Speciale
Una vecchietta mal vestita dal naso lungo: la leggenda della Befana
Alessia Moccia racconta la storia della protagonista del 6 gennaio
Trani - lunedì 6 gennaio 2020
11.21
Il termine "Befana" deriva dal greco "Epifania", ovvero "apparizione" o "manifestazione". Il 6 Gennaio, a conclusione delle feste natalizie, si festeggia la Befana. La Befana viene ricordata come una vecchietta mal vestita dal naso lungo e il mento aguzzo che vola per il mondo a bordo di una scopa per portare doni ai bambini.
La sua leggenda è strettamente correlata ai Re Magi; infatti mentre quest'ultimi si dirigevano a Betlemme per omaggiare la nascita di Gesù, decisero di fermarsi nella casa in cui viveva la Befana per chiedere informazioni sulla direzione da prendere che, però, non riuscì a dare. Loro le chiesero di unirsi nel viaggio verso Betlemme, ma la vecchietta rifiutò. Dopo che i tre se ne furono andati, la donna capì di aver commesso un errore, così si mise in marcia per raggiungere i Re Magi, ma non li trovò. Per rimediare la befana offriva doni ad ogni bambino che incontrava nella speranza che uno di loro fosse Gesù.
Dal quel momento la befana, nella notte tra il 5 e il 6 di gennaio, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle, vola sui tetti e, calandosi dai camini, riempie le calze lasciate appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchina, in un piatto, un mandarino o un'arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo, oltre ai regali, e al carbone per chi è stato un po' più cattivello, i bambini troveranno il pasto consumato e l'impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.
A cura di Alessia Moccia
La sua leggenda è strettamente correlata ai Re Magi; infatti mentre quest'ultimi si dirigevano a Betlemme per omaggiare la nascita di Gesù, decisero di fermarsi nella casa in cui viveva la Befana per chiedere informazioni sulla direzione da prendere che, però, non riuscì a dare. Loro le chiesero di unirsi nel viaggio verso Betlemme, ma la vecchietta rifiutò. Dopo che i tre se ne furono andati, la donna capì di aver commesso un errore, così si mise in marcia per raggiungere i Re Magi, ma non li trovò. Per rimediare la befana offriva doni ad ogni bambino che incontrava nella speranza che uno di loro fosse Gesù.
Dal quel momento la befana, nella notte tra il 5 e il 6 di gennaio, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle, vola sui tetti e, calandosi dai camini, riempie le calze lasciate appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchina, in un piatto, un mandarino o un'arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo, oltre ai regali, e al carbone per chi è stato un po' più cattivello, i bambini troveranno il pasto consumato e l'impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.
A cura di Alessia Moccia