disinteressamento a voler ritornare a Trani, ma anche le lamentele dei diportisti che non trovano corrispondenza tra quanto pagano annualmente ed i servizi forniti, spesso approssimativi e scadenti, altre volte totalmente inesistenti.

Evidentemente c'è qualcosa che non va, ma figuriamoci se qualcuno si è posto tale problema, ed ha cercato di risolverlo. Ovviamente i problemi sono molteplici. È sufficiente osservare le strutture lasciate in stato di abbandono (es. la piattaforma, pagata, a suo tempo, profumatamente!) e per le quali viene pagato il canone concessorio. E che dire delle condizioni ripugnanti dei bagni, che i diportisti dovrebbero utilizzare? Vere e proprie latrine, impregnate di cattivi odori, e il cui utilizzo necessità di una maschera antigas, di uno sprezzo del pericolo e di incuranza della propria salute fuori dal comune. Roba da Ufficio Igiene!!!
E qualcuno si è mai posto il problema di eliminare le barriere architettoniche, al fine di consentire l'accesso ai disabili? Come può un disabile accedere ad una struttura, il cui ingresso presenta una scalinata a strapiombo? Nessun interesse, nessuna iniziativa in tal senso! Inerzia e superficialità sono i caratteri di una gestione malsana, che ritroviamo in toto nella direzione della Darsena Comunale. Ma non è finita! Non vi è alcun controllo sull'utilizzo dell'acqua e della corrente. Quante volte abbiamo visto coloro che lavano le barche, aprire il rubinetto, sciacquare la barca e poi tenerlo aperto finché non si finisce di stendere uno schiumante, con l'acqua che scorre, ed il cui pagamento ricade su tutti coloro che la utilizzano, anche in maniera oculata? Spreco che assume proporzioni mastodontiche se bisogna lavare una barca di grosse dimensioni. A proposito di acqua: quella fornita è potabile? Ci sono dei filtri alle cisterne? LE CISTERNE DA QUANTO TEMPO NON SONO PULITE? Lo stesso discorso vale, mutatis mutandis, per il consumo della corrente, (impiegata ad esempio per ricaricare le batterie) il cui utilizzo oculato è diritto di tutti, nonostante l'impiego, spesso e troppo volte sproporzionato, sia di pochi. Urge, allora, un piano per contenere gli sprechi sopra citati prevedendo un sistema che distribuisca equamente il costo dei servizi all'interno dell'approdo. E il turno H24 della vigilanza? Un'autentica inutilità. Perché sino alle 21:00 d'inverno e alle 22:00 d'estate vi dovrebbero essere i marinai impiegati nel servizio di assistenza ai diportisti e che naturalmente, presidiando la struttura e conoscendo i titolari dei posti barca, ben potrebbero allertare le autorità competenti nel caso si evidenziassero eventi che suggeriscano tale iniziativa.
Ricordo che il costo della vigilanza è la spesa più onerosa della struttura, il cui risparmio potrebbe essere reinvestito per introdurre nuovi servizi e migliorare quelli già esistenti. Ritengo doveroso, allora, un piano di ristrutturazione aziendale dell'approdo turistico che non solo restituisca alla Darsena la sua rinomata attrazione, ma che consenta alla stessa di presentarsi sul mercato a prezzi competitivi, con servizi efficienti, che consenta a tutti di poter accedere alla struttura, ed i frequentatori dell'approdo possano trovare compiacimento e soddisfazione, vivendo in un ambiente sobrio, decoroso e di cui vadano fieri. Ne beneficeranno loro e l'intera Città di Trani.»

Roberto VisibelliForza Trani
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