Politica
Urbanistica: il "PUG" dei Democratici di Sinistra
La proposta dei DS sul Piano Urbanistico Generale
Trani - giovedì 16 febbraio 2006
«Il Piano Urbanistico Generale (PUG) è uno degli strumenti centrali per il futuro della città, che i Democratici di Sinistra unitamente al Centro sinistra avevano già concretamente avviato e discusso a seguito dell'adozione del PRG del 1999 (redatto dal prof. Ferrari). Infatti in detto piano furono apportate fondamentali e notevoli modifiche affinché rappresentasse il miglior sviluppo sostenibile urbanistico ed ambientale della città nel rigoroso rispetto dell'interesse collettivo e delle normative vigenti.
Il Tarantini PUG ha revocato ed annullato tutto ed a seguito di uno scadente intervento di chirurgia plastica, ha riproposto il vecchio Piano Regolatore del 1971.Il Sindaco Tarantini, nuovo Attila, abusando dell'obbligo di legge di attribuire una destinazione urbanistica alle aree verdi e per usi collettivi dei cittadini, ha arbitrariamente deciso che su quelle aree devono esserci in breve tempo grandi palazzi per soddisfare gli interessi forti di pochi a danno dell'intera popolazione. I professionisti che hanno sviluppato, si fa per dire, il piano urbanistico generale hanno lavorato su un percorso precostituito dal Sindaco, e dalla sua armata, l'amministrazione comunale, i quali avevano come unico interesse quello di costruire in ogni parte della città, eliminando con un colpo di spugna tutte le aree ad usi collettivi, trincerati sull'applicazione, a loro modo, della norma per la tipizzazione delle aree a vincolo caducato.
L'amministrazione di centro sinistra, durante il Suo Governo, aveva predisposto un nuovo progetto di qualità per la crescita della Città. Bastava solo procedere sul lavoro fatto ed in pochi mesi la città avrebbe avuto una sua programmazione. Mentre ci troviamo di fronte ad un progetto della destra mancante di una strategia di sviluppo urbanistico, con il rischio di avere in città una edilizia assimilabile ad una invasione barbarica del territorio.
Il Tarantini PUG prevede soltanto costruzioni edilizie ed un piano di lavoro che non ha alla base un'analisi progettuale e, pertanto, non fornisce una proposta concreta che individua le prospettive di sviluppo socio-economico della nostra città. Ciò che viene proposto non costruisce un sistema urbano competitivo, capace di rapportarsi alle sfide introdotte dalla innovazione, non coniuga le politiche economiche e quelle sociali, ma "naviga a vista" a secondo i desideri mattutini degli invasori. Con un ritardo di anni luce, diventa urgente e non più procastinabile assumere decisioni su importanti questioni che condizioneranno irreversibimente lo sviluppo urbanistico, ambietale e sociale della città con notevoli ricadute sulla qualità della vita dei cittadini.
Non è possibile consentire l'invasione barbarica del novello Attila.
In questo contesto il primo obiettivo da porsi è: "svegliare le coscienze". I cittadini chiedono di partecipare concretamente alle scelte che deve compiere il governo tranese, e non essere isolati ed ignorati come è stato fatto di recente sull'inceneritore, o sulla vendita del porto, dove l'armata ed il suo condottiero non hanno lentamente pensato di aprire un democratico dibattito o di indire il referendum chiesto da tanti. Noi siamo convinti che i temi che riguardano il futuro della città devono derivare da un patto sociale. Un patto sociale per lo sviluppo solidale e sostenibile, che si concretizzi attraverso l'adesione indistintamente di cittadini, associazioni culturali e di mestieri, sindacati e partiti ecc. Tutto questo ad evitare che il piano urbano generale si trasformi in una invasione devastante ed irreversibile della città.
Detto ciò, è chiaro che per quanto ci riguarda vogliamo programmare una Trani diversa da quella descritta dal PUG Tarantini, per questo ribadiamo come allo stato attuale serve un progetto di cambiamento profondo, fondato su alcuni assi fondamentali; serve sviluppare idee, percorsi e progetti, ed escludiamo che possa servire per Trani, operazioni di cosmesi e di aggiustamenti sulle scelte compiute nei decenni passati. Con questo spirito abbiamo predisposto una nostra proposta che in questi giorni stiamo distribuendo ai cirttadini e agli addetti ai lavori.»
SCARICA IL DOCUMENTO TRANI NEL FUTUROAntonio Corraro
Segretario DS Trani
Il Tarantini PUG ha revocato ed annullato tutto ed a seguito di uno scadente intervento di chirurgia plastica, ha riproposto il vecchio Piano Regolatore del 1971.Il Sindaco Tarantini, nuovo Attila, abusando dell'obbligo di legge di attribuire una destinazione urbanistica alle aree verdi e per usi collettivi dei cittadini, ha arbitrariamente deciso che su quelle aree devono esserci in breve tempo grandi palazzi per soddisfare gli interessi forti di pochi a danno dell'intera popolazione. I professionisti che hanno sviluppato, si fa per dire, il piano urbanistico generale hanno lavorato su un percorso precostituito dal Sindaco, e dalla sua armata, l'amministrazione comunale, i quali avevano come unico interesse quello di costruire in ogni parte della città, eliminando con un colpo di spugna tutte le aree ad usi collettivi, trincerati sull'applicazione, a loro modo, della norma per la tipizzazione delle aree a vincolo caducato.
L'amministrazione di centro sinistra, durante il Suo Governo, aveva predisposto un nuovo progetto di qualità per la crescita della Città. Bastava solo procedere sul lavoro fatto ed in pochi mesi la città avrebbe avuto una sua programmazione. Mentre ci troviamo di fronte ad un progetto della destra mancante di una strategia di sviluppo urbanistico, con il rischio di avere in città una edilizia assimilabile ad una invasione barbarica del territorio.
Il Tarantini PUG prevede soltanto costruzioni edilizie ed un piano di lavoro che non ha alla base un'analisi progettuale e, pertanto, non fornisce una proposta concreta che individua le prospettive di sviluppo socio-economico della nostra città. Ciò che viene proposto non costruisce un sistema urbano competitivo, capace di rapportarsi alle sfide introdotte dalla innovazione, non coniuga le politiche economiche e quelle sociali, ma "naviga a vista" a secondo i desideri mattutini degli invasori. Con un ritardo di anni luce, diventa urgente e non più procastinabile assumere decisioni su importanti questioni che condizioneranno irreversibimente lo sviluppo urbanistico, ambietale e sociale della città con notevoli ricadute sulla qualità della vita dei cittadini.
Non è possibile consentire l'invasione barbarica del novello Attila.
In questo contesto il primo obiettivo da porsi è: "svegliare le coscienze". I cittadini chiedono di partecipare concretamente alle scelte che deve compiere il governo tranese, e non essere isolati ed ignorati come è stato fatto di recente sull'inceneritore, o sulla vendita del porto, dove l'armata ed il suo condottiero non hanno lentamente pensato di aprire un democratico dibattito o di indire il referendum chiesto da tanti. Noi siamo convinti che i temi che riguardano il futuro della città devono derivare da un patto sociale. Un patto sociale per lo sviluppo solidale e sostenibile, che si concretizzi attraverso l'adesione indistintamente di cittadini, associazioni culturali e di mestieri, sindacati e partiti ecc. Tutto questo ad evitare che il piano urbano generale si trasformi in una invasione devastante ed irreversibile della città.
Detto ciò, è chiaro che per quanto ci riguarda vogliamo programmare una Trani diversa da quella descritta dal PUG Tarantini, per questo ribadiamo come allo stato attuale serve un progetto di cambiamento profondo, fondato su alcuni assi fondamentali; serve sviluppare idee, percorsi e progetti, ed escludiamo che possa servire per Trani, operazioni di cosmesi e di aggiustamenti sulle scelte compiute nei decenni passati. Con questo spirito abbiamo predisposto una nostra proposta che in questi giorni stiamo distribuendo ai cirttadini e agli addetti ai lavori.»
SCARICA IL DOCUMENTO TRANI NEL FUTUROAntonio Corraro
Segretario DS Trani