Vita di città
Via i pini di via De Gemmis, gli ambientalisti contrari
Svelato un progetto in itinere di riqualificazione urbana. Legambiente e Fare Verde suggeriscono alternative
Trani - sabato 21 aprile 2012
17.05
«Pini con mezzo secolo di vita saranno abbattuti per essere sostituiti con piante della stessa famiglia e, quindi, destinate a provocare gli stessi problemi per strade e marciapiedi». L'allarme è lanciato da Legambiente e Fare verde, due associazioni ambientaliste che svelano un progetto di riqualificazione urbana in previsione su viale De Gemmis e sul piazzale Santa Maria di Colonna. «Il progetto predisposto dal Comune – scrivono le due associazioni congiuntamente - dovrebbe eliminare i pericoli prodotti dalle radici superficiali (sollevamento dell'asfalto e dei marciapiedi) o il possibile crollo degli alberi sulle abitazioni adiacenti. L'intervento programmato prevede che, dopo la rimozione dei pini attualmente presenti, vengano impiantati giovani alberi della stessa specie».
Un intervento radicale come l'estirpazione completa di tutte le piante, secondo le due associazioni ambientaliste, sarebbe tanto estremo quanto inutile. «Vi è la volontà – scrivono - di sostituire i pini con altri alberi appartenenti al genere pinus che, entro pochi anni, porrebbero i medesimi problemi connessi all'abnorme sviluppo superficiale delle radici. Nelle moderne pratiche di gestione del verde urbano ormai si preferisce la piantumazione di alberi meno invasivi quali lecci (Quercus ilex) che, avendo andamento eretto e radici profonde, non danneggiano in alcun modo le pavimentazioni. I viali della villa comunale ne sono una testimonianza, al pari di piazza della Repubblica. E' importante sottolineare l'elevato valore ornamentale che i pini di viale De Gemmis e del piazzale del monastero offrono alla visuale prospettica della zona: un maestoso ingresso al lungomare della città e una splendida cornice verde per la baia di Colonna, sviluppatosi in oltre 50 anni. Tra l'altro i danni arrecati dalle radici superficiali dei pini nel piazzale di Colonna sono trascurabili se non pressoché nulli».
Per quanto detto Legambiente e Fare Verde propongono dei suggerimenti, già esposti ai responsabili della manutenzione del verde cittadino, essenziali per porre in sicurezza la sede stradale e nel contempo non stravolgere l'assetto prospettico di viale De Gemmis: individuare gli alberi di pino che necessitano di interventi urgenti o di eradicazione (da una ricognizione delle associazioni risultano essere due o tre alberi) per non rovinare la visione prospettica, sostituire i pochi pini pericolosi con altre piante da città che che non abbiano radici altrettanto invasive (per esempio i lecci che assolvono a tale funzione ed hanno una consolidata tradizione ottocentesca essendo stati collocati in quasi tutte le piazze del meridione d'Italia), valutare interventi di recupero e prevenzione con l'uso di tecniche già positivamente collaudate in altre città (si guardi a proposito il sito http://www.lafarmaciadelverde.it/).
Un intervento radicale come l'estirpazione completa di tutte le piante, secondo le due associazioni ambientaliste, sarebbe tanto estremo quanto inutile. «Vi è la volontà – scrivono - di sostituire i pini con altri alberi appartenenti al genere pinus che, entro pochi anni, porrebbero i medesimi problemi connessi all'abnorme sviluppo superficiale delle radici. Nelle moderne pratiche di gestione del verde urbano ormai si preferisce la piantumazione di alberi meno invasivi quali lecci (Quercus ilex) che, avendo andamento eretto e radici profonde, non danneggiano in alcun modo le pavimentazioni. I viali della villa comunale ne sono una testimonianza, al pari di piazza della Repubblica. E' importante sottolineare l'elevato valore ornamentale che i pini di viale De Gemmis e del piazzale del monastero offrono alla visuale prospettica della zona: un maestoso ingresso al lungomare della città e una splendida cornice verde per la baia di Colonna, sviluppatosi in oltre 50 anni. Tra l'altro i danni arrecati dalle radici superficiali dei pini nel piazzale di Colonna sono trascurabili se non pressoché nulli».
Per quanto detto Legambiente e Fare Verde propongono dei suggerimenti, già esposti ai responsabili della manutenzione del verde cittadino, essenziali per porre in sicurezza la sede stradale e nel contempo non stravolgere l'assetto prospettico di viale De Gemmis: individuare gli alberi di pino che necessitano di interventi urgenti o di eradicazione (da una ricognizione delle associazioni risultano essere due o tre alberi) per non rovinare la visione prospettica, sostituire i pochi pini pericolosi con altre piante da città che che non abbiano radici altrettanto invasive (per esempio i lecci che assolvono a tale funzione ed hanno una consolidata tradizione ottocentesca essendo stati collocati in quasi tutte le piazze del meridione d'Italia), valutare interventi di recupero e prevenzione con l'uso di tecniche già positivamente collaudate in altre città (si guardi a proposito il sito http://www.lafarmaciadelverde.it/).