Vita di città
Via Lagalante dopo le 18 presidiata e deserta e movida indisturbata nel resto di Trani: forse qualcosa non funziona
Una domenica tra strade immobilizzate e folle da Ferragosto ovunque
Trani - lunedì 1 marzo 2021
10.00
Sembrava che il problema fosse tutto lì, in quel tratto di centro storico che era stato teatro di assalti verbali alle forze dell'ordine, di assembramenti protratti oltre gli orari consentiti dal coprifuoco e poi dalle proteste dei commercianti a seguito dei controlli che hanno di fatto creato veri e propri posti di blocco per impedirvi qualunque accesso.
Se n'è parlato anche a seguito del deprecabile atto intimidatorio ai danni del Sindaco, come se quella stradina fosse il focolaio di rivolte e insurrezioni popolari.
Ma pare un po' stridente pensare che solo gli assembramenti di via Lagalante e dintorni si siano riversati ieri in tutta Trani, dal porto alla piazza, al corso , al lungomare, immobilizzando la città per ore e ore , dal mattino fino a serata inoltrata. A Trani ieri c'era gente da dovunque, anche dalle città vicine, con e - davvero triste dirlo - senza mascherine. Le forze dell'ordine erano presenti , hanno fatto controlli e redatto verbali, ma davvero indomabile appariva la situazione.
Come lumachine dopo la pioggia sembrava che nessuno fosse a casa propria, presi da delirio di aperitivo, forma di adattamento della specie di noi meridionali che col covid, vista l'impossibilità della pizza a tarda sera, ci siamo adeguati alle pratiche del nord che deridevamo anche un po'.
Invece la gente a casa c'era, e era tanta. Erano i cittadini magari in quarantena, con un contagio in famiglia, magari un proprio caro ricoverato o deceduto, o forse ancora semplicemente col buon senso - di comunità, prima ancora che civico - di capire che solo con ancora un po' di sacrificio questo incubo potrà finire. E' comprensibile, si è stanchi di tutto questo. Ma quel che è successo nella nostra città - come in tante altre città d'Italia - non fa che prolungare il problema. Basta niente perchè la situazione peggiori: la vicina Lucania fin a qualche giorno fa era in odore di zona bianca, da oggi è rossa.
Forse le disposizioni antimovida tranesi dopo le 18,00 avrebbero dovuto abbracciare un raggio più ampio di quello previsto, forse un tavolo ancora più ampio di discussione di questo problema urgente tra tanti problemi urgenti - è innegabile ve ne siano tanti in questo momento- andrebbe ripensato, forse i vaccini hanno creato un clima di sicurezza e di visione della luce in fondo al tunnel ancora prematura. Le temperature sono primaverili e la febbre del desiderio di riprendere le nostre vite è altissima. Ma così non va sicuramente bene.
Se n'è parlato anche a seguito del deprecabile atto intimidatorio ai danni del Sindaco, come se quella stradina fosse il focolaio di rivolte e insurrezioni popolari.
Ma pare un po' stridente pensare che solo gli assembramenti di via Lagalante e dintorni si siano riversati ieri in tutta Trani, dal porto alla piazza, al corso , al lungomare, immobilizzando la città per ore e ore , dal mattino fino a serata inoltrata. A Trani ieri c'era gente da dovunque, anche dalle città vicine, con e - davvero triste dirlo - senza mascherine. Le forze dell'ordine erano presenti , hanno fatto controlli e redatto verbali, ma davvero indomabile appariva la situazione.
Come lumachine dopo la pioggia sembrava che nessuno fosse a casa propria, presi da delirio di aperitivo, forma di adattamento della specie di noi meridionali che col covid, vista l'impossibilità della pizza a tarda sera, ci siamo adeguati alle pratiche del nord che deridevamo anche un po'.
Invece la gente a casa c'era, e era tanta. Erano i cittadini magari in quarantena, con un contagio in famiglia, magari un proprio caro ricoverato o deceduto, o forse ancora semplicemente col buon senso - di comunità, prima ancora che civico - di capire che solo con ancora un po' di sacrificio questo incubo potrà finire. E' comprensibile, si è stanchi di tutto questo. Ma quel che è successo nella nostra città - come in tante altre città d'Italia - non fa che prolungare il problema. Basta niente perchè la situazione peggiori: la vicina Lucania fin a qualche giorno fa era in odore di zona bianca, da oggi è rossa.
Forse le disposizioni antimovida tranesi dopo le 18,00 avrebbero dovuto abbracciare un raggio più ampio di quello previsto, forse un tavolo ancora più ampio di discussione di questo problema urgente tra tanti problemi urgenti - è innegabile ve ne siano tanti in questo momento- andrebbe ripensato, forse i vaccini hanno creato un clima di sicurezza e di visione della luce in fondo al tunnel ancora prematura. Le temperature sono primaverili e la febbre del desiderio di riprendere le nostre vite è altissima. Ma così non va sicuramente bene.