Politica
Villa Bini, il consigliere Branà ne denuncia il degrado igienico-ambientale-architettonico
Il capogruppo consiliare del M5S ripercorre la storia del luogo e le condizioni attuali
Trani - giovedì 25 marzo 2021
14.03
Una lettera indirizzata agli organi preposti per sottolineare il degrado di villa Bini, nell'area Lapietra, a firma del capogruppo consiliare Vito Branà e che riportiamo qui di seguito.
Io sottoscritto Vito Branà, residente a Trani, in qualità di consigliere comunale del Movimento 5 Stelle con la presente segnalo quanto segue. L'area denominata "Lapietra" sita nel Comune di Trani a ridosso della ferrovia, fu edificata nel 1916 dal cav. Giuseppe Lapietra. Gli opifici ivi insistenti venivano utilizzati per la produzione dell'olio di sansa e, successivamente per la produzione di ghiaccio e sapone da bucato.
L'area fu sottoposta a vincolo architettonico di cui al D.M. 9/2/1999 Fg. 25 P.lla 854-855-56-76 (parte)- 969-856-857-857858-859-860-861-864-862960-865-67(parte)-616-971967. A seguito di Pue approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 27 del 22/06/2010 furono quantificate ed individuate le aree da cedere al comune, per opere di urbanizzazione secondaria, della superficie complessiva di mq 14.926.
In particolare parte del giardino di pertinenza degli opifici fu ceduto, conservando la destinazione originaria. Dal giardino oggi denominato "Petrarota", ma conosciuto da tutti come "Giardino Bini" dal nome degli ultimi proprietari della villa attigua, si accede dal cancello presente su via De Robertis ed il muro di recinzione risulta sottoposto a vincolo, così come la Villa Bini.
All'interno del giardino sono presenti alberi secolari e due piccole costruzioni, una garitta/guardiania edificata nello stile eclettico della Villa Bini e della stessa coeva e più internamente una costruzione con adiacente pesa per camion, sempre d'epoca.
Tra il giardino e la villa è stata apposta una recinzione in legno del tipo da cantiere, probabilmente per motivi di sicurezza, ma che può avere carattere provvisorio non certo duraturo, non solo perché alcuni pannelli sono stati divelti e qualcuno è entrato nell'area di pertinenza lasciando resti di vettovaglie, giacigli provvisori, indumenti sporchi, tutto ricettacolo di sporcizia che potrebbe attirare ratti, scarafaggi ecc.. Non solo, la villa in stato di abbandono da tempo, ha diversi infissi aperti e i pannelli divelti consentono la penetrazione da parte di malintenzionati con rischio per la pubblica e privata incolumità. Chi è responsabile della recinzione attualmente esistente? L'area ceduta al Comune dovrebbe essere definitivamente delimitata. A chi spetta tale onere, atteso che è stata certamente sottoscritta una convenzione all'atto della cessione dell'area?
Gli altri confini sono delimitati da recinzioni metalliche modulari amovibili e in effetti esistono alcuni varchi, tanto che molti residenti nei palazzi costruiti nell'area ex Lapietra, utilizzano il giardino come passaggio per raggiungere le loro proprietà. In pratica una scorciatoia.
Questo non sarebbe nemmeno sbagliato, anzi, più persone entrano e più controllo c'è. Purtroppo il solo transito garantisce molto poco e i frequenti episodi di vandalismo segnalati negli ultimi anni ne sono prova. A questo si aggiunga che non esiste alcuna segnaletica di norme comportamentali con espressa indicazione sanzionatoria in caso di violazione.
Perciò ognuno fa un po' come gli pare. C'è chi fuma e getta mozziconi vicino agli alberi secolari. C'è chi lascia sciolti cani, anche molossi, privi di museruola. C'è chi si siede sulle poche panchine in pietra presenti, consuma pasti e beve alcolici, per poi andare a fare bisogni dietro a qualche alberello. Le giostrine recentemente installate sono utilizzate più da ragazzi che da bambini, anzi i bambini sono i grandi assenti in quest'area che dovrebbe essere a loro dedicata, vista la carenza di spazi verdi in città.
I recenti danni vandalici in danno alle giostrine sono un preoccupante campanello d'allarme. Nell'area sono presenti rifiuti sparsi ovunque, anche se periodicamente rimossi, ma nella costruzione impiegata per la pesa e attualmente priva di infisso sono presenti da molto tempo rifiuti urbani ed edili.
Tale piccolo edificio, regolarmente accatastato, risulta completamente abbandonato, privo di destinazione e con scritte imbrattanti. La garitta invece, anch'essa accatastata, è stata recentemente transennata, in quanto a rischio crollo, causa presenza di profonde lesioni a 45%, non esistenti fino a 2 anni fa, come da foto visionate nel web, sintomo di probabile dissesto in atto, presumibilmente cedimento da fondazione. Sono invece assenti opere provvisionali per la sua messa in sicurezza.
Nell'area esiste, poi, una graziosa vasca in pietra, una volta con pesci e tartarughe, all'interno della quale ristagna da tempo acqua putrida. Intorno alla vasca, verde trascurato, resti di tronchi abbandonati, alberi che necessitano di manutenzione, causa presenza di diversi rami secchi.
Tra il parco e la ferrovia c'è una striscia di terreno per lo più incolto, dove i proprietari di cani portano i loro animali per lo sgambettamento. Ciò va benissimo, ma anche qui andrebbe apposta opportuna segnaletica, previsto un minimo di arredo urbano e delimitata l'area in maniera sicura, affinché non ci siano commistioni tra area di sgambettamento e adiacente area giochi dedicata ai bambini. Ciò sempre ai fini della sicurezza.
Segnalo, infine, che recentemente è stato apposto sulla recinzione di accesso alla villa Bini, un cartello vendesi con un numero privato. Si chiede se, in caso di vendita, vi sia un diritto di prelazione da parte del Comune di Trani o di altro Ente pubblico. Ciò premesso, con la presente nota si segnalano sinteticamente le seguenti situazioni di degrado: edifici incustoditi/ degradati/pericolanti, rifiuti abbandonati sia in area pubblica che privata, degrado di area pubblica adibita a verde, l'oggetto della segnalazione è di proprietà in parte privata e in parte comunale. Si segnala quanto sopra affinché ciascun organo in indirizzo possa compiere gli accertamenti a questi demandati istituzionalmente ai sensi delle leggi in materia urbanistica, ambientale nonché delle leggi sanitarie, per verificare lo stato di tale sito, per compiere adeguate indagini atte alla identificazione del disagio nonché gli opportuni interventi di manutenzione o bonifica.
Io sottoscritto Vito Branà, residente a Trani, in qualità di consigliere comunale del Movimento 5 Stelle con la presente segnalo quanto segue. L'area denominata "Lapietra" sita nel Comune di Trani a ridosso della ferrovia, fu edificata nel 1916 dal cav. Giuseppe Lapietra. Gli opifici ivi insistenti venivano utilizzati per la produzione dell'olio di sansa e, successivamente per la produzione di ghiaccio e sapone da bucato.
L'area fu sottoposta a vincolo architettonico di cui al D.M. 9/2/1999 Fg. 25 P.lla 854-855-56-76 (parte)- 969-856-857-857858-859-860-861-864-862960-865-67(parte)-616-971967. A seguito di Pue approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 27 del 22/06/2010 furono quantificate ed individuate le aree da cedere al comune, per opere di urbanizzazione secondaria, della superficie complessiva di mq 14.926.
In particolare parte del giardino di pertinenza degli opifici fu ceduto, conservando la destinazione originaria. Dal giardino oggi denominato "Petrarota", ma conosciuto da tutti come "Giardino Bini" dal nome degli ultimi proprietari della villa attigua, si accede dal cancello presente su via De Robertis ed il muro di recinzione risulta sottoposto a vincolo, così come la Villa Bini.
All'interno del giardino sono presenti alberi secolari e due piccole costruzioni, una garitta/guardiania edificata nello stile eclettico della Villa Bini e della stessa coeva e più internamente una costruzione con adiacente pesa per camion, sempre d'epoca.
Tra il giardino e la villa è stata apposta una recinzione in legno del tipo da cantiere, probabilmente per motivi di sicurezza, ma che può avere carattere provvisorio non certo duraturo, non solo perché alcuni pannelli sono stati divelti e qualcuno è entrato nell'area di pertinenza lasciando resti di vettovaglie, giacigli provvisori, indumenti sporchi, tutto ricettacolo di sporcizia che potrebbe attirare ratti, scarafaggi ecc.. Non solo, la villa in stato di abbandono da tempo, ha diversi infissi aperti e i pannelli divelti consentono la penetrazione da parte di malintenzionati con rischio per la pubblica e privata incolumità. Chi è responsabile della recinzione attualmente esistente? L'area ceduta al Comune dovrebbe essere definitivamente delimitata. A chi spetta tale onere, atteso che è stata certamente sottoscritta una convenzione all'atto della cessione dell'area?
Gli altri confini sono delimitati da recinzioni metalliche modulari amovibili e in effetti esistono alcuni varchi, tanto che molti residenti nei palazzi costruiti nell'area ex Lapietra, utilizzano il giardino come passaggio per raggiungere le loro proprietà. In pratica una scorciatoia.
Questo non sarebbe nemmeno sbagliato, anzi, più persone entrano e più controllo c'è. Purtroppo il solo transito garantisce molto poco e i frequenti episodi di vandalismo segnalati negli ultimi anni ne sono prova. A questo si aggiunga che non esiste alcuna segnaletica di norme comportamentali con espressa indicazione sanzionatoria in caso di violazione.
Perciò ognuno fa un po' come gli pare. C'è chi fuma e getta mozziconi vicino agli alberi secolari. C'è chi lascia sciolti cani, anche molossi, privi di museruola. C'è chi si siede sulle poche panchine in pietra presenti, consuma pasti e beve alcolici, per poi andare a fare bisogni dietro a qualche alberello. Le giostrine recentemente installate sono utilizzate più da ragazzi che da bambini, anzi i bambini sono i grandi assenti in quest'area che dovrebbe essere a loro dedicata, vista la carenza di spazi verdi in città.
I recenti danni vandalici in danno alle giostrine sono un preoccupante campanello d'allarme. Nell'area sono presenti rifiuti sparsi ovunque, anche se periodicamente rimossi, ma nella costruzione impiegata per la pesa e attualmente priva di infisso sono presenti da molto tempo rifiuti urbani ed edili.
Tale piccolo edificio, regolarmente accatastato, risulta completamente abbandonato, privo di destinazione e con scritte imbrattanti. La garitta invece, anch'essa accatastata, è stata recentemente transennata, in quanto a rischio crollo, causa presenza di profonde lesioni a 45%, non esistenti fino a 2 anni fa, come da foto visionate nel web, sintomo di probabile dissesto in atto, presumibilmente cedimento da fondazione. Sono invece assenti opere provvisionali per la sua messa in sicurezza.
Nell'area esiste, poi, una graziosa vasca in pietra, una volta con pesci e tartarughe, all'interno della quale ristagna da tempo acqua putrida. Intorno alla vasca, verde trascurato, resti di tronchi abbandonati, alberi che necessitano di manutenzione, causa presenza di diversi rami secchi.
Tra il parco e la ferrovia c'è una striscia di terreno per lo più incolto, dove i proprietari di cani portano i loro animali per lo sgambettamento. Ciò va benissimo, ma anche qui andrebbe apposta opportuna segnaletica, previsto un minimo di arredo urbano e delimitata l'area in maniera sicura, affinché non ci siano commistioni tra area di sgambettamento e adiacente area giochi dedicata ai bambini. Ciò sempre ai fini della sicurezza.
Segnalo, infine, che recentemente è stato apposto sulla recinzione di accesso alla villa Bini, un cartello vendesi con un numero privato. Si chiede se, in caso di vendita, vi sia un diritto di prelazione da parte del Comune di Trani o di altro Ente pubblico. Ciò premesso, con la presente nota si segnalano sinteticamente le seguenti situazioni di degrado: edifici incustoditi/ degradati/pericolanti, rifiuti abbandonati sia in area pubblica che privata, degrado di area pubblica adibita a verde, l'oggetto della segnalazione è di proprietà in parte privata e in parte comunale. Si segnala quanto sopra affinché ciascun organo in indirizzo possa compiere gli accertamenti a questi demandati istituzionalmente ai sensi delle leggi in materia urbanistica, ambientale nonché delle leggi sanitarie, per verificare lo stato di tale sito, per compiere adeguate indagini atte alla identificazione del disagio nonché gli opportuni interventi di manutenzione o bonifica.